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CRONACA

Rapina a Modica, picchiano e derubano un connazionale: arrestati due tunisini

MODICA – I Carabinieri di Modica hanno dato esecuzione a un’Ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ragusa, su richiesta di quella Procura della Repubblica, nei confronti di un tunisino ritenuto responsabile di rapina aggravata e lesioni personali in concorso.

Il 22enne e il cugino coetaneo, anch’egli di origine tunisina, noti alle Forze di Polizia e residenti a Modica, lo scorso anno e precisamente la notte del 15 maggio, nel pieno centro storico della città della Contea, hanno picchiato e derubato di uno smartphone e di 200 euro un loro connazionale.

Il tempestivo intervento dei Carabinieri di Modica e le conseguenti indagini hanno consentito di ricostruire la dinamica dei fatti anche mediante l’acquisizione di filmati estratti da sistemi di video sorveglianza presenti in zona nonché dalla testimonianza di guardie giurate lì presenti.

Tutti gli elementi acquisiti e rassegnati all’Autorità Giudiziaria hanno permesso agli inquirenti di chiudere il cerchio e identificare i due rei che sono stati assicurati alla giustizia.

In particolare, uno dei due malviventi è stato arrestato il 1° maggio a Caserta ed è attualmente detenuto in Carcere, mentre l’altro magrebino è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Entrambi, dunque, dovranno rispondere di rapina impropria, aggravata dall’aver agito di notte e in più persone, e di lesioni personali per aver cagionato alla vittima traumi e fratture.

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CRONACA

Ricostruzione della strage di Casteldaccia: vittime investite dal gas dopo la rottura del “tappo”

Sono scesi in tre nella prima “stanza” dell’impianto fognario per cercare di sbloccare la sonda di spurgo che era bloccata.

Dopo ore di tentativi, all’improvviso, il tappo di liquami che impediva il lavoro della sonda è saltato e ha investito gli operai, che hanno perso i sensi e sono precipitati nella vasca sitiata tre metri più sotto.

Sarebbe questa la dinamica dell’incidente costato la vita a quattro operai della Quadrifoglio Group e a un interinale dell’Amap.

La ricostruzione spiega perché i lavoratori della società che gestiva la rete fognaria per Amap, in subappalto, si trovassero nell’impianto e non in superficie come prevedeva il contratto.

Vedendo che i primi tre operai non risalivano, sono scesi altri tre colleghi, tra cui Giuseppe La Barbera, l’interinale che aveva mansioni di accertatore, doveva cioè vigilare sulle transenne piazzate in strada. Intanto il gas killer era risalito e li ha investiti. Due sono stati trovati morti, uno è in fin di vita. Per recuperare i compagni precipitati nella vasca sono serviti i sommozzatori dei vigili del fuoco.

Secondo le prime ricostruzioni, gli operai avevano chiesto l’autorizzazione a lavorare all’interno dell’impianto al direttore dei lavori e responsabile della sicurezza di Amap, sentito a lungo, ieri, dalla polizia. Il capo squadra responsabile della sicurezza della Quadrifoglio era Epifanio Alsazia, contitolare della ditta, tra i primi a morire.

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CRONACA

Maltempo in Sicilia: per la giornata di domani emesso lo stato di allerta gialla dalla Protezione Civile

Nel corso della giornata di domani, il Sud Italia sarà interessato dal maltempo che porterà con sè precipitazioni, soprattutto temporalesche, sulle regioni meridionali e in particolare sulla Sicilia dove il dipartimento regionale della Protezione civile ha emesso un’ allerta giallo.

In Sicilia, previste piogge da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulla Sicilia centro occidentale, con quantitativi cumulati moderati; sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulle restanti zone, con quantitativi cumulati deboli o puntualmente moderati.

Venti forti sul versante settentrionale della Sicilia Occidentale.

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CRONACA

Casteldaccia, tragedia sul lavoro: posta sotto sequestro la sede della “Quadrifoglio Group”

Posta sotto sequestro la sede della “Quadrifoglio Group”, sita in via Milano a Partinico, nel Palermitano.

L’ingresso è presidiato da una pattuglia della Polizia, recatasi già ieri sul posto, per prendere documenti, contratti di appalto e le schede degli operai che lavoravano per conto dell’impresa a Casteldaccia.

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