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CRONACA

Milazzo, continui maltrattamenti alla moglie: 36enne arrestato dalla Polizia e ristretto ai domiciliari

MILAZZO – Nella giornata dell’1 luglio scorso, i poliziotti del Commissariato di P.S. di Milazzo hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misura cautelare personale emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Barcellona Pozzo di Gotto, con la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di un uomo incensurato di trentasei anni residente a Barcellona Pozzo di Gotto. Il predetto è ritenuto presunto responsabile del delitto di maltrattamenti nei confronti della moglie, con l’aggravante di aver commesso il fatto alla presenza della figlia minore della coppia, nel territorio di Barcellona e di Milazzo, con condotte iniziate nel mese di agosto del 2021 e reiteratesi fino ai giorni nostri.

La misura scaturisce da serrate indagini espletate dal personale del Commissariato, sotto le direttive della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, che permettevano di acclarare, con puntuali riscontri, la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico dell’odierno arrestato, in ordine a numerose e reiterate condotte vessatorie consistenti in minacce di morte e ingiurie, poste in essere sia in presenza che attraverso numerose telefonate con le quali chiedeva informazioni sui suoi spostamenti. L’uomo, inoltre, poneva in essere nei confronti della moglie anche aggressioni fisiche, consistite in pugni, schiaffi e calci alle costole, interrotte solo grazie all’intervento di terze persone.

Le condotte maltrattanti avvenivano sia durante la convivenza che dopo la fine della relazione, con il preciso fine, in questa ultima circostanza, di impedire alla donna il normale svolgimento delle sue relazioni personali. L’ultima condotta offensiva e violenta si verificava in pubblico, pochi giorni prima dell’emissione della misura de qua.

In particolare, secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, la donna sarebbe stata aggredita fisicamente, per futili motivi, anche alla presenza della figlia piccola e di amici della coppia. Nel corso dell’attività espletata, sono state sentite persone informate sui fatti che hanno permesso di riscontrare la narrazione dei gravi fatti resa dalla vittima.

Dopo le formalità di rito, gli agenti del Commissariato di Milazzo hanno pertanto condotto il trentaseienne presso l’abitazione della madre a Barcellona Pozzo di Gotto, ove è stato posto ai domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.

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CRONACA

Ruba tubi e vari pezzi metallici da un autobus: 48enne arrestato a Mascali, nel catanese

L’altro giorno, un 48enne del posto è stato sorpreso dai Carabinieri mentre alleggeriva un autobus per tour turistici dalle tubazioni del sistemi di scarico, dell’aria condizionata e di raffreddamento, e quindi arrestato per “furto aggravato”.

Nel pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Mascali, già impegnati in un servizio rientrante tra quelli messi in campo per il contrasto all’illegalità diffusa, con particolare attenzione nei confronti dei reati “predatori”, sono intervenuti su indicazione e sotto il coordinamento della Centrale Operativa di Giarre in via San Giuseppe dove, poco prima, un passante aveva segnalato un possibile furto in atto ai danni di un autobus, parcheggiato sulla strada. 

Effettivamente i militari dell’Arma arrivati, in un batter d’occhio sulla predetta via, sono subito saliti sul bus dove hanno sorpreso, con le mani nel sacco, un uomo che rannicchiato all’interno del portabagagli, era ancora “impegnato” a smontare quanto di metallico trovasse a portata di mano.

Bloccato quindi e messo in sicurezza, l’uomo non è stato capace di fornire alcuna giustificazione della sua attività illecita. In particolare, come accertato dai Carabinieri, non si trattava di un “lavoro” improvvisato e rapido, perché sono stati recuperati un sacco grande trasparente per i rifiuti, già ricolmo di svariati pezzi metallici appena smontati, presi da diversi punti del pullman, quali i sistemi di scarico, di aria condizionata e di raffreddamento.

Ed ancora, gli operanti hanno trovato a portata di mano dell’uomo, identificato per un 48enne del posto e già conosciuto alle Forze dell’Ordine per altre vicende giudiziarie, un altro sacchetto con all’interno invece gli attrezzi da “lavoro”, guanti ed una pinza utilizzata per l’attività illecita.

Nella circostanza, i militari dell’Arma, dopo aver preso contatti con il titolare della società di trasporto proprietaria del mezzo e con sede a Giarre, hanno appreso che il giorno precedente l’autobus era stato lasciato parcheggiato in strada a causa di un incendio, che ne aveva danneggiato la parte posteriore, rendendo poco agevole l’immediata rimozione.

Altro duro colpo inferto, quindi, al fenomeno dei furti e commercio illegale dei materiali ferrosi destinati al mercato nero, che solitamente vengono acquistati illegittimamente per poi fonderli, facendone così poi perdere le tracce.

Il 48enne, che era già riuscito à smontare circa 40 Kg di rame e metalli vari dal mezzo, per un valore di circa 1000 €, è stato arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha convalidato la misura.  

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CRONACA

Catania, sorpreso a rubare in un ristorante: 30enne catanese arrestato dalla Polizia di Stato

Gli agenti delle volanti della Questura di Catania hanno arrestato per tentato furto un 30enne, pregiudicato catanese, senza fissa dimora.

A seguito di una segnalazione pervenuta alla Sala Operativa, i poliziotti sono intervenuti in un ristorante di piazza Federico di Svevia, dove l’uomo stava asportando della merce. I poliziotti lo hanno bloccato dopo che aveva creato un’apertura nel locale cucina, bucando la rete posta nella parte superiore della porta d’accesso, per poi rubare diversa merce per un valore commerciale di circa 1200 euro.

Dalla perquisizione effettuata, è emerso che l’uomo fosse in possesso di alcuni arnesi utili allo scasso, prontamente sequestrati dai poliziotti. È stato pertanto arrestato per tentato furto e denunciato in stato di libertà per il reato di possesso ingiustificato di chiavi alternati e grimaldelli e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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CRONACA

L’operaio morto a Salemi non indossava sistemi di sicurezza: indaga la Procura di Marsala

Ambulanza

L’operaio morto mentre lavorava nella pala eolica del parco “Erg 69” di contrada Ranchibilotto a Salemi (Trapani) non indossava né il casco di protezione e nemmeno l’imbracatura necessaria per i lavori in quota.

E’ quanto hanno potuto accertare i vigili del fuoco intervenuti per il recupero del corpo di Giuseppe Carpinelli, 33 anni, originario di San Marco dei Cavoti e dipendente della Ivpc service.

L’uomo stata lavorando a circa 80 metri d’altezza insieme a un collega e per cause che sono ancora da accertare è precipitato sino a un’altezza di 50 metri da terra, sempre all’interno del pilone. La procura di Marsala ha aperto un’indagine.

   

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