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CRONACA

Palermo, rubavano auto che poi restituivano tramite la tecnica del “cavallo di ritorno”: arrestate dalla Polizia 20 persone

A Palermo, la Polizia di Brancaccio ha arrestato 20 persone appartenenti ad un’associazione criminale accusata di riciclaggio di autovetture rubate e di estorsioni commesse con la tecnica criminale del “cavallo di ritorno”.

Il gip del Tribunale di Palermo, ha già disposto le misure di custodia cautelare in carcere e dei domiciliari con braccialetto elettronico per i responsabili dei reati più gravi.

Il gruppo, con base operativa allo Sperone, trafficava auto rubate, a cui venivano alterati i dati dei telai, mediante nuove punzonature effettuate illecitamente, sostituendoli con quelli di auto incidentate, quasi tutte inutilizzabili, acquistate per questi scopi. Inoltre, si occupavano anche di sostituire le targhe delle auto incidentate, riuscendo a “commercializzarle“, grazie alla complicità di un impiegato della Motorizzazione civile di Palermo.

I soggetti sono anche accusati di diverse estorsioni ai danni dei proprietari delle auto rubate, restituite solo dopo essere riusciti a riscuotere le somme di denaro tramite la tecnica criminale del “cavallo di ritorno”.

La Polizia ha sequestrato le auto e ha effettuato diverse perquisizioni nei luoghi in cui portavano la refurtiva rispettivamente, nel quartiere Sperone e a Partinico.

L’ origine delle indagini risale al giugno del 2022, in seguito al furto di una Fiat Panda, “rinvenuta” dal proprietario qualche giorno dopo. Ad intervenire è stato il commissariato di Brancaccio e il personale della Polizia Scientifica, che avrebbe poi appurato l’esistenza di un collegamento tra i furti, contraddistinti dalle stesse particolarità: auto integre al momento della riconsegna a eccezion delle serrature degli sportelli e dei quadri di accensione.

Grazie alle intercettazioni della Polizia, sono stati rinvenuti i dialoghi tra i colpevoli, in cui venivano dichiarate le modalità di riconsegna dell’auto: “…sto lasciando questa e vado a prendere subito quella. E gliela butto lì”; il secondo rispondeva: “E io sto andando a prendere sti soldi…sto andando a prendere”.

In relazione a tre estorsioni commesse a seguito di altrettanti furti di autovetture, è emerso il coinvolgimento di due noti mafiosi, uno della famiglia di Brancaccio e uno della famiglia di Villabate, che testimonierebbe la vicinanza ad un’associazione criminale.

CRONACA

Catania: salvato bambino di 11 anni allontanatosi improvvisamente dalla propria abitazione

Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza “Borgo Ognina” sono intervenuti prontamente per riportare a casa un bambino di 11 anni. Il bambino si era allontanato improvvisamente dalla propria abitazione e non riusciva a fare ritorno, provocando preoccupazione nei familiari.

La sua presenza in via Canfora è stata segnalata alla Centrale Operativa della Questura, che ha immediatamente inviato una pattuglia sul posto. Gli agenti hanno trovato il bambino in stato confusionale, impaurito e privo di documenti. Con grande sensibilità e professionalità, lo hanno tranquillizzato e messo a suo agio.

Sono stati subito effettuati gli accertamenti necessari per identificarlo e contattare i suoi familiari. Una volta rintracciati, il bambino è stato affidato alle cure dei genitori, visibilmente sollevati.

Grazie alla tempestività e alla competenza degli agenti, la vicenda si è risolta positivamente, dimostrando ancora una volta l’importanza del lavoro svolto dalle forze dell’ordine nella tutela dei cittadini, specialmente dei più vulnerabili.

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CRONACA

Viagrande, controllo straordinario del territorio: elevate sanzioni per un valore di oltre 3800 euro

Ancora un controllo straordinario del territorio di Viagrande è stato eseguito dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Acireale e del reparto Prevenzione Crimine di Catania.

L’attività di polizia, mirata in particolar modo al rispetto delle norme della circolazione stradale, ha sottoposto a controllo complessivamente 117 persone e 70 veicoli e ha portato all’elevazione di 15 contravvenzioni al Codice della strada, per un valore di oltre 3.800 euro e una decurtazione sulle patenti pari a venti punti.

In particolare, due persone sono state sanzionate per mancata copertura assicurativa, sette per la mancata revisione periodica con conseguente sospensione del mezzo dalla circolazione, due per guida senza casco. Per queste violazioni si è proceduto al sequestro e a fermo amministrativo di quattro veicoli con il ritiro delle carte di circolazione. A due persone è stata ritirata la patente perché non più in corso di validità.

Inoltre, sono state dislocate varie pattuglie lungo le strade del centro cittadino per l’identificazione di avventori di bar, chioschi, sale giochi e centri scommesse.

Con l’ausilio delle unità cinofile, sono state effettuate perquisizioni domiciliari alla ricerca di armi e sostanze stupefacenti, in alcune abitazioni di soggetti già noti alle forze dell’ordine.

Le azioni di prevenzione e controllo proseguiranno e verranno intensificate durante l’intera stagione estiva in tutti i Comuni ricadenti nella giurisdizione del Commissariato di Acireale, nell’ottica di assicurare sempre ai cittadini la presenza costante della Polizia di Stato.

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CRONACA

San Pietro Clarenza: Controlli alle attività commerciali: chiusa una gastro-pescheria abusiva

Controlli congiunti dei Carabinieri della stazione di Camporotondo Etneo e del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Catania agli esercizi commerciali del comune di San Pietro Clarenza, a tutela della salute dei consumatori.

Al riguardo, l’attività ispettiva, mirata a verificare il rispetto della normativa vigente in ambito sanitario-alimentare, ha riguardato una pescheria che produceva anche “preparati” da asporto e che è stata sanzionata e chiusa.

In particolare i Carabinieri, dopo aver effettuato l’ispezione igienico sanitaria presso i locali, hanno rilevato che il titolare, un pescivendolo 57 enne di Acireale, non aveva mai ottenuto la prevista registrazione sanitaria, indispensabile per chiunque operi in una attività commerciale con sostanze alimentari, sia che le prepari, semplicemente manipolandole, sia che le confezioni, sia che si limiti a consegnare prodotti preconfezionati.

L’esercizio commerciale era, perciò, abusivo e a fronte di tale violazione l’uomo è stato sanzionato amministrativamente per un importo complessivo di 3.000 euro, con richiesta, inoltre, all’ASP di Catania, del provvedimento di chiusura del locale e diffida a non proseguire l’attività.

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