CULTURA
Notte europea dei musei: in Sicilia sabato sera luoghi della cultura aperti al costo di un euro
Torna sabato 18 maggio l’atteso appuntamento con la “Notte europea dei musei”. L’iniziativa nasce con il patrocinio dell’Unesco, del Consiglio d’Europa e dell’Icom (International council of museums) per incentivare e promuovere la conoscenza del patrimonio artistico e culturale nazionale ed europeo.
Durante questa serata, musei, parchi archeologici e siti storici della Regione apriranno le porte, al costo simbolico di un euro, offrendo visite guidate, mostre speciali, performance artistiche, laboratori per bambini e tanto altro. Un’opportunità unica per esplorare le collezioni permanenti e le esposizioni temporanee, arricchendo così la propria conoscenza dell’arte e della storia siciliana.
Di seguito, le principali iniziative (è consigliabile verificare orari di apertura e delle proposte di visita sulle pagine web o Facebook delle singole strutture museali).
Partendo da Palermo, apriranno le porte il Museo Archeologico Salinas (ore 19-23) con percorsi guidati alle 20 e alle 21.30 e con visita al cantiere aperto di restauro della statua di “Diana cacciatrice”; il Museo d’arte contemporanea a Palazzo Belmonte Riso (ore 19-24) con visite guidate alle 20 e alle 21.30 alla scoperta di sessant’anni di storia dell’arte da Jannis Kounellis, Richard Long, Christian Boltanski, ai siciliani Carla Accardi, Pietro Consagra, Antonio Sanfilippo e Emilio Isgrò; il Villino Florio e il Villino Favaloro dalle 18 alle 24 e, ancora, il Centro regionale progettazione e restauro, che aprirà la propria sede di Palazzo Montalbo, dalle 19.30 alle 23.30, con una visita guidata ai laboratori di diagnostica e di restauro, oltre che alla biblioteca, alle 20 e alle 21.30. E ancora la Soprintendenza per i Beni culturali di Palermo manterrà l’apertura continuativa fino alle 22 del Chiostro dei Benedettini a Monreale, con visite guidate alle 20 e alle 21.30. Nella provincia, aperti il Parco archeologico di Himera, Solunto e Monte Iato fino alle 22, con l’Antiquarium e il museo Pirro Marconi di Himera, l’Antiquarium di Solunto, quello di Monte Iato, il Museo archeologico della Valle dell’Eleuterio a Marineo, le Terme arabe a Cefalà Diana.
Ad Agrigento aderisce il Museo archeologico regionale Pietro Griffo (ore 21-01, ultimo ingresso alle 00.15): ospiterà un inedito percorso teatralizzato con i ragazzi del liceo classico Empedocle di Agrigento che ha come filo conduttore il mito di Achille e Pentesilea, tra Eros e Thanatos; in provincia, il Museo archeologico della Badia di Licata (fino alle 23), con un laboratorio per i piccoli (ore 17.30-20.30) ispirato al ricchissimo patrimonio di vasi preistorici ed uno spettacolo “Il tesoro dal passato. Una storia per il museo” di Marco Savatteri (ore 21-24).
A Caltanissetta visite al Museo archeologico di Marianopoli (ore 18-22.30) e all’area archeologica delle Mura Timolontee di Gela (ore 19-23) dove sarà possibile assistere a rappresentazioni teatrali itineranti sulla storia della città.
A Catania apertura straordinaria fino alle 24 del Teatro Antico e di Casa museo Giovanni Verga, con una visita guidata alle 21 condotta dallo storico dell’arte Gaetano Bongiovanni sul tema “Giovanni Verga e Catania”. In provincia, partecipa all’iniziativa anche il Museo della ceramica di Caltagirone e il Museo archeologico di Centuripe (ore 20-24).
Nell’Ennese aderisce all’iniziativa la Villa romana del Casale a Piazza Armerina, con apertura continuata fino alle 24.
A Messina aperto il Museo regionale (ore 20-23.30); nella provincia, invece, visite serali dalle 20 alle 24, all’Antiquarium di Milazzo, all’area archeologica di Tindari, alla Villa romana di Patti, alle Terme romane di Bagnoli a Capo d’Orlando ed ancora all’area archeologica di Halaesa Arconidea a Tusa. Apertura straordinaria pure per il Teatro antico di Taormina e il Museo archeologico di Naxos (ore 20-23) e il Museo archeologico eoliano Bernabò Brea a Lipari (ore 20-23).
Nel Ragusano visite serali al complesso monumentale ex Convento della croce a Scicli, al Museo archeologico regionale di Camarina, al Museo archeologico Ibleo di Ragusa e al Parco della Forza di Ispica (ore 19-22).
Anche Siracusa aderisce all’evento con l’apertura straordinaria serale del Museo archeologico Paolo Orsi, che sarà visitabile fino alle 23, con ultimo ingresso alle 22.
In provincia di Trapani aderiscono il Parco archeologico Lilibeo di Marsala, con un programma che prevede, dalle 19 alle 20.30, una conversazione sul tema “La poesia come presente alternativo”, mentre, dalle 21.30 alle 24, la visita al museo sarà accompagnata da performance musicali; il Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, con l’area monumentale di Selinunte, Collina Orientale e Baglio Florio (ore 20-24), il Museo del Satiro di Mazara del Vallo (ore 20-24), il Museo Castello di Grifeo di Partanna (ore 20-24); il tempio del Parco archeologico di Segesta (ore 19.30-22.30).
CULTURA
Gibellina Capitale italiana dell’ Arte contemporanea, Schifani: «Riconoscimento che premia tutta la Sicilia»
«Esprimo profonda soddisfazione per la proclamazione di Gibellina come Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026. Questo riconoscimento celebra una città simbolo di rinascita culturale e architettonica, un luogo che, dalla tragedia del terremoto, ha saputo risorgere come punto di riferimento internazionale per l’arte contemporanea e l’innovazione creativa. La scelta della cittadina trapanese sottolinea non solo l’importanza storica e culturale di questo Comune siciliano, ma anche l’incredibile contributo della nostra regione al panorama artistico nazionale». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, commentando la scelta del ministero della Cultura. «La designazione – prosegue – rappresenta un’opportunità straordinaria per sostenere nuovi progetti e per far crescere ancora di più l’identità artistica e culturale del Comune. Come avvenuto già con Agrigento, che il prossimo anno sarà la Capitale italiana della Cultura, ci impegneremo affinché anche Gibellina, al di là del contributo statale, possa contare su ulteriori risorse finanziare che diano impulso a iniziative che valorizzino il territorio e promuovano l’arte contemporanea in tutte le sue forme. Questo è un successo per tutta la Sicilia, che conferma la sua posizione come terra di cultura e creatività. Ringrazio il ministero della Cultura, la giuria presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, e tutti coloro che hanno sostenuto questo percorso. La Sicilia sarà fiera protagonista del panorama artistico italiano nel 2026, offrendo una testimonianza di come la bellezza e la cultura possano essere motori di sviluppo e coesione sociale
ATTUALITÀ
Successo per la terza edizione del Festival delle Parrocchie 3 – Insieme è più bello…
CATANIA – Va in archivio la terza edizione del Festival delle Parrocchie, una festa che ha coinvolto parrocchie, oratori e associazioni
È stata una grande festa, oltre ad un profondo momento di riflessione sui temi della speranza – che unisce le persone – e della bellezza, da rintracciare nelle piccole cose che emozionano ciascuno di noi. La terza edizione del Festival delle Parrocchie è andata in archivio, uno spettacolo emozionante quello andato in scena al Teatro Metropolitan di Catania grazie agli sforzi dell’associazione Atacanì e di Missione Chiesa-Mondo. L’Arcidiocesi di Catania ha dato la sua benedizione e ha assicurato la propria presenza, con in testa mons. Luigi Renna, presente in prima fila per ammirare le performance delle parrocchie, degli oratori e delle associazioni sul tema di quest’anno: “Speranza che Unisce, Bellezza che Emoziona”.
Anche il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, tra il pubblico in sala. L’evento è stato condotto da Salvo La Rosa, prezioso il supporto dell’associazione Buio in Sala – acting school. Canti e balli sono stati inframezzati da momenti di dialogo.
Ospiti della serata Corrado Neri, Federica Contarino e Giuseppe Castiglia. Riportate sul palco del Metropolitan le testimonianze del Maestro Giovanni Allevi, del presidente del Tribunale dei minori, Roberto Di Bella e delle suore Benedettine di Catania.
I grandi protagonisti, comunque, sono stati i ragazzi, straordinari interpreti dello spirito che accompagna il Festival delle Parrocchie con le loro performance: “Insieme è più bello”. In chiusura di serata è stata raccontata anche la preziosa esperienza di “All’Unisono”, iniziativa che ha promosso nuove connessioni tra le realtà parrocchiali della Diocesi etnea. In effetti, ora più che mai, questo può essere definito anche Festival delle Connessioni, per la capacità che ha di creare rapporti profondi e autentici tra chi vi partecipa. Sono stati lanciati anche degli input per nuovi progetti futuri, in particolare l’iniziativa “Adotta una parrocchia” i cui dettagli saranno resi noti nei prossimi mesi.
Durante la serata ha avuto positivo riscontro anche la diretta radiofonica su Radio Studio Italia con interviste e musica. Il commento del presidente dell’associazione Atacanì, Domenico Luvarà, al termine della manifestazione: “Sono emozionato – ha ammesso -. Anche quest’anno il Teatro Metropolitan si è riempito di persone che hanno partecipato con trasporto e interesse. Devo ringraziare tutte le persone che si sono spese affinché il festival fosse un successo e i benefattori che con il loro supporto hanno dimostrato sensibilità e attaccamento ai valori che vogliamo trasmettere tramite questo appuntamento. I ragazzi hanno toccato le corde giuste, emozionandosi e regalando emozioni a chi ha vissuto l’evento in qualità di spettatore. Ci prepariamo ai prossimi impegni, con la voglia di restare insieme e continuare a riflettere su temi profondi, mettendoli in scena in forma artistica”.
CULTURA
Acireale, Sognare da svegli: l’Etna protagonista al teatro Bellini con la mostra d’arte contemporanea firmata Basaltika
Sabato 26 ottobre al Teatro Bellini di Acireale è stata inaugurata la mostra “Sognare da svegli – la resilienza dell’arte”, progettata dall’Associazione culturale Basaltika e curata da Carmelo Nicosia.
Sette artisti contemporanei, attraverso diversi linguaggi: dalla fotografia alla pittura, dalla scultura all’installazione, raccontano l’Etna dentro il suggestivo Foyer dell’antico teatro di via Romeo. All’inaugurazione sono intervenuti la presidente di Basaltika Oriana Tabacco, il curatore della mostra Carmelo Nicosia, gli artisti e l’assessore alle Politiche Ambientali Francesca Messina, in rappresentanza dell’Amministrazione. La mostra è la tappa conclusiva del progetto “L’Etna ridisegna il territorio delle Aci 28 giugno 1329” dell’Associazione Culturale Basaltika, in collaborazione con l’INGV- Osservatorio di Catania e il patrocinio della Città di Acireale, dell’ARS, dell’Assessorato regionale al Turismo, del Comune di Aci Sant’Antonio e dell’Accademia dei Dafnici e degli Zelanti.
“La mostra – dichiara il presidente di Basaltika Oriana Tabacco -, è un invito all’ascolto, è un dialogo possibile tra due luoghi nel tentativo di una rigenerazione possibile tra il vulcano e l’incompiuta del Teatro Bellini”.
“Attraverso l’arte è possibile innescare nuove riflessioni, rivivere l’importanza dell’Etna per la nostra storia e come gli eventi eruttivi abbiano determinato lo sviluppo e l’identità del territorio delle Aci. La mostra sarà visitabile per due mesi, siete tutti invitati a visitarla!”, sottolinea l’assessore Francesca Messina.
Carmelo Nicosia curatore della mostra, che crede nella rigenerazione del Teatro Bellini spiega: “Può l’arte attivare un processo virtuoso di rigenerazione? Noi crediamo di sì. Gli artisti chiamati ad intervenire ci hanno restituito un Etna madre generatrice di vita nuova. In un panorama di un vulcano stereotipato per mezzo dei media e dei social, in cui assistiamo alla mercificazione dell’immagine, gli artisti ci offrono un viaggio onirico alla riscoperta di un tempo passato. Carmen Cardillo con la visione di Etna che guarda al mare in un abbraccio fatto di luce nuova; Giuseppe Livio con i suoi volti che hanno dominato queste terre, ci propone un Etna in dialogo con l’isola di Vulcano; Filippo La Vaccara ci ricorda di essere isola e le sue sculture ci rimandano all’archeologia di questi luoghi; Johannes Pfeiffer (tedesco) riconfigura lo spazio con un intervento specifico e accende una nuova luce in questo luogo; l’Etna di Oriana Tabacco è una terra rigogliosa e buona, non è terra arida ma un viaggio antico tra coni lavici e betulle; Samantha Torrisi e la sua visione onirica ci invita all’ascolto, e nello spazio allestisce uno scrigno dove rifugiarsi e ritrovarsi per contemplare la bellezza; HElena Valsecchi (italo-portoghese) con il suono pensato dentro questa incompiuta, ha registrato la respirazione del vulcano in simbiosi con la respirazione umana in armonia con l’andamento ondoso del mare e dell’oceano in un moto continuo, in un parallelismo che unisce le sue terre”.
La mostra “Sognare da svegli”, ad ingresso libero, sarà visitabile fino al 27 dicembre tutti i giorni su appuntamento (3385908402), venerdì dalle 17 alle 20 ed il sabato e la domenica dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 20.
Il progetto dell’Associazione Basaltika è stato avviato venerdì sera a Palazzo di Città con la conferenza storico scientifica “L’Etna ridisegna il territorio delle Aci – 28 giugno 1329”. A porgere i saluti istituzionali il primo cittadino di Acireale Roberto Barbagallo, che ha promosso l’iniziativa: “Abbiamo sposato entusiasti il progetto dell’Associazione Basaltika, che racconta l’Etna, elemento identitario fortissimo per il nostro territorio. Fino alla fine dell’anno le immagini e le suggestioni dell’Etna animeranno il nostro Teatro Bellini che sarà scenografia d’eccezione per le rappresentazioni di sette autori contemporanei”. La presidente di Basaltika, Oriana Tabacco, ha coordinato i lavori e ha spiegato l’obiettivo del progetto nato dall’urgenza di narrare gli eventi eruttivi, che determinarono nei secoli lo sviluppo e l’identità del territorio delle Aci. Al centro dell’incontro il contributo del direttore dell’INGV di Catania Stefano Branca sulle eruzioni storiche dell’Etna sul territorio delle Aci, che ha raccolto la testimonianza storica dell’eruzione del 28 giugno 1329 di Nicolò Speciale: “Le discipline scientifiche e umanistiche da vent’anni hanno iniziato a dialogare e se i vulcanologi discutono con gli storici e gli archeologi forse si riesce a fare chiarezza. Nicolò Speciale era un cronista ed è la più antica fonte di un contemporaneo che ha osservato direttamente un evento eruttivo dell’Etna”. Sono intervenuti lo storico e scrittore Saro Bella e il giornalista e scrittore Giuseppe Riggio tracciando i segni del vulcano nelle terre di Aci.
Il progetto si concluderà il 27 dicembre con la presentazione del volume editoriale L’ETNA RIDISEGNA IL TERRITORIO DELLE ACI 28 GIUGNO 1329, edito dalla casa editrice INGV e curato dall’associazione Basaltika. Per l’occasione il Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania con un piccolo concerto ripercorrerà i ritmi del vulcano dentro gli echi musicali di Vincenzo Bellini.
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