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CRONACA

Catania, minaccia di farsi esplodere con le bombole del gas: arrestato un uomo già posto agli arresti domiciliari

È finito in carcere l’uomo che aveva minacciato di farsi esplodere con le bombole del gas che aveva nell’appartamento dove scontava la misura alternativa della detenzione domiciliare.

Il Tribunale di Sorveglianza di Catania, infatti, accogliendo le richieste formulate nella comunicazione del Commissariato Librino, ha definitivamente revocato il beneficio precedentemente accordato al pregiudicato, ripristinandone la detenzione in carcere.

La decisione dell’Autorità Giudiziaria è scaturita da un grave episodio che, lo scorso 20 febbraio, ha scosso i vicini della villetta nella quale l’uomo stava scontando la misura alternativa della detenzione domiciliare, ottenuta dopo la condanna per reati contro il patrimonio. Quel giorno, infatti, gli agenti del Commissariato Librino e delle Volanti sono stati costretti a intervenire a seguito delle gravi minacce dell’uomo che si era circondato di bombole di gpl e, con un accendino in mano, minacciava di farsi esplodere. Grande l’agitazione dei presenti e di quanti abitano nelle vicinanze del domicilio dell’uomo, costretti a lasciare le case. Dopo aver allertato i Vigili del Fuoco, i Poliziotti hanno intavolato una trattativa col detenuto che in preda a una crisi di sconforto aveva deciso di compiere un gesto estremo.

Grazie all’intervento dei Poliziotti, però, l’uomo ha desistito dal suo intento, e si è convinto a farsi accompagnare dagli agenti in ospedale dove si sarebbe sottoposto alle cure dei medici per poi ripristinare l’osservanza della misura detentiva. In quell’occasione, il detenuto è stato indagato in stato di libertà per i reati di violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale nonché per procurato allarme.

L’azione del Commissariato è poi continuata con l’interlocuzione con l’Autorità Giudiziara alla quale è stata rapportata la pericolosissima condotta messa in atto dall’uomo e la sua indole violenta che lo aveva condotto a creare una situazione di contrasto col vicinato. Alla luce del gravissimo episodio di cui si era reso protagonista, rappresentando un costante pericolo per la sicurezza delle persone.

Lo scorso 24 febbraio, una pattuglia del Commissariato Librino lo ha raggiunto presso l’abitazione e, con non poche difficoltà, lo ha accompagnato in ufficio, dove è stata verbalizzata l’esecuzione del provvedimento giurisdizionale. Successivamente lo ha tradotto nella Casa Circondariale Piazza Lanza.

CRONACA

Ruba tubi e vari pezzi metallici da un autobus: 48enne arrestato a Mascali, nel catanese

L’altro giorno, un 48enne del posto è stato sorpreso dai Carabinieri mentre alleggeriva un autobus per tour turistici dalle tubazioni del sistemi di scarico, dell’aria condizionata e di raffreddamento, e quindi arrestato per “furto aggravato”.

Nel pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Mascali, già impegnati in un servizio rientrante tra quelli messi in campo per il contrasto all’illegalità diffusa, con particolare attenzione nei confronti dei reati “predatori”, sono intervenuti su indicazione e sotto il coordinamento della Centrale Operativa di Giarre in via San Giuseppe dove, poco prima, un passante aveva segnalato un possibile furto in atto ai danni di un autobus, parcheggiato sulla strada. 

Effettivamente i militari dell’Arma arrivati, in un batter d’occhio sulla predetta via, sono subito saliti sul bus dove hanno sorpreso, con le mani nel sacco, un uomo che rannicchiato all’interno del portabagagli, era ancora “impegnato” a smontare quanto di metallico trovasse a portata di mano.

Bloccato quindi e messo in sicurezza, l’uomo non è stato capace di fornire alcuna giustificazione della sua attività illecita. In particolare, come accertato dai Carabinieri, non si trattava di un “lavoro” improvvisato e rapido, perché sono stati recuperati un sacco grande trasparente per i rifiuti, già ricolmo di svariati pezzi metallici appena smontati, presi da diversi punti del pullman, quali i sistemi di scarico, di aria condizionata e di raffreddamento.

Ed ancora, gli operanti hanno trovato a portata di mano dell’uomo, identificato per un 48enne del posto e già conosciuto alle Forze dell’Ordine per altre vicende giudiziarie, un altro sacchetto con all’interno invece gli attrezzi da “lavoro”, guanti ed una pinza utilizzata per l’attività illecita.

Nella circostanza, i militari dell’Arma, dopo aver preso contatti con il titolare della società di trasporto proprietaria del mezzo e con sede a Giarre, hanno appreso che il giorno precedente l’autobus era stato lasciato parcheggiato in strada a causa di un incendio, che ne aveva danneggiato la parte posteriore, rendendo poco agevole l’immediata rimozione.

Altro duro colpo inferto, quindi, al fenomeno dei furti e commercio illegale dei materiali ferrosi destinati al mercato nero, che solitamente vengono acquistati illegittimamente per poi fonderli, facendone così poi perdere le tracce.

Il 48enne, che era già riuscito à smontare circa 40 Kg di rame e metalli vari dal mezzo, per un valore di circa 1000 €, è stato arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha convalidato la misura.  

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CRONACA

Catania, sorpreso a rubare in un ristorante: 30enne catanese arrestato dalla Polizia di Stato

Gli agenti delle volanti della Questura di Catania hanno arrestato per tentato furto un 30enne, pregiudicato catanese, senza fissa dimora.

A seguito di una segnalazione pervenuta alla Sala Operativa, i poliziotti sono intervenuti in un ristorante di piazza Federico di Svevia, dove l’uomo stava asportando della merce. I poliziotti lo hanno bloccato dopo che aveva creato un’apertura nel locale cucina, bucando la rete posta nella parte superiore della porta d’accesso, per poi rubare diversa merce per un valore commerciale di circa 1200 euro.

Dalla perquisizione effettuata, è emerso che l’uomo fosse in possesso di alcuni arnesi utili allo scasso, prontamente sequestrati dai poliziotti. È stato pertanto arrestato per tentato furto e denunciato in stato di libertà per il reato di possesso ingiustificato di chiavi alternati e grimaldelli e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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CRONACA

L’operaio morto a Salemi non indossava sistemi di sicurezza: indaga la Procura di Marsala

Ambulanza

L’operaio morto mentre lavorava nella pala eolica del parco “Erg 69” di contrada Ranchibilotto a Salemi (Trapani) non indossava né il casco di protezione e nemmeno l’imbracatura necessaria per i lavori in quota.

E’ quanto hanno potuto accertare i vigili del fuoco intervenuti per il recupero del corpo di Giuseppe Carpinelli, 33 anni, originario di San Marco dei Cavoti e dipendente della Ivpc service.

L’uomo stata lavorando a circa 80 metri d’altezza insieme a un collega e per cause che sono ancora da accertare è precipitato sino a un’altezza di 50 metri da terra, sempre all’interno del pilone. La procura di Marsala ha aperto un’indagine.

   

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