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CRONACA

Catania: task force della Polizia di Stato per il contrasto ai posteggiatori abusivi

Nel corso della serata di ieri, le pattuglie motomontate dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Catania, hanno effettuato un servizio mirato alla repressione del fenomeno dei parcheggiatori abusivi nelle zone del centro storico, provvedendo ad individuarne e sanzionarne quattro.

Nello specifico, in via Dusmet è stato sanzionato un 43enne pregiudicato catanese; lo stesso è risultato essere destinatario del DACUR, ancora da notificare, pertanto, gli operatori hanno provveduto a tale adempimento, inibendogli di fatto la frequentazione di determinate aree urbane.

Un altro pregiudicato 31enne di origini gelesi è stato individuato e sanzionato in piazza Manganelli, unitamente ad altro pregiudicato catanese 21enne.

Infine, in via Transito, è stato sanzionato un altro pregiudicato 32enne originario di Paternò.

Sempre nel corso della serata in via Dusmet, lato Piazza Borsellino, gli agenti hanno proceduto al controllo di un 27enne pregiudicato catanese intento ad esercitare illecitamente l’attività di posteggiatore abusivo. Questi si è mostrato sin da subito alquanto infastidito dal controllo. Gli operatori hanno quindi deciso di sottoporlo a perquisizione che ha dato esito positivo. È stato infatti rinvenuto un coltello a serramanico nelle tasche dei pantaloni, che è stato sottoposto a sequestro. Al termine delle attività di rito è stato denunciato in stato di libertà per il reato di porto di armi od oggetti atti a offendere.

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CRONACA

Casteldaccia, tragedia sul lavoro: in gravissime condizioni l’operaio sopravvissuto. Indagini in corso per ricostruire l’accaduto

“E’ in condizioni gravissime, a causa del danno multiorgano da tossicità diretta e da insufficienza polmonare con distress respiratorio”: queste le parole dei sanitari del Policlinico di Palermo sulle condizioni di Domenico Viola, 62 anni, l’operaio ricoverato in terapia intensiva in seguito alla strage avvenuta ieri a Casteldaccia nel corso di alcuni lavori alla rete fognaria.

Viola è stato l’ultimo ad entrare tra i cunicoli e il primo ad essere preso dai vigili del fuoco e intubato dai sanitari del 118. A scampare alla tragedia, costata la vita a cinque colleghi, sono stati Giovanni D’Aleo, 44 anni, Giuseppe Scavuzzo, 39 anni, e Paolo Sciortino, di 35. I tre sono stati sentiti dagli agenti della squadra mobile di Palermo che indagano coordinati dalla procura di Termini Imerese diretta da Ambrogio Cartosio.

Al vaglio degli investigatori tutti gli elementi utili a ricostruire tutto quello che è successo in quelle drammatiche ore a Casteldaccia per accertare le responsabilità della tragedia. I vigili del fuoco i primi ad arrivare insieme ai sanitari del 118 hanno trovato i corpi delle vittime senza maschere. Una grave mancanza in operazioni delicate come quelle che stava compiendo la Quadrifoglio Group srl per conto dell’Amap.

Gli stessi vertici dell’azienda partecipata del Comune di Palermo non riescono a spiegare una simile leggerezza. La presenza di gas letali per liberare le ostruzioni nelle fognature è nota. Oltre agli operai sono stati sentiti anche il direttore dei lavori e il responsabile della sicurezza.
I corpi delle cinque vittime Epifanio Alsazia, 71 anni di Partinico, contitolare della ditta Quadrifoglio group srl di Partinico, che aveva vinto l’appalto dell’Amap; gli operai Giuseppe Miraglia, 47 anni, originario di San Cipirello (Palermo), Roberto Raneri, 51 anni di Alcamo (Trapani), Ignazio Giordano, 59 anni (Partinico) e Giuseppe La Barbera, 28 anni, di Palermo (lavoratore interinale dell’Amap) sono stati portati all’istituto di medicina legale del Policlinico.

Si dovranno eseguire le autopsie sui corpi per accertare le cause della morte quasi certamente provocata dall’idrogeno solforato che hanno respirato e che si trovava in una concentrazione dieci volte superiore ai limiti in quei cunicoli.
   

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CRONACA

Palermo: presentato dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale il bilancio dell’attività operativa del 2023

Le attività condotte nel 2023 dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale in Sicilia hanno visto impegnati i militari del Nucleo di Palermo e della dipendente Sezione di Siracusa in molteplici ambiti d’intervento, con particolare attenzione al traffico illecito di beni archeologici e ai furti di beni culturali.

Nel 2023, il contrasto al traffico illecito di beni archeologici ha registrato importanti successi che hanno permesso il recupero di oltre 3500 reperti archeologici.

In tema di furti di beni culturali nel 2023, si registra un decremento con 12 reati predatori denunciati rispetto ai 14 dell’anno precedente, commessi nei luoghi espositivi pubblici (2), luoghi di culto (6), biblioteche (1) e luoghi privati (1): nel caso specifico di biblioteche, gli ammanchi sono emersi a seguito di controlli inventariali e, pertanto, sono riferibili ad anni precedenti.

La strategia di intervento del Nucleo si è articolata lungo due direttrici fondamentali: l’attività di prevenzione, rappresentata dalle molteplici attività ispettive, e l’azione di contrasto, sviluppata attraverso le indagini di polizia giudiziaria.

Nel corso del 2023, l’attività di prevenzione ha certificato l’esecuzione di 471 controlli finalizzati alla sicurezza dei luoghi della cultura, quali musei, archivi, biblioteche ed aree archeologiche e/o tutelate da vincoli paesaggistici. Le verifiche hanno altresì riguardato gli esercizi commerciali di settore, con numerosi controlli amministrativi presso mercatini, fiere ed antiquari che rivestono un ruolo fondamentale per contrastare la ricettazione di beni rubati. Infatti, i dati acquisiti vengono successivamente confrontati con quelli presenti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, la più grande banca dati di opere d’arte rubate al mondo.

Altrettanto incisiva è stata l’azione di contrasto sviluppata attraverso indagini di polizia giudiziaria, d’iniziativa o su delega dell’Autorità Giudiziaria, finalizzate al recupero dei beni culturali trafugati e all’individuazione dei sodalizi criminali operanti nel settore. Nel 2023, sono state deferite in stato di libertà 41 persone per diversi reati (prevalentemente furto, ricettazione, contraffazione di opere d’arte e per reati in danno del paesaggio) e sono stati sequestrati beni culturali illecitamente sottratti per oltre 1.500 milioni di euro, con l’esecuzione di 36 perquisizioni.

I beni recuperati sono stati riconsegnati a musei, chiese e soprintendenze competenti per territorio, allo scopo di garantirne la pubblica fruizione.

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CRONACA

Ragusa, piazza Matteotti: denunciato 23enne gambiano accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Ragusa, nel corso della costante attività di monitoraggio e repressione finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nel capoluogo ibleo, lo scorso fine settimana hanno denunciato a piede libero un cittadino gambiano di 23 anni residente in città, già noto alle Forze dell’Ordine, sorpreso in flagranza a spacciare hashish ad un minorenne, nella centralissima piazza Matteotti.

La cessione, di pochi grammi, è stata scoperta dai militari dell’Arma che, intervenuti, hanno immediatamente sottoposto a perquisizione personale il giovane africano e rinvenuto poche altre dosi dello stesso stupefacente, già confezionato e pronto per essere ceduto. Sequestrata la sostanza, il gambiano è stato accompagnato in caserma per gli accertamenti del caso, al termine dei quali è stato quindi denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Ragusa per detenzione ai fini di spaccio di modica quantità di sostanza stupefacente. Per il minorenne, invece, è scattata la segnalazione alla locale Prefettura quale assuntore; per lui si avvierà quindi il percorso amministrativamente previsto per i consumatori di sostanze stupefacenti.

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