CRONACA
Palermo, rissa in un bar di via Maqueda provoca due feriti: due arresti e due denunce

A Palermo, due tunisini di 21 e 22 anni sono stati arrestati e due bengalesi di 37 e 36 anni denunciati per la rissa scoppiata in un bar di via Maqueda che ha causato due feriti (uno grave).
I due tunisini non volevano pagare il conto e hanno colpito alla testa, con una bottiglia, il titolare del bar, soccorso dai sanitari del 118 e finito all’ospedale come gli altri coinvolti nella rissa, compresi i due dipendenti bengalesi.
Ingenti i danni al locale.
I carabinieri hanno eseguito le indagini, sentito i testimoni e acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza. I due arrestati fanno parte di un gruppo di ragazzi che stazionano nella zona di via Maqueda all’altezza di via Fiume, dove nei giorni scorsi un loro connazionale è stato pestato da un gruppo di palermitani, provenienti dal vicino mercato di Ballarò, ed è in coma.
CRONACA
Catania: 500 kg di cocaina sequestrati lo scorso anno distrutti dalla Guardia di Finanza

La Guardia di finanza di Catania ha provveduto nei giorni scorsi allo smaltimento dei 450 panetti di cocaina, per un peso lordo complessivo di 500 chili, sequestrati nel settembre dello scorso anno a largo delle coste della Sicilia orientale.
La Gdf etnea si è avvalsa della collaborazione della componente specialistica ‘Antiterrorismo e pronto impiego” e dei finanzieri del gruppo aeronavale di Messina.
Il sequestro fu uno dei più rilevanti quantitativi di cocaina scoperti in Italia.
Il guadagno sarebbe stato nell’ordine di circa 100 milioni di euro al dettaglio. Nell’occasione furono arrestati 5 membri dell’equipaggio di un’imbarcazione per il reato di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope aggravato dall’ingente quantitativo.
La distruzione della droga è stata autorizzata dalla Procura di Siracusa dopo l’analisi e la campionatura della cocaina eseguite da unità specializzate del Nucleo Pef anche mediante attività di riproduzione fotografica e video.
I risultati di laboratorio hanno restituito evidenze chiare in merito all’elevato grado di purezza della cocaina, consentendo di avvalorare l’ipotesi secondo cui la sostanza fosse di produzione sudamericana, tenuto anche conto della presenza su ogni panetto di un’immagine che richiama un Paese dell’America latina.
Dato l’enorme valore di mercato, per lo smaltimento è stato approntato un imponente servizio di scorta e vigilanza nel corso di tutte le fasi: dal caricamento al trasferimento e al successivo conferimento a un impianto di termodistruzione in provincia di Siracusa. Il trasporto è stato effettuato utilizzando un mezzo blindato e scortato, anche da un elicottero della Sezione aerea di Catania.
CRONACA
Bronte, minaccia il confinante con una pistola: denunciato dai Carabinieri

I Carabinieri della Stazione di Bronte, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, hanno denunciato un 67enne del posto, perché ritenuto responsabile di detenzione abusiva di munizionamento e minaccia aggravata.
La vicenda, inquadrabile in un dissidio tra confinanti terrieri, il denunciato appunto ed un 60enne, ha necessitato dell’intervento dei Carabinieri della locale Stazione a causa dell’aggravarsi dei comportamenti posti in essere dai due “contendenti”.
In particolare, i Carabinieri hanno raccolto la denuncia del 60enne che ha raccontato loro come il proprietario del terreno adiacente il suo, rivendicando la piena proprietà di una strada che funge da servitù di passaggio, posta al limite dei loro fondi agricoli, lo avesse minacciato, in più occasioni, mentre lui, a bordo del trattore, si stava recando in campagna.
L’altro giorno, però, l’uomo dalle minacce sarebbe passato ai fatti, picchiando il vicino con un bastone mentre stava transitando col trattore. Il 60enne, però, per difendersi avrebbe raccolto da terra un ramo ed a quel punto l’aggressore avrebbe estratto un revolver dalla tasca gridandogli <<… ti ammazzo come un cane, ti mando al cimitero ed io me ne vado in carcere!!! …>>.
Il racconto della vittima è bastato ai Carabinieri per eseguire un controllo presso l’abitazione del 67enne dove, in effetti, all’interno di una cassaforte, i militari dell’Arma hanno recuperato un revolver a salve, del tutto simile a quello descritto in denuncia, privo del tappo rosso.
Sulla base di questo ritrovamento, ferma restando la presunzione di innocenza valevole ora e fino a condanna definitiva, l’uomo è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria.
CRONACA
Catania, beccato a rubare: sottoposto al provvedimento di allontanamento e al divieto di stazionamento

Non è chiaro se abbia agito per rivenderli, e quindi trarne profitto, o se per fare scorte personali da portare a casa, il 28enne catanese, pregiudicato, che l’altro giorno è stato denunciato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Catania, ferma restando la presunzione di innocenza, valevole ora e sino a condanna definitiva.
Erano circa le 14:00 quando il giovane è entrato in un supermercato in Corso Sicilia e, come un normale cliente ha cominciato a girovagare tra le corsie, guardando distrattamente qua e là in cerca di qualcosa da comprare. Il suo atteggiamento, però, ha destato sospetti ai vigilantes dell’attività commerciale che, perciò, hanno iniziato an tenerlo d’occhio mediante le telecamere di videosorveglianza. Poco dopo, i loro sospetti si sono rivelati fondati perché l’uomo, adocchiati alcuni generi alimentari di pregio, ha cominciato a prelevarli dallo scaffale e a nasconderli sotto il giaccone. A quel punto, gli addetti hanno contattato il 112 e la Centrale Operativa ha immediatamente inviato sul posto una pattuglia che nel giro di pochi minuti ha raggiunto l’ingresso del market.
Proprio in quel momento il 28enne è uscito, quasi correndo, senza pagare ma si è ritrovato dinanzi la “gazzella” che, ovviamente, lo ha subito fermato per i necessari controlli. Colto con le mani nel sacco, il ladro aveva occultato sotto la sua giacca ben 200 euro di merce, che è stata subito restituita ai proprietari del supermercato, e contestualmente i Carabinieri hanno avviato, in sinergia con gli operatori della Centrale Operativa, in controlli nella banca dati delle Forze dell’Ordine, scoprendo che, a fine gennaio, il 28enne era stato colpito dal divieto di stazionamento nelle cosiddette “zone rosse” e, perciò, non avrebbe potuto trovarsi nel centro storico della città. L’ordinanza in questione, adottata dal Prefetto di Catania per rafforzare l’azione di prevenzione e sicurezza urbana, ha infatti previsto l’istituzione di “zone rosse” in sei aree del centro cittadino per coloro che, in quelle zone, abbiano già assunto atteggiamenti aggressivi, minacciosi o molesti, tali da determinare un pericolo concreto per la sicurezza pubblica. Ciò, per assicurare misure sempre più efficaci di contrasto alla criminalità diffusa, oltre alla piena fruibilità degli spazi pubblici per residenti e turisti. Le zone rosse sono state individuate in prossimità della stazione ferroviaria e di Piazza Alcalà, nelle zone adiacenti Piazza Duomo, Piazza Università, Piazza Stesicoro, nei pressi della Villa Bellini e del Teatro Massimo.
Sulla base degli indizi raccolti, da verificare in sede giurisdizionale, il 28enne è stato perciò denunciato all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato e immediatamente allontanato da Corso Sicilia.
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