POLITICA
Officina Democratica, impegnata con nuove idee, per un ruolo importante, in una nuova prospettiva europea
CATANIA – Intervista a Maurizio Caserta Capogruppo del PD al consiglio comunale di Catania:
Il PD ha partecipato alla manifestazione del 15 marzo indetta da Michele Serra. Qual è il senso di questa partecipazione?
“Il PD è sempre stato un partito che ha assegnato al Europa un ruolo fondamentale, oggi più di ieri. In queste ultime settimane più delle settimane precedenti. Il riferimento europeo è diventato un riferimento imprescindibile: sul piano della difesa, sul piano economico, sul piano sociale, sul piano politico, sul piano culturale. Non è certo una novità la vocazione europea del partito democratico e quella festa, perché è stata una festa, era destinata a raccogliere tutte queste suggestioni, tutte queste sensibilità, tutte queste vocazioni perché si torni a parlare in maniera fattiva, in un contesto che certamente cambiato, di Europa e della necessità del suo rafforzamento, in tutte le direzioni, ovviamente compreso anche quello della difesa comunque.”
Sulla proposta Von der Leyen, il PD, nel parlamento europeo, si è diviso: cosa ne pensa? Crede sia stato un errore?
“Dividersi per un gruppo politico non è mai una buona cosa. Si può dire che riflette l’articolazione interna, certamente all’interno del Partito Democratico non vengono comprese le diverse articolazioni. E’ importante è che da quel momento in poi, forse non un momento particolarmente edificante, il partito cominci a ragionare, lo sta già facendo, e infatti ha elaborato un documento unitario, su una cosa che tutti condividiamo: il rafforzamento degli eserciti nazionali è una cosa che non ha senso, ciò che ha senso fare è rafforzare la difesa comune europea. Questo è un percorso difficile, non può essere fatto dall’oggi al domani. Speriamo che quel voto sia semplicemente l’inizio di un percorso che porti al più presto a una politica estera comune e quindi a una politica di difesa comune.”
Tra poco, il PD siciliano, vivrà la propria fase congressuale, cosa si aspetta da questo passaggio politico?
“Mi aspetto certamente un rafforzamento della vocazione, dell’identità del partito democratico siciliano. Noi di Officina Democratica abbiamo sempre sostenuto che il partito è fatto innanzitutto dai militanti ed è da lì che bisogna partire, è da loro che bisogna partire per organizzare l’azione politica, il confronto politico, la discussione politica. Quindi ci aspettiamo il meglio. Noi di Officina Democratica siamo impegnati con le nostre idee, con il nostro piccolo trascorso e con una passione assolutamente straordinaria che è volta a ridare al partito democratico il ruolo che può avere all’interno della ragione in una prospettiva europea nuova, perché la Sicilia fuori dall’Europa non può vivere, come il paese fuori dall’Europa non può vivere. La Sicilia è un posto importante, è in una collocazione importante. Forse l’Europa sarà costretta a guardare meno a ovest, meno al nord e guardare di più a est e al sud. E’ la Sicilia mirabilmente collocata in una posizione di questo genere.”
ATTUALITÀ
Totò Cuffaro si dimette da segretario della Dc
“Questa mattina ho rassegnato, nelle mani del presidente del partito, Renato Grassi, e del segretario organizzativo nazionale, Pippo Enea, le mie dimissioni da segretario nazionale della Democrazia cristiana”. Lo scrive in una nota Totò Cuffaro, nei giorni scorsi indagato dalla procura di Palermo che ne ha chiesto gli arresti domiciliari.
“Ringrazio – aggiunge – coloro che hanno condiviso con me un percorso di impegno e di servizio al partito. Il presidente ha convocato per il 20 novembre il Consiglio nazionale che sarà chiamato a esaminare e accettare le mie dimissioni irrevocabili e a definire le successive decisioni”.
ATTUALITÀ
Giardini Naxos: battaglia in “Sud chiama Nord” per la candidatura a sindaco tra Puccio e Priolo
“La nostra cittá tornerà ad essere Giardini Naxos”. Con queste parole, affidate a un post social, Salvo Puccio ha acceso l’attenzione sul futuro politico del Comune. Fedelissimo di Cateno De Luca, attuale direttore generale del Comune di Messina e considerato da tempo il “pupillo” del leader di Sud chiama Nord, Puccio è da mesi in cima alle valutazioni per la candidatura a sindaco alle prossime Amministrative 2026.
Secondo fonti vicine al movimento, Puccio sarebbe già stato individuato da De Luca come candidato naturale. Tuttavia, il ruolo strategico che ricopre a Messina, con dossier delicati da seguire, potrebbe indurre De Luca a valutare soluzioni differenti, mantenendo intatto il legame con il suo braccio destro e guardando al futuro anche in chiave regionale.
Intanto, De Luca ha annunciato che aprirà la partita amministrativa con una rosa di cinque possibili candidati. Una strategia che però sta già facendo ribollire la città, alimentando mormorii e indiscrezioni. Si parla ad esempio una investitura degli altrettanto fedeli: Danilo Lo Giudice, Alfredo Elia Mandri, Pietro Giannetto e Giuseppe Leotta, fermo restando che vi sarebbe un gruppo che punterebbe anche per una candidatura “rosa”. Stando ai rumor che vengono fuori anche dall’opinione pubblica locale il confronto si sarebbe rapidamente ristretto a due soli nomi, con un invito quasi unanime: scegliere tra Puccio e Maurizio Priolo, unica novitá del panorama “deluchiano”.
Prende corpo, dunque, secondo alcune fonti la figura di Priolo, insegnante e vicepreside, impegnato anche nel settore riabilitativo. Una personalità stimata e vicina alla comunità, che molti vedono come la naturale sintesi di un progetto politico condiviso. Non un antagonista, ma un volto capace di raccogliere l’eredità di Puccio e, insieme a lui, guidare una squadra in cui politica e competenze tecniche si intrecciano.
Priolo può contare non solo sulla sua esperienza amministrativa nella pubblica istruzione, ma anche su una rete di professionisti e tecnici legati a Sud chiama Nord, pronti a mettere a disposizione le proprie competenze. Nel ricordare il suo legame storico con Puccio, che ha definito più volte “il miglior tecnico e burocrate che ci sia”, Priolo ha ribadito la volontà di lavorare in squadra per il riscatto del paese. “Serve gettare il cuore oltre l’ostacolo – ha dichiarato – per costruire le condizioni affinché i nostri figli possano restare qui e avere un futuro a Giardini Naxos”. Un messaggio che intercetta la voglia di cambiamento, senza però rinnegare la continuità di un metodo amministrativo che ha già segnato esperienze importanti. La decisione finale spetta, peró, a Scateno, ma il quadro che si delinea non è di contrapposizione: Puccio e Priolo, in modi diversi, potrebbero rappresentare due facce della stessa prospettiva, quella di una Giardini Naxos che vuole tornare protagonista.
POLITICA
Catania città viva: Diffusa, Creativa, Accogliente
CATANIA – Giovedì 10 luglio 2025, il Partito Democratico, presso l’Aula Consiliare del Comune di Catania, alle ore 9.30, presenterà la propria proposta di PUG per la Città di Catania: CATANIA CITTA’ VIVA.
Saluti: Anthony Barbagallo Segretario Regionale PD; Giuseppe Pappalardo Segretario Provinciale PD;
Interverranno: Maurizio Caserta Capogruppo PD Consiglio Comunale; Mario Caruso Architetto
E’ prevista la partecipazione dei Consiglieri comunali e di municipio e i Segretari di circolo.
Un documento che è il frutto degli esiti degli incontri con il territorio diffusi nelle varie municipalità condotti dal Circolo tematico PD “Officina Democratica” e da varie ed articolate analisi sullo stato della Citta e sulla situazione e condizione di altre città e ambiti territoriali ad essa comparabili; pensato secondo il principio che lo sviluppo fisico di una città non può prescindere dal suo sviluppo economico e sociale; anzi, la definizione, tutta politica, ancorché su basi tecniche e scientifiche, della sua direzione di evoluzione deve scaturire da un’idea chiara, pure se definita solo per le sue linee generali, del suo sviluppo nel tempo dell’insieme fisico, economico e sociale. Ognuna di queste componenti agisce e deve essere intesa in maniera sinergica e coordinata con le altre, in una struttura capace di adattandosi al mutare nel tempo delle situazioni di contesto più generali. Perché nessun luogo è un’isola.
CATANIA CITTÀVIVA è la visione di una città che cresce coltivando benessere, bellezza e comunità. Una città che non si chiude in un centro, ma si apre e si espande, in ogni direzione e in ogni quartiere: Una città viva perché è abitata, partecipata, emozionante, attrattiva.
CATANIA CITTÀVIVA è un’idea di città dove ogni spazio è abitato, ogni giorno è pieno, ogni persona è protagonista: una città diffusa e plurale, capace di far battere il cuore dell’Europa con la sua energia mediterranea, che si rigenera attraverso la cultura, le relazioni e il paesaggio
CATANIA: UNA CITTÀ, TANTE VOCAZIONI, MILLE EMOZIONI. UNA CITTÀ DIFFUSA
Non esiste un solo centro: ogni quartiere è una centralità con la propria specificità, ogni spazio può essere luogo di incontro, cultura, economia e qualità del vivere. La città si riattiva nei suoi vuoti, si riconnette nei suoi margini, si prende cura delle sue fragilità.
UNA CITTÀ PLURALE E APERTA
Catania è viva perché è molteplice. Non si fonda sull’uniformità, ma sull’incontro delle differenze. Accoglie, mescola, innova. È mediterranea per natura e europea per vocazione.
UNA CITTÀ DELLE EMOZIONI
Arte, musica, luce, sapori, tradizioni: qui la vita si sente. La cultura è infrastruttura pubblica, il paesaggio è esperienza quotidiana, lo spazio pubblico è scena di una socialità intensa e continua.
UNA CITTÀ DEL BENESSERE
Vivere bene significa poter camminare, respirare, incontrarsi, scegliere. Significa casa, lavoro, scuola, salute e bellezza in ogni zona della città. Catania è viva se è accessibile, sicura, sostenibile per tutti i suoi abitanti e fruitori.
UNA CITTÀ CHE ISPIRA
Catania può diventare modello per altre città del Sud e d’Europa, per il modo in cui trasforma la propria identità in progetto urbano. Una città che non si limita a sopravvivere, ma che crea, sogna e indica nuove possibilità.
UNA CITTÀ CHE SI RIGENERA
Non solo riqualificazione fisica, ma rigenerazione umana, sociale, economica e ambientale. Dalle ex aree industriali ai quartieri fragili, ogni trasformazione parte da chi vive i luoghi e li rende vivi.
UNA CITTÀ PER TUTTE LE ETÀ E TUTTE LE VITE
Una città è viva se è adatta a tutti: bambini, giovani, donne, famiglie, anziani, residenti, visitatori, nuovi arrivati. Ogni fase della vita ha bisogno di spazi, servizi, relazioni. La città viva non esclude, non isola, non dimentica.
La proposta è un programma di sviluppo urbano inteso nella sua totalità, fisico, economico e sociale, fondato su 5 assi portanti di evoluzione, riuso e rigenerazione dell’esistente, a supporto in modo sinergico ed integrato di tutte le legittime istanze di una città che vuole rinascere, rifiorire e ritornare ad essere attrattiva e attraente.
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