CRONACA
Polizia Adrano: arrestato 36enne già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale
Nel corso dei servizi notturni di controllo del territorio, gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano, hanno tratto in arresto un uomo di 36 anni, sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di Catania.
I Poliziotti della squadra Volanti, durante il normale pattugliamento delle vie cittadine, hanno notato un’autovettura che, alla vista della volante, ha cambiato improvvisamente velocità. Insospettiti hanno proceduto a fermarla sottoponendo gli occupanti al controllo.
Oltre al conducente a bordo erano presenti una donna di Adrano ed un uomo residente nella provincia di Catania. Quest’ultimo, sprovvisto di qualsiasi documento d’identità, dopo gli accertamenti effettuati dagli agenti, è risultato essere sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza con l’obbligo di soggiorno nel comune di Catania.
Non riuscendo a fornire giustificazioni valide per spiegare la sua presenza nel comune di Adrano, l’uomo è stato tratto in arresto, in flagranza di reato, per violazione degli obblighi inerenti la misura della sorveglianza speciale, così come previsto dal vigente codice delle leggi Antimafia.
Dopo gli adempimenti di rito, l’arrestato è stato messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria; al conducente è stata contestata la mancata copertura assicurativa dell’autovettura sulla quale viaggiavano le tre persone. Il veicolo, invece, è stato sottoposto a sequestro amministrativo.
CRONACA
Militello in Val di Catania, tenevano il fucile sotto il letto: denunciati dai Carabinieri due fratelli
Nel quadro del potenziamento dall’attività di prevenzione e contrasto dell’illegalità diffusa disposte dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania, tra cui rileva anche la verifica del rispetto delle norme connesse alle armi da fuoco, i militari della Stazione di Militello in Val di Catania, con il supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia” esperti ad operare in zone rurali ed impervie, come in questa circostanza, hanno denunciato due fratelli del posto, rispettivamente l’uno di 48 e l’altro di 67 anni, quest’ultimo già a loro noto per sue pregresse vicende giudiziarie in materia di stupefacenti, perché ritenuti responsabili di porto abusivo di armi e detenzione illegale di munizionamento.
I Carabinieri, infatti, recatisi presso l’abitazione condivisa dai due, e dopo avergli chiesto se detenessero armi da fuoco in casa, hanno subito notato uno strano sguardo d’intesa tra i fratelli che poi effettivamente, a ragion dovuta, ha confermato quelle che erano le ipotesi investigative.
A seguito di un’accurata perquisizione, i Carabinieri hanno infatti scovato un fucile semiautomatico calibro 12, perfettamente funzionate, nascosto tra la rete di un letto ed il materasso, nonché 42 cartucce dello stesso calibro, celate all’interno dei cassetti di un comò ed in una cartucciera, invece trovata in un attiguo deposito per attrezzi agricoli.
L’arma e le munizioni, in particolare, sarebbero appartenute al loro defunto padre, quindi se ne sarebbero, illegalmente, appropriati trasportandola e nascondendola in casa loro.
CRONACA
Catania, non si ferma all’alt e urta la volante: pregiudicato bloccato e denunciato 40enne
Gli agenti delle volanti della Questura di Catania hanno denunciato in stato di libertà per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato un pregiudicato catanese di 40 anni, sottoposto a libertà vigilata con obbligo di non assentarsi dalla propria abitazione durante le ore notturne.
Nonostante la misura di sicurezza, l’uomo si trovava, di notte, fuori dalla propria abitazione e a bordo di uno scooter. Riconosciuto dai poliziotti, gli è stato intimato di fermarsi in via Scaldara ma l’uomo si è dato alla fuga. Ne è scaturito un inseguimento per le vie del quartiere San Cristoforo.
Nelle fasi concitate, l’uomo ha urtato la volante della Polizia per divincolarsi, facendo perdere le proprie tracce.
In pochissimi minuti, gli agenti sono riusciti a intercettare il quarantenne nuovamente in via Scaldara, riuscendo a bloccarlo per poi deferirlo in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria.
CRONACA
Adrano, avevano dato alle fiamme due auto in sosta in Piazza Mercato: individuati i responsabili
Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano hanno individuato i responsabili dell’incendio doloso di due autovetture, appiccato nel primo pomeriggio del 6 maggio scorso, in piazza Mercato, nel centro storico della città.
Si tratta di due uomini di 44 e 40 anni che, con il volto travisato, hanno lanciato un ordigno incendiario rudimentale contro una delle autovetture parcheggiate in piazza, scatenando un incendio che ha coinvolto un veicolo. Da lì a breve, le fiamme si sono propagate su un secondo veicolo in sosta nelle immediate vicinanze, per poi interessare anche la facciata di un edificio, danneggiando un portone e una saracinesca. L’intervento del personale dei Vigili del Fuoco ha scongiurato l’estensione delle fiamme alle altre abitazioni presenti nella piazza.
Giunti sul posto, gli agenti del Commissariato di Adrano hanno immediatamente avviato le indagini che, sin da subito, hanno consentito di appurare la natura dolosa dell’incendio.
I poliziotti hanno provveduto a raccogliere ogni elemento utile a ricostruire i fatti e si sono messi sulle tracce dei responsabili, grazie anche alle testimonianze acquisite.
In particolare grazie all’analisi dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, gli agenti hanno ottenuto significativi riscontri ed elementi decisivi che hanno consentito di individuare i due autori dell’incendio doloso, entrambi già noti alle forze dell’ordine in quanto uno gravato da diversi precedenti di polizia e l’altro da precedenti penali.
Sulla scorta delle prove raccolte, i responsabili sono stati accompagnati presso gli uffici del Commissariato dove, dopo le perquisizioni e gli adempimenti di rito, sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di danneggiamento seguito da incendio e deferiti all’Autorità giudiziaria, evidenziando la gravità dei fatti e i conseguenti rischi per i residenti dell’abitazione lambita dalle fiamme.
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