CATANIA – Si sono concluse le riprese di “CT-19”, un film documentario che racconta il dramma Covid-19, attraverso un susseguirsi caleidoscopico di storie e testimonianze di personaggi illustri della città di Catania, dal sindaco Salvo Pogliese, agli assessori Manlio Messina, Alessandro Porto, Fabio Cantarella, Barbara Mirabella, dal presidente del consiglio del comune di Catania, Giuseppe Castiglione, al sovrintendente Giovanni Cultrera, dal cantautore Vincenzo Spampinato, Aldo Toscano, al comandante dei vigili urbani Stefano Sorbino, ma, coinvolti, anche cittadini comuni.

Insomma, un viaggio nell’intimità di ognuno di noi, un’indagine sociale che mira a svelare le trame che compongono l’intelaiatura di questa “reclusione” anomala, andando a scavare dentro le paure, le ansie e le speranze. Quali sono i segni che ha lasciato questo evento dentro ognuno di noi? Rimarremo ancora a lungo a leccarci le ferite, a farci assalire dalla paura della morte, del collasso economico, del controllo sociale, o parleremo presto di cicatrici risanate? Come ci rapporteremo con l’altro? “Un’anima”, impersonata da Ornella Brunetto, che si muove nei meandri della città etnea, in piena quarantena per l’emergenza Coronavirus, mostra gli effetti desolanti della pandemia, una Catania spettrale, dove regna il silenzio a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

Per 5 settimane Catania ha accolto il cast artistico e tecnico, diventando protagonista indiscussa della scena. Il set di “CT19” è stato l’unico a non fermarsi davanti alla pandemia Coronavirus. La produzione è stata autorizzata a continuare il lavoro, a patto che le persone coinvolte adottassero precise linee guida, dettate dal Governo centrale. Una organizzazione perfetta sotto tutti i punti di vista, in una ambientazione naturale nella quale hanno sfruttato al meglio ogni angolo. A tratti, però, il tutto ha assunto le ‘sembianze’ anche di un fantasy.

“L’idea di fare un film nonostante il lockdown e il distanziamento sociale, le mascherine e la paura del contagio – racconta Nino Giuffrida, che ha curato la regia – nasce proprio dalla voglia di tradurre artisticamente questo momento. Una voglia condivisa con i miei principali collaboratori, per reagire creativamente alla paura, non per ‘raccontare’ il Coronavirus, ma quella con-dizione di isolamento e restrizione che ha caratterizzato gli ultimi due mesi della nostra vita”.

La paura di circolare liberamente, la restrizione della libertà, ci pone delle domande importanti offrendo drammaturgicamente una grande occasione di racconto: per esempio cosa accade ai nostri sentimenti in questa condizione? L’indagine documentaristica dal carattere sociologico ed antropologico su Catania e provincia all’epoca del coronavirus (CT-19, da cui il titolo), è l’occasione privilegiata per testimoniare l’eccezionalità storica e culturale di questo periodo, attraverso documenti visivi, interviste e riflessioni all’insegna del valore della vita nella sua più semplice es-senza. Uno spartiacque tra il prima ed il dopo un evento tragico ed imprevisto, che segnerà, per sempre, l’umanità intera.

Ed infine, un’occasione di riscatto per riflettere sul presente e provare ad immaginare il futuro in modo corale, spinti dalla necessità, ma soprattutto dalla voglia, di ricominciare a vivere in un mondo migliore. Al progetto nato da una idea di Nino Giuffrida, Daniele Gangemi e Alfio D’agata, ha collaborato, Ornella Brunetto, voce narrante, Caterina Grillo, audio, Anna Scordio, scenografia, Ivano Bellino foto backstage. Produzione Orange Animation.