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ATTUALITÀ

Giarre: dopo quasi un secolo la Chiesa del Convento riapre le porte alla città (FOTO)

GIARRE – Ha riaperto i battenti, dopo quasi un secolo di abbandono, il complesso monumentale della Chiesa del Convento di Giarre, nota anche come Chiesa delle Anime purganti dei Frati agostiniani scalzi di Valverde.

La chiesa, la più antica del comune ionico, era stata fondata nel ‘700 dalla Confraternita degli agostiniani scalzi, giunti da Valverde su richiesta dell’allora vescovo di Catania Andrea Riggio. Il sito, più volte saccheggiato e vandalizzato nel corso degli anni, era stato “sigillato” su volontà dell’arciprete della Chiesa Madre di Giarre, padre Nino Russo, per evitare ulteriori danni.

A dicembre dello scorso anno sono iniziati gli interventi di pulitura e messa in sicurezza dell’edificio, finanziati dal maestro Gianfranco Pappalardo Fiumara, docente al Conservatorio di Palermo e concertista, e dal Mythos Opera Festival. A dirigere i lavori, a titolo gratuito, l’esperto in beni culturali e restauro conservativo Nicolò Fiorenza.

“Dopo aver visitato la chiesa, lo scorso dicembre, con l’architetto Fiorenza – spiega Gianfranco Pappalardo Fiumaraabbiamo deciso di intervenire per la pulizia e la messa in sicurezza dei luoghi. L’ho fatto con molta gioia perché abbiamo restituito un bene storico alla comunità giarrese. Adesso ci stiamo impegnando affinché si possano realizzare interventi più cospicui. Presenteremo un progetto di ristrutturazione, già predisposto dall’architetto Teresa Pidatella, alla Soprintendenza per essere finanziato dal Fec, Fondo per gli edifici di culto. Il progetto prevede, tra l’altro, il ripristino della facciata esterna e la ripavimentazione ma adesso la chiesa può essere fruita in sicurezza per cerimonie ed eventi culturali. Non appena sarà possibile, Covid permettendo – conclude – ospiteremo l’Orchestra ed il Coro del Conservatorio di Palermo che, in collaborazione con le corali del territorio, offriranno un grande concerto”.

Installato anche un impianto di illuminazione interno, grazie alla donazione dei corpi illuminanti da parte di un’azienda del territorio, che ha reso ancora più suggestivi i luoghi. “Quando ho visto questo sito così deturpato ho deciso, grazie anche all’impegno del maestro Gianfranco Pappalardo Fiumara, che ha investito dei soldi, di mettermi al lavoro per rendere questo luogo fruibile – racconta Nicolò Fiorenza, che ha diretto i lavori di recupero, restauro e conservazione – Così siamo riusciti a restituire un bene alla città. La comunità locale ha dimostrato grande curiosità ed è sembrata davvero felice di riscoprire e di riappropriarsi di questo luogo. Tra l’altro tutte le opere d’arte di questa chiesa sono ben custodite all’interno del Duomo di Giarre. Questo significa che quando riusciremo a completare gli interventi potremo rimetterli al loro posto. Nel corso degli interventi – prosegue l’architetto Fiorenza – abbiamo fatto anche delle scoperte. Sotto la pavimentazione, all’ingresso, abbiamo trovato, casualmente, grazie alla caduta di alcuni massi, un altro ambiente in cui riposano diversi corpi mummificati, i resti di quelli che erano i nostri avi giarresi”.

Presenti alla riapertura della Chiesa del Convento anche il sindaco di Giarre, Angelo D’Anna, il neo assessore alla Cultura, Ermelinda Nicotra, e l’arciprete della Chiesa Madre di Giarre, Nino Russo. “Ho questa chiesa nel cuore da quando ero vice parroco a Giarre – dichiara padre RussoL’ho vista via via spogliata nel corso degli anni e per me è stata una ferita nel cuore. Quando sono tornato da arciprete ho fatto fare un primo intervento di messa in sicurezza. Poi sono intervenuti questi amici, Gianfranco Pappalardo Fiumara e Nicolò Fiorenza, che avevano letto un articolo, e si sono detti disponibili ad avviare i primi interventi di pulitura e di messa in sicurezza. È il monumento più antico di Giarre con delle opere d’arte bellissime. Vogliamo che rimanga un luogo di culto. Faremo delle celebrazioni liturgiche ma vogliamo anche che diventi un centro di cultura – conclude – come le antiche cattedrali medievali, un luogo di concerti e di manifestazioni culturali”.

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Anci Sicilia: dal 2019 al 2023 la popolazione è diminuita del 1,93%. Registrato un andamento negativo di oltre 94mila abitanti

In Sicilia, dal 2019 al 2023, la popolazione è diminuita dell’1,93%.

I numeri evidenziano un andamento negativo di oltre 94 mila abitanti

Le uniche province in controtendenza sono Catania, dove lo spopolamento è dello 0,26% (-2.836 abitanti) e Ragusa, dove invece la popolazione aumenta dello 0,71% (+2.229).

Il dato è emerso nel corso del convegno organizzato da Anci Sicilia che si svolge oggi a San Marco D’Alunzio, in provincia di Messina.

La maglia nera della crisi demografica spetta al territorio di Enna, (-4,58%, -7.431 abitanti). Seguono Caltanissetta (-3,91%, -10.155), Agrigento (-3,46%, -14.826), Messina (-3%, -18.533), Palermo (-2,23%, -27.413), Trapani (-2,13, -9.033), Siracusa (-1,67%, -6.530).

Tra i capoluoghi di provincia, a soffrire di più dello spopolamento è Trapani, con -15,80%, -10.473. Seguono Enna che segna una perdita del 4,46%, -1.193 abitanti, Agrigento (-4,36%, -2.538), Messina (-4,31, -9.823), Caltanissetta (-3,90, -2.391), Palermo (-3,10%, 20.221), Siracusa (-2,57%, -3.075): in controtendenza Catania che cresce, dove la popolazione cresce dello 0,66% (+1.978) e Ragusa con +2,95% (+2.102 abitanti).

“Purtroppo – dice il segretario generale di Anci Sicilia, Mario Emanuele Alvano- lo spopolamento non riguarda solo le aree interne o montane. Non è una questione limitata. In tutte le province i dati precisano che, tranne a Ragusa e Catania, negli ultimi 5 anni la popolazione dell’Isola ha subito un preoccupante decremento. Credo che nell’agenda politica il problema sia entrato solo a livello superficiale senza una reale volontà di risolverlo.

Come sarà la Sicilia nei prossimi anni è un argomento che bisogna affrontare ogni giorno. Sulla base del censimento chiuso al 31 dicembre 2022, la popolazione siciliana risulta ammontare a 4.814.016 residenti. Un dato in calo dello 0,4% rispetto all’anno precedente. A questo si aggiunge la crisi finanziaria che colpisce i comuni da anni e che Anci Sicilia non smette di denunciare: allo stato attuale abbiamo 70 comuni in dissesto, 43 comuni in piano di riequilibrio”.

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“La comunicazione nei pubblici esercizi – Gli esercizi pubblici nella comunicazione”

CATANIA – Il fenomeno sempre più diffuso delle recensioni sul web, che possono danneggiare i ristoratori e al tempo stesso confondere i clienti, sarà uno dei temi al centro del convegno organizzato da Fipe Confcommercio Catania dal titolo “La comunicazione nei pubblici esercizi – Gli esercizi pubblici nella comunicazione”, in programma giovedì 16 maggio alle 10 nel salone della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia (via Cappuccini 2, Catania).

Nell’occasione la Fipe – Federazione dei pubblici esercizi etnei presenterà anche la seconda edizione della Giornata della Ristorazione, in programma sabato 18 maggio. L’iniziativa, che ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica per il suo alto valore e che coinvolgerà migliaia di esercizi commerciali, con il patrocinio dei ministeri delle Imprese e del Made in Italy, degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e del Turismo, consentirà anche di sostenere e avviare mense di comunità della Caritas diocesana su tutto il territorio nazionale.

All’evento, moderato dal giornalista dell’Adnkronos Francesco Bianco, prenderà parte insieme al presidente di Confcommercio Catania, Pietro Agen e al presidente di Fipe Confcommercio Catania, Dario Pistorio, anche il sindaco di Catania Enrico Trantino.

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“Caravaggio: la verità della luce”. Tornano a Catania le opere di Caravaggio

CATANIA – Dal 1 giugno al 6 ottobre 2024, tornano a Catania, le opere di Michelangelo Merisi, meglio noto come Caravaggio.

La mostra “Caravaggio: la verità della luce”, vuole portare un contributo di conoscenza ad un periodo fondamentale dell’arte europea, dalla fine del cinquecento, alla prima metà del seicento, intrecciandosi, con quella che viene comunemente definita, età barocca.

Davanti alle opere di Caravaggio, i visitatori, per magia, faranno un viaggio, che arriva fino all’anima. Soggetti emergono dal nero, attraversando l’arte, riportandola alla luce. “Caravaggio: la verità della luce”, è un viaggio nella conoscenza della vita e della morte, giochi di luci ed ombre, come nell’alba e nel tramonto.

L’evento straordinario, co-organizzato dall’Associazione MetaMorfosi e dal Comune di Catania, sarà presentato ufficialmente, in Conferenza Stampa, giovedì 16 maggio 2024, alle ore 11, presso la Sala Giunta del Palazzo degli Elefanti a Catania, in presenza del sindaco avv. Enrico Trantino e del Presidente di MetaMorfosi on. Pietro Folena

Forse non tutti sanno che, nella sua breve, ma tormentata vita, Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio, ha trascorso un intenso periodo in Sicilia

La mostra sarà visitabile, solo per la stampa, venerdì 31 maggio alle ore 11. L’inaugurazione, invece, è in programma, sempre venerdì 31, alle ore 19, presso la Pinacoteca ex Monastero Santa Chiara, via Castello Ursino, 10, Catania. Per l’occasione, sarà inaugurata, dopo il suo recupero architettonico, anche la Pinacoteca, luogo noto a tutti i catanesi, perché c’era l’anagrafe, archivio storico, della città etnea.

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