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CRONACA

Tre rapine in tre settimane tra Biancavilla e Adrano: arrestato un 45enne identificato dai video

BIANCAVILLA – Questa Procura Distrettuale della Repubblica, nell’ambito delle attività investigative a carico di Nicolò SALAMONE, 45enne pregiudicato di Biancavilla (CT), indagato per i reati di rapina tentata, rapina aggravata e porto di armi od oggetti atti ad offendere, ha richiesto ed ottenuto nei suoi confronti il provvedimento cautelare della custodia in carcere, emessa dal GIP del Tribunale etneo ed eseguita dai Carabinieri della Stazione di Biancavilla (CT) che hanno associato il 45enne alla Casa Circondariale catanese di Piazza Lanza.

I fatti delittuosi, oggetto di contestazione del provvedimento cautelare del GIP del Tribunale, seppur in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con l’indagato, si sono verificati tra Adrano (CT) e Biancavilla (CT) il 21 dicembre 2022 ed il 9 gennaio scorso.

Le attività investigative supportate dalle immagini, caratterizzate da nitidezza e varietà di inquadrature ed estrapolate dai sistemi di videosorveglianza installati all’interno delle attività commerciali prese di mira, avrebbero consentito di pervenire all’identificazione del presunto responsabile Nicolò SALAMONE.

Per quanto attiene al primo episodio delittuoso, verificatosi il 21 dicembre 2022, consumato ai danni del gestore di una tabaccheria di Biancavilla, le immagini documentano il modus operandi del 45enne che, con il volto parzialmente coperto da una mascherina protettiva e dal cappuccio della felpa, entrava nella tabaccheria, dove, dopo aver puntato un coltello prima al commesso e poi al titolare, si impossessava della somma in contanti di 2.000 €, per poi darsi alla fuga.

Durante le fasi concitate della rapina, la mascherina indossata dal rapinatore si era abbassata, consentendo così ai presenti di poter vedere bene il viso del rapinatore. L’ingresso in tabaccheria, l’azione delittuosa e la fuga del rapinatore, oltre al suo abbigliamento, hanno trovato preciso riscontro dalla visione di altre telecamere esterne, installate su un immobile sito nelle vicinanze della via di fuga.

Durante le fasi preparatorie, pochi minuti prima del colpo, il SALAMONE avrebbe effettuato un primo passaggio davanti alla tabaccheria a bordo di un’Opel Corsa nella sua disponibilità con finalità di sopralluogo. Quel passaggio è stato analogamente immortalato da una telecamera installata presso un esercizio commerciale limitrofo.

La commissione di altri due episodi nel territorio di Adrano (CT), nella giornata del 9 gennaio scorso, è stata ugualmente ricondotta, in termini di gravità indiziaria, alla persona del SALAMONE.

Per entrambi gli eventi criminosi, gli elementi di riscontro offerti ai militari dell’Arma, ai fini dell’identificazione dell’indagato, provengono ancora una volta dai sistemi di videosorveglianza esaminati.

Il SALAMONE, nella tarda mattinata del 9 gennaio, sarebbe entrato all’interno di una macelleria, con il volto parzialmente travisato da uno scaldacollo e avrebbe minacciato una dipendente con un taglierino, intimandole di aprire la cassa. Il colpo, tuttavia, non andava a buon fine a causa della presenza dei due titolari all’interno dell’attività commerciale, i quali, senza esitazione, intervenivano inducendo il rapinatore alla fuga.

Alle successive 12:30, il SALAMONE sarebbe entrato in una tabaccheria dove, questa volta a volto scoperto ma sempre con taglierino alla mano, avrebbe intimato all’impiegata di aprire la cassa dalla quale riusciva a prelevare la somma in contanti di 350 €.

L’indagato, riconosciuto dagli operanti di P.G. in sede di disamina delle immagini dei sistemi di video sorveglianza, è stato anche trovato in possesso di un taglierino molto simile a quello utilizzato dall’autore dei fatti, nonché di abbigliamento apparentemente identico a quello indossato dal soggetto immortalato dalle telecamere.

All’esito delle investigazioni, gli elementi acquisiti, avvalorati di volta in volta dalla visione delle immagini registrate che raffigurerebbero il SALAMONE, hanno evidenziato elementi morfologici di significativo apprezzamento visivo come pure il veicolo utilizzato, che consentono, pertanto, la ragionevole riconducibilità ad esso delle condotte delittuose.

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CRONACA

Catania, fugge durante un controllo: pregiudicato 26enne bloccato e arrestato dalla Polizia

Nell’ambito degli ordinari servizi di controllo del territorio, i poliziotti della Squadra Volante transitando per via Nizzeti hanno notato un giovane a bordo di una vettura che, per via della strana andatura, è stata fermata per un controllo.

Il conducente fingeva più volte di fermarsi, per poi ripartire a grande velocità; pertanto, ne è scaturito un inseguimento che si è concluso in viale Marco Polo, dove il giovane, nel tentativo di far perdere le proprie tracce, improvvisamente ha urtato la Volante lateralmente, perdendo il controllo e andando ad impattare contro un albero.

Identificato quale 26enne pregiudicato catanese è stato sottoposto a perquisizione e trovato in possesso di due dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, per un peso totale di 2,31 grammi, e della somma di 1.145,00 euro in contanti.

Date le circostanze gli agenti hanno eseguito una perquisizione presso l’abitazione del giovane, che ha dato esito negativo.

A seguito dell’impatto, i due agenti hanno subito delle lesioni. Al termine dell’intervento, sono stati visitati presso un ospedale cittadino e refertati con una prognosi di 5 giorni ciascuno.

Alla luce di quanto accaduto, il 26enne è stato tratto in arresto per i reati di resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni personali e detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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CRONACA

Biancavilla, maltratta i familiari e si gioca lo stipendio della moglie alle slot machine: arrestato marito violento

Sono stati momenti di tensione quelli vissuti a Biancavilla lo scorso pomeriggio, presso un’abitazione situata nella periferia al confine con Adrano, dove un 51enne del posto, disoccupato e pregiudicato, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

I Carabinieri della locale Stazione, impegnati in attività di contrasto e prevenzione della criminalità diffusa, sono intervenuti in pochi minuti presso quell’appartamento, dopo la telefonata al numero di emergenza 112 da parte della moglie dell’uomo, esasperata in seguito all’ultimo episodio di violenza subìto dal marito.  

Quando la pattuglia è arrivata ha dapprima tranquillizzato la donna che, spaventata, era scesa in strada ad attendere i soccorsi e, poi, i militari sono saliti al piano superiore, facendo accesso nell’appartamento dal quale si udiva l’uomo inveire violentemente contro i familiari.

In casa i Carabinieri hanno trovato inequivocabili tracce di violenza: mobili e porte rotte e, sul pavimento, soprammobili in frantumi e cocci di vetro, oltre ad un libro che era stato dato alle fiamme nella cucina. L’uomo ha cominciato ad avanzare minacciosamente contro i militari dell’Arma, insultandoli in cerca di uno scontro, ma l’equipaggio, che aveva ben intuito le sue condizioni di alterazione psicofisica a causa dell’abuso di alcolici, non cedendo alle provocazioni, con fermezza ma anche empatia, lo ha ricondotto alla calma.

Dopodiché, i Carabinieri hanno avviato i necessari accertamenti per comprendere esattamente la dinamica dei fatti e hanno scoperto, ascoltando le dichiarazioni della vittima, che il 51 enne, in stato di alterazione psico-fisica, aveva iniziato a inveire contro la propria moglie per futili motivi e le aveva versato del detersivo per i piatti sui capelli, spargendolo anche per tutta la cucina. Con pazienza la donna si era lavata, subendo questo gesto inconsulto senza fiatare, ma al suo ritorno in cucina, il marito aveva minacciato di ucciderla, passando poi alle vie di fatto mediante il lancio di un coltello da cucina all’altezza del viso, non colpendola solo grazie alla prontezza di riflessi della donna. A quel punto una figlia della coppia era intervenuta in difesa della madre, ma era stata anche lei minacciata, quindi le due donne era riuscite a scappare di casa e chiedere aiuto.  

Quando i Carabinieri hanno raccolto la querela, sono venuti a conoscenza del fatto che il 51enne non era nuovo a tali atteggiamenti aggressivi nei confronti di tutto il nucleo familiare e nel 2016 era già stato denunciato dalla donna che, unitamente ai figli, era stata trasferita presso una comunità protetta. Tuttavia, era riuscito a convincere la moglie a tornare a vivere con lui e si faceva mantenere da lei, regolarmente impiegata, sperperando però lo stipendio alle slot machine. Con la continua minaccia di recarsi presso il luogo di lavoro di lei, infatti, si faceva consegnare il bancomat e lo adoperava per giocare alle “macchinette”.

Sulla base di tutti gli elementi di prova raccolti, l’uomo è stato arrestato e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto, è stato condotto presso il carcere di Catania Piazza Lanza.

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CRONACA

Polizia Adrano: denunciate in stato di libertà tre persone accusate di furto in concorso

Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano hanno denunciato in stato di libertà tre persone, due 31enni e un 23enne, per furto in concorso dopo aver asportato i fanali posteriori di un veicolo parcheggiato in centro.

Ad accorgersi del furto è stato il proprietario dell’auto che ha sporto denuncia in Commissariato.

I poliziotti hanno immediatamente avviato le indagini, acquisendo elementi utili all’individuazione dei responsabili, due dei quali già noti alle forze dell’ordine per analoghi precedenti. Tra le attività investigative, di fondamentale importanza è risultata la visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza che hanno ripreso i tre uomini nello svolgimento dell’atto criminoso.

Al termine degli adempimenti di rito, sono stati denunciati in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria.

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