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CULTURA

Il Saint Louis College of Music punta sulla provincia di Catania e firma un accordo con la MeO School

Il maestro Paolo Li Rosi: «Così aiutiamo i nostri giovani a restare in Sicilia, con un consistente risparmio per le loro famiglie»

LICODIA EUBEA – Offrire ai giovani siciliani un’opportunità in più per restare nella propria terra, dove poter coltivare quella passione per la musica che altrimenti li costringerebbe a lasciare l’Isola. È l’obiettivo dell’accordo firmato tra il Saint Louis College of Music e la MeO School del maestro Paolo Li Rosi. La scuola di alta formazione musicale, autorizzata dal MUR, con sede a Roma, ha deciso di aprire le sue porte, oltre che a Milano, anche in altre regioni italiane e di puntare sulla Sicilia, scegliendo la provincia di Catania, con le due sedi di Licodia Eubea e San Giovanni La Punta. Canto pop-rock, pianoforte, tastiere, chitarra, basso, batteria, ear training. Grazie alla convenzione, gli studenti avranno la possibilità di frequentare, a pochi chilometri da casa, il percorso pre-accademico, perfezionare la propria tecnica e iniziare a porre le basi per la loro carriera professionale, per proseguire poi i propri studi nei percorsi accademici di primo e secondo livello del Saint Louis.

Un progetto che vede Catania tra le prime quattro realtà italiane scelte dalla celebre scuola di musica.

 «Offriamo nuove possibilità a tutti quei ragazzi, tra i 12 e i 17 anni, che vogliano fare della musica un percorso di studi e di vita – ha spiegato il direttore del Saint Louis College of Music, Stefano Mastruzzi, volato nel capoluogo etneo per la presentazione dell’accordo – preparandosi sin da subito per le prove di ammissione, sia all’interno della Meo School, sia con corsi speciali offerti dal Saint Louis».

In tal modo, al termine delle scuole superiori, gli studenti avranno già la preparazione necessaria per accedere ai corsi accademici, senza perdere altri preziosi anni di studi.

«Sono orgoglioso di poter dare una chance in più ai giovani della mia terra – ha detto il maestro Paolo Li Rosi, direttore della MeO Schoole di alleggerire il peso economico delle famiglie che, per i primi anni, non dovranno sostenere le spese per l’iscrizione e il mantenimento dei figli a Roma. Un risparmio consistente per tanti genitori e per questo ringrazio doppiamente il maestro Mastruzzi».

Nel corso della conferenza sono stati illustrati anche i dettagli della collaborazione tra la MeO School e l’Associazione italiana persone Down, con la creazione di un corso di musica e arte, come strumenti riabilitativi e terapeutici, e la partecipazione dei ragazzi a spettacoli e produzioni della scuola di musica catanese.

«Sarà un momento di crescita per i nostri ragazzi – ha fatto sapere la presidente dell’AIPD, Aida Fazioe noi ne siamo felici. I nostri giovani hanno uno spirito libero e amano tutto ciò che è arte, musica e teatro. Aprire questa finestra, non può che fargli del bene e accrescere la loro identità».

Alla conferenza hanno preso parte, oltre al maestro Stefano Mastruzzi e al maestro Paolo Li Rosi, il maestro Giovanni Candia, responsabile dei corsi pre-accademici Pop e Jazz, Katia Schirò del direttivo della sezione provinciale di Catania dell’Associazione italiana persone Down e l’assessore alle Pari opportunità del Comune di San Giovanni La Punta, Giovanni Petralia.

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CULTURA

Gangi: assegnato al giornalista e scrittore Giuseppe Sottile il premio Nazionale Omnia

Assegnato al giornalista e scrittore Giuseppe Sottile il premio Nazionale Omnia Città di Gangi 2024. Il premio è stato promosso dal Comune di Gangi a dieci anni dall’elezione di Borgo più bello d’Italia. Tema di questa prima edizione: “Il teatro delle Radici”. Un omaggio all’anno dedicato al Turismo delle Radici, il progetto di richiamo internazionale, voluto dai ministeri degli Esteri e della Cultura, che propone offerte turistiche e culturali indirizzate agli italo-discendenti e oriundi italiani nel mondo.

Ieri sera, nella sala Polifunzionale, sotto piazzetta Vitale, ad anticipare la consegna del premio Omnia Gangi 2024 (realizzato dall’artista madonita Enzo Rinaldi) la professoressa Valentina Bruschi ha intervistato il giornalista e scrittore Giuseppe Sottile, il poliedrico, psichiatra, scrittore e artista Carmelo Zaffora e il filosofo e professore Giovanni Ventimiglia. Tre illustri gangitani che con i loro racconti hanno fatto sognare e proiettato gli spettatori, come in un volo pindarico, nella Gangi di 50 anni fa. A seguire la splendida ed unica performance musicale e artistica del maestro Vincenzo Castellana.

“Con grande onore e immenso piacere abbiamo conferito il Premio Premio Omnia, Città di Gangi a Giuseppe Sottile – ha detto il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello – che consideriamo nostro concittadino a tutti gli effetti, non solo per la sua professionalità. Giuseppe Sottile merita il Premio Omnia, un premio alla carriera, alla persona, all’attenta curiosità di un giornalista che ha scelto un metodo molto diretto per essere il più vicino possibile al “suo” popolo, quello siciliano. Ma vuole essere anche un premio conferito al concittadino Giuseppe, non solo perché ha portato in alto il nome di Gangi nel mondo, ma soprattutto perché egli ha portato e continua a portare Gangi dentro il proprio cuore”.

Con l’assegnazione del premio si è conclusa la settimana di eventi culturali e musicali che ha avuto un altro momento significativo martedì scorso(30 aprile) con la convention culturale sul Turismo delle Radici, dove sono state ascoltate alcune commoventi testimonianze, racconti e storie di emigrati siciliani.

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CULTURA

Acireale, Mensa di San Camillo: al via il progetto “Cuciniamo insieme” contro lo stigma della malattia mentale

Per promuovere concretamente l’inclusione sociale e lavorativa degli utenti della Salute Mentale, parte ad Acireale il progetto sperimentale “CuciniAmo insieme”, un’iniziativa innovativa e di grande valore sociale. E’ un servizio di mensa inclusivo e accessibile, gestito da utenti della Salute Mentale adeguatamente formati e supportati, che presteranno la loro opera nel centro di accoglienza diurno nella Casa Sollievo San Camillo.  

Stamattina nella Sala Stampa del Palazzo di Città il sindaco Roberto Barbagallo e l’assessore alle Politiche Sociali e Sanitarie Valentina Pulvirenti hanno siglato il protocollo d’intesa con Angela Scalia presidente dell’associazione “I Vulcanici”, Salvo Raffa presidente del CSVE e Fratel Carlo Mangione superiore provinciale dell’Ordine dei chierici regolari ministri degli infermi (cd. religiosi Camilliani). Sono intervenuti anche il responsabile della Casa Sollievo di San Camillo padre Dario Malizia e il direttore Salvatore Salemi con Irene Stevani del Dipartimento di Salute Mentale di Acireale, che hanno espresso grande apprezzamento nei confronti del progetto “CuciniAmo insieme”.

“Le persone con disagio mentale che seguono un percorso riabilitativo possono avere una vita autonoma, ma possono avere difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro. Lo stigma e i pregiudizi, la mancanza di opportunità e di adeguati supporti ostacolano l’inserimento sociale e lavorativo. Partiamo con un progetto sperimentale. Abbiamo creato una rete per rimuovere concretamente le barriere e promuovere l’inclusione di queste persone, valorizzando le loro capacità e potenzialità e abbiamo trovato accoglienza e disponibilità nella bellissima cucina della Casa Sollievo San Camillo. I ragazzi che hanno già fatto un percorso d’ inserimento con l’Associazione I Vulcanici e il Dipartimento di Salute Mentale, grazie al supporto di professionisti, saranno formati e potranno sperimentare la loro abilità e la loro creatività in cucina,- ha spiegato l’assessore Valentina Pulvirenti-. Il progetto ha una doppia valenza sociale. Gli utenti del progetto infatti serviranno le loro ricette e parteciperanno attivamente alle attività del servizio mensa offerto ai bisognosi assistiti da Casa di Sollievo San Camillo”.

In conferenza stampa è stato lanciato un appello ai professionisti interessati a supportare il progetto offrendo un corso di cucina, che potranno contattare il 333 109 1910.

“Voglio semplicemente ringraziare la Casa Sollievo e la Tenda di San Camillo che da sempre sono presenti nel nostro territorio e svolgono quotidianamente un’opera preziosa. Grazie al CSVE, alle associazioni, ai volontari, ai cittadini che ogni giorno fanno sentire la loro vicinanza alle nostre strutture di accoglienza. Grazie a chi collabora a questo progetto. Spero tanto che vada avanti e cresca negli anni e l’Amministrazione sarà sempre di supporto a chi fa del bene”, ha dichiarato il sindaco Roberto Barbagallo.

Attraverso il progetto si intende non solo offrire opportunità di lavoro e formazione, ma anche promuovere la sensibilizzazione della comunità sul tema del disagio mentale e contrastare lo stigma e i pregiudizi.

“Quello che ci lega è una parola magica che è l’azione volontaria. Tutto parte da un’azione volontaria e abbiamo voluto creare una rete fatta da attori sociali e attori istituzionali, che prova a fare sistema e a dare opportunità. Mi piace sottolineare che è un progetto sperimentale e  che è completamente a costo zero. L’azione volontaria è tutta sul campo per far comprendere che i nostri ragazzi possono avere le opportunità che hanno tutti. Il volontariato può dare una mano fondamentale e queste sono iniziative che mettono al centro l’azione dei volontari, di cui la comunità ha sempre più bisogno”, ha spiegato il presidente del CSVE Salvo Raffa.

L’Associazione I Vulcanici valuterà, con la collaborazione del MDSM Ct 6, gli utenti da inserire nel progetto e si occuperà della formazione e della gestione degli eventi di cucina solidale e della promozione di sostegno alle attività caritative promosse dalla Casa Sollievo San Camillo.

“Lo stigma della malattia mentale spesso è una condanna sociale. E’ spesso una discriminazione per le persone e le famiglie. Oggi siamo qui per sottolineare che non è così, ogni utente con un disturbo psichiatrico ha un potenziale e può dare tanto alla società, – ha sottolineato Angela Scalia-. La società deve sostenere i più fragili. Questo progetto sperimentale vuole essere una partenza per fare la differenza, per poter mostrare e dimostrare a loro e agli altri che possono fare tanto”.

“Voglio esprimere la mia gioia,- ha detto fratel Carlo Mangione, quando Dario mi ha parlato del progetto ho pensato che è lo spirito di San Camillo che si declina in modo originale. Camillo andava nelle cucine a preparare le pappine per i malati svogliati e vedo in questo progetto il suo carisma che si concretizza. Non solo si prepara, ma si insegna come farlo ed è bello che siamo coinvolti in tanti. Vorrei avere 100 braccia per alleviare le sofferenze, diceva Camillo, e noi saremo queste cento braccia”.

“Non è stato difficile decidere di accogliere questo progetto. La struttura si chiama Casa Sollievo e la casa deve accogliere e questo cerchiamo di fare con i fratelli che vengono in mensa. La casa sarà punto d’incontro tra fragilità diverse, un’alchimia che funzionerà”, ha commentato padre Dario Malizia.

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CULTURA

Beni culturali in Sicilia: al Museo Pepoli di Trapani due nuove tele di Renato Guttuso

Il patrimonio del Museo regionale Pepoli di Trapani si arricchisce di nuove opere contemporanee. Due tele autografe di Renato Guttuso, recentemente acquisite, saranno presentate al pubblico venerdì, 3 maggio, alle 17, nella sala conferenze del Museo, alla presenza dell’assessore regionale ai Beni culturali e dell’identità siciliana e del dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali. Le due opere sono state generosamente donate da Michelangela Scalabrino, docente in pensione dell’Università Cattolica di Milano che ha voluto rendere omaggio al museo della città di origine della sua famiglia. La professoressa, da bambina, trascorreva a Trapani le vacanze estive assieme al padre, un medico che aveva ricevuto questi quadri in dono proprio dal pittore bagherese. L’evento, dal titolo “Guttuso. La passione del colore. Acquisizioni al Museo”, è stato realizzato con il contributo dell’associazione Amici del Museo Pepoli.

Il primo dipinto, “Contadino in sella a un asino” realizzato nel 1954, costituisce uno studio per un olio di grandi dimensioni dal titolo “L’occupazione delle terre incolte”, espressione di quel “realismo sociale” che ispira un’ampia fetta della produzione del maestro bagherese. Il tema è particolarmente caro al pittore che lo affronta più volte con esiti e linguaggi espressivi differenti: dalla Marsigliese contadina del 1947, di impronta postcubista, alla celebre versione del 1949-50, caratterizzata da una solenne sacralità del racconto e da forti dissonanze cromatiche.

Nella seconda tela, “Contadina” realizzata nel 1956, Guttuso ritrae una donna con un ampio fagotto sul capo che procede con sacrale solennità entro un paesaggio brullo e roccioso. In entrambe le opere viene rappresentata l’epopea degli umili, intenti con estrema dignità e compostezza alla fatica del duro lavoro quotidiano. L’accensione cromatica e l’intensa luminosità del paesaggio, che fa da sfondo alle figure, incarnano pienamente la solarità di quella terra siciliana tanto cara al maestro.

Le due tele, inserite nel catalogo e divenute parte della collezione permanente del museo, saranno collocate negli spazi della pinacoteca, nella piccola sala che ospita il celebre “Ritratto di Nunzio Nasi” di Giacomo Balla, ora destinata ad accogliere opere del tardo Ottocento e del primo Novecento. L’assetto espositivo dell’ambiente viene rimodulato con la restituzione alla fruizione della splendida “Testa di vecchio” in bronzo del palermitano Domenico Trentacoste, da lunghi anni in giacenza nei depositi, espressione di quel socialismo umanitario che nel tardo Ottocento improntò l’opera di numerosi intellettuali e artisti. Nel medesimo spazio viene collocato il bassorilievo in marmo con “Figura muliebre”, che il trapanese Domenico Li Muli scolpì nella seconda metà degli anni ’30.

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