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CRONACA

Catania, quattro agenti feriti durante la rivolta nel carcere di Piazza Lanza. Sappe: “Siamo stanchi e scoraggiati”

Ieri pomeriggio, per oltre un’ora e mezza, il reparto Simeto del carcere di piazza Lanza a Catania, è stato teatro di una rivoluzione contro la perquisizione disposta.

Poi, con non poca difficoltà, la Polizia Penitenziaria è riuscita a ristabilire l’ordine e la disciplina.

Durante la rivolta, sono stati colpiti diversi agenti, quattro dei quali, hanno dovuto far ricorso alle cure mediche in ospedale. Uno di loro ha subito una frattura costale, con una prognosi di 30 giorni: a renderlo noto, Francesco Pennisi, consigliere nazionale per la Sicilia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

“Un gruppo di circa 15 detenuti, tutti catanesi – ricostruisce il sindacalista del “Sappe” – ha reagito con inaudita violenza, inscenando una vera e propria rivolta contro il personale di Polizia penitenziaria, per impedire lo svolgersi di una perquisizione straordinaria. Il gruppo di detenuti si è scagliato contro i Poliziotti con pugni e calci, utilizzando anche bastoni ricavati dai piedi dei tavolini”.

“Il Sappe – aggiunge Pennisi – ritiene che sia arrivato il momento di dire basta. Il personale di Catania Piazza Lanza, a cui va tutta la nostra piena solidarietà, è stanco e scoraggiato: si continua a denunciare con forza la grave carenza organica e la drammaticità delle condizioni lavorative. Ma nessuno ascolta i nostri appelli. Cosa deve accadere ancora? L’irreparabile? Il Sappe torna a chiedere l’intervento immediato del Dap con l’invio dei rinforzi necessari!”.

CRONACA

Ricostruzione della strage di Casteldaccia: vittime investite dal gas dopo la rottura del “tappo”

Sono scesi in tre nella prima “stanza” dell’impianto fognario per cercare di sbloccare la sonda di spurgo che era bloccata.

Dopo ore di tentativi, all’improvviso, il tappo di liquami che impediva il lavoro della sonda è saltato e ha investito gli operai, che hanno perso i sensi e sono precipitati nella vasca sitiata tre metri più sotto.

Sarebbe questa la dinamica dell’incidente costato la vita a quattro operai della Quadrifoglio Group e a un interinale dell’Amap.

La ricostruzione spiega perché i lavoratori della società che gestiva la rete fognaria per Amap, in subappalto, si trovassero nell’impianto e non in superficie come prevedeva il contratto.

Vedendo che i primi tre operai non risalivano, sono scesi altri tre colleghi, tra cui Giuseppe La Barbera, l’interinale che aveva mansioni di accertatore, doveva cioè vigilare sulle transenne piazzate in strada. Intanto il gas killer era risalito e li ha investiti. Due sono stati trovati morti, uno è in fin di vita. Per recuperare i compagni precipitati nella vasca sono serviti i sommozzatori dei vigili del fuoco.

Secondo le prime ricostruzioni, gli operai avevano chiesto l’autorizzazione a lavorare all’interno dell’impianto al direttore dei lavori e responsabile della sicurezza di Amap, sentito a lungo, ieri, dalla polizia. Il capo squadra responsabile della sicurezza della Quadrifoglio era Epifanio Alsazia, contitolare della ditta, tra i primi a morire.

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CRONACA

Maltempo in Sicilia: per la giornata di domani emesso lo stato di allerta gialla dalla Protezione Civile

Nel corso della giornata di domani, il Sud Italia sarà interessato dal maltempo che porterà con sè precipitazioni, soprattutto temporalesche, sulle regioni meridionali e in particolare sulla Sicilia dove il dipartimento regionale della Protezione civile ha emesso un’ allerta giallo.

In Sicilia, previste piogge da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulla Sicilia centro occidentale, con quantitativi cumulati moderati; sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulle restanti zone, con quantitativi cumulati deboli o puntualmente moderati.

Venti forti sul versante settentrionale della Sicilia Occidentale.

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CRONACA

Casteldaccia, tragedia sul lavoro: posta sotto sequestro la sede della “Quadrifoglio Group”

Posta sotto sequestro la sede della “Quadrifoglio Group”, sita in via Milano a Partinico, nel Palermitano.

L’ingresso è presidiato da una pattuglia della Polizia, recatasi già ieri sul posto, per prendere documenti, contratti di appalto e le schede degli operai che lavoravano per conto dell’impresa a Casteldaccia.

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