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POLITICA

Crisi idrica in Sicilia, l’Osservatorio: “No a nuovi razionamenti a Palermo e nel suo comprensorio”

Al momento non sono necessari ulteriori piani di razionamento dell’acqua a Palermo e nel suo comprensorio. È quanto emerso nell’ultima seduta dell’Osservatorio per gli usi idrici dell’Autorità di bacino. Nel corso dell’incontro, infatti, l’Amap, che gestisce il servizio idrico nel capoluogo, ha comunicato che le risorse idriche avranno una durata fino a gennaio 2025 grazie agli interventi che ha messo in campo con le indicazioni dell’Osservatorio, altrimenti si sarebbero esaurite già a ottobre di quest’anno.

“Il mio governo sta lavorando in maniera continua per mitigare gli effetti della crisi idrica – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – Siamo già intervenuti con azioni concrete che ci permetteranno di affrontare i prossimi mesi in maniera più serena e altri provvedimenti verranno presi a breve. Su questo tema l’interlocuzione con il governo nazionale è costante e anche oggi c’è stato un ulteriore passaggio con il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio. Bisogna fare scelte che abbiano un effetto immediato e che ci consentano di preservare le risorse idriche più a lungo possibile”. 

Nell’ambito dei lavori, presieduti dal segretario generale dell’Autorità di bacino, Leonardo Santoro, gli Ati idrici coinvolti hanno richiesto interventi straordinari per derogare alle norme nazionali e per l’utilizzo di autobotti. Istanze che saranno presentate al dipartimento regionale della Protezione civile per essere inserite tra le attività di competenza della cabina di regia. Mentre per quel che riguarda l’invaso Fanaco, che approvvigiona una vasta area dell’Agrigentino e del Nisseno, considerata l’esiguità dei volumi presenti, ormai prossimi all’esaurimento, è stata ribadita la necessità dell’utilizzo di zattere galleggianti per un totale sfruttamento delle risorse.

Il segretario generale Santoro nella qualità di commissario delegato per l’emergenza idrica, settore potabile, disporrà con proprie ordinanze le necessarie deroghe alla normativa regionale finalizzate ad accelerare l’utilizzo delle acque provenienti dai nuovi pozzi la cui trivellazione è stata autorizzata dall’Osservatorio dell’autorità di bacino da gennaio.

POLITICA

Siccità in Sicilia: inviata a Roma la documentazione per lo stato di emergenza. Si attende ora il Cdm

Il governo siciliano ha trasmesso a Roma, lo scorso mercoledì 24 aprile, tutta la documentazione necessaria per ottenere la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la siccità in Sicilia. Nel dossier, le soluzioni proposte dalla cabina di regia guidata dal presidente della Regione e coordinata dal capo della Protezione civile regionale per porre freno in tempi rapidi alla crisi dovuta alla mancanza di piogge. Il gruppo di lavoro, impegnato anche in questi giorni in continue riunioni, ha individuato gli interventi necessari, differenziati a seconda dei tempi di realizzazione.

Tra quelli di rapida attuazione, l’acquisto di nuove autobotti per i comuni siciliani in crisi, la rigenerazione dei pozzi e delle sorgenti e il ripristino di quelli abbandonati, il potenziamento degli impianti di pompaggio e delle condotte esistenti, la realizzazione di nuove condotte di bypass. Per i prossimi mesi, invece, si sta valutando la ristrutturazione e il riavvio del dissalatore di Porto Empedocle, nell’Agrigentino, e di uno dei due tra quelli di Trapani e Gela (nel Nisseno), operazione che richiederà tempi e procedure di gara più lunghe. Nello stesso tempo, il dipartimento regionale di Protezione civile ha istituito nove tavoli tecnici presso il Genio civile dei capoluoghi di ogni provincia, con rappresentanti del dipartimento delle Acque, dei Consorzi di bonifica, e dell’Autorità di bacino. Ne sono scaturite numerose proposte di interventi urgenti, passate al vaglio della cabina di regia. Inoltre, diverse riunioni sono state svolte con Siciliacque, Aica Agrigento, Caltacque e Acque Enna. Si aspetta ora che il Consiglio dei ministri proceda con la dichiarazione dello stato di emergenza per la siccità, provvedimento atteso per la settimana prossima insieme allo stanziamento delle prime somme per gli interventi più urgenti.

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POLITICA

Siccità in Sicilia, al via canalizzazione Simeto: 600 litri d’acqua al secondo per Piana di Catania

Inizieranno lunedì prossimo e dureranno tre giorni i lavori ad opera del Consorzio di bonifica di Catania per canalizzare provvisoriamente le acque del fiume Simeto a valle della traversa di Ponte Barca, dove si registrano perdite dalle paratoie. Lo ha stabilito la cabina di regia per l’emergenza idrica, guidata dal presidente della Regione Siciliana, in attesa delle riparazioni definitive già finanziate dalla Protezione civile regionale e per le quali occorrerà un intervento che durerà circa due mesi. La deviazione temporanea non richiede opere ad impatto ambientale e consentirà di poter immettere su alcune zone del territorio della Piana di Catania, attraverso i canali del Consorzio di bonifica, circa 600 litri di acqua al secondo, una fornitura che sarà disponibile anche nei mesi estivi.

Questa operazione consentirà agli agricoltori della zona di sopperire parzialmente ai gravi problemi di irrigazione di cui soffre il territorio, dove gli invasi sono quasi vuoti e dove in condizioni stabili l’approvvigionamento è di circa 3000 litri di acqua al secondo. Il piano per effettuare i lavori ha già ottenuto l’autorizzazione del Genio civile e dell’Autorità di bacino che, nei giorni scorsi, hanno effettuato i sopralluoghi e prevede un movimento di terra a valle nell’alveo per poter incanalare le acque all’interno di un adduttore che porterà l’acqua nella zona di irrigazione.

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Isole Eolie: adottato un “Piano per lo sviluppo sostenibile” mirato alla definizione di una nuova visione del turismo

Le Isole Eolie hanno adottato un “Piano strategico di sviluppo per il turismo sostenibile”: un documento di programmazione indispensabile per definire una visione nuova del turismo di tutte le isole dell’Arcipelago, che sia unica, pianificata, condivisa e sostenibile.

L’amministrazione di Lipari guidata dal sindaco Riccardo Gullo ha condiviso questa necessità con i Comuni di Salina: la redazione del Piano è stata affidata alla Fondazione Santagata di Torino e, dopo una lunga fase di “ascolto” della popolazione, di studio della situazione sociale, economica, turistica e naturalistica attuale delle isole, di analisi dei bisogni e delle prospettive, l’elaborato definitivo è stato consegnato lo scorso mese di marzo e, adesso, approvato dalle giunte di Lipari, Santa Marina Salina, Leni e Malfa.

Il piano costituisce un programma di sviluppo che non sia limitato esclusivamente all’offerta turistica stagionale, ma che metta in campo azioni che migliorino la qualità della vita dei residenti, potenziando i servizi offerti tutto l’anno e tutti i giorni.

“Si tratta di un Piano didattico e istruttivo” – ha affermato il sindaco Riccardo Gullo – “che richiama anche le esperienze di altre isole del mondo che vivono condizioni simili alle nostre. Una visione “organica” che, mentre punta allo sviluppo socio-economico e culturale della comunità, tutela e protegge l’ecosistema del suo straordinario territorio dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità”.

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