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ATTUALITÀ

Contrabbando di gasolio, smantellata organizzazione criminale operante tra Sicilia e Calabria: 4 misure cautelari e 2.5 milioni sequestrati

MESSINA – Dalle prime luci dell’alba, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 4 soggetti, nonché procedendo ad oltre 20 perquisizioni ed al sequestro di oltre 2,5 milioni di euro, smantellando un’articolata associazione a delinquere dedita al contrabbando di prodotti petroliferi.

In particolare, le indagini di polizia giudiziaria, condotte dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Messina, per la fase documentale sviluppate in sinergia con il personale della locale Dogana, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Messina, hanno permesso di far luce su uno strutturato meccanismo illecito, in forza del quale il gasolio agricolo solo cartolarmente destinato ad un agricoltore, con un imposta minore, giungeva di fatto a terzi che, invece, non avevano alcun diritto all’imposta agevolata, come ad esempio autotrasportatori: un sorta di “gioco delle tre carte”, in cui il truffato non era un ingenuo avventore, allettato da una possibile vincita, ma lo Stato.

Più nel dettaglio, emergeva come, nell’arco temporale 2017-2019, in virtù della destinazione falsamente dichiarata, il gruppo criminale investigato avesse venduto oltre 5.059.369 litri di gasolio, che avrebbe dovuto essere assoggettato a maggiore imposta (ad esempio gasolio da autotrazione, ovvero combustibile per impianti), come se fosse semplice “gasolio agricolo”, come noto scontante un’aliquota agevolata, nonché detenendo tale prodotto energetico c.d. “denaturato”, in condizioni diverse da quelle prescritte per l’ammissione al trattamento agevolato.

Il beneficio così ottenuto, nel breve periodo oggetto di indagini, è risultato l’esecuzione di plurime alienazioni dissimulate (o comunque occulte) di vario genere, dalla società siciliana operante nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi a diversi acquirenti terzi, con un risparmio di imposta corrispondente a 2.496.117,71 euro.

Nel merito, l’attività svolta dalle Fiamme Gialle peloritane consentiva di far emergere, quale ulteriore effetto distorsivo, la circostanza come i clienti occulti, fondamentalmente operanti nel settore degli autotrasporti, e quindi non beneficiari di gasolio agevolato, ponessero in essere un’illecita concorrenza sleale rispetto agli operatori “regolari” del medesimo settore: ottenevano, in altre parole, uno sconto sull’accisa pari a ben il 78%, acquistando il prodotto energetico agevolato per circa 0,80 centesimi /litro.

Il sistema illecito ideato, oggi represso da finanzieri e doganieri, faceva capo ad un dominus amministratore di fatto di una società attiva nel commercio di prodotti petroliferi, con sede amministrativa in Francavilla di Sicilia (ME) e sede legale in provincia di Catania, M.A. (classe 65), anconetano di origine ma siciliano di adozione, il quale, già colpito da fallimento per altra impresa a lui riconducibile, sempre operante nel medesimo settore del commercio di carburanti ed oggi destinatario di arresti domiciliari, poneva a capo della new company un prestanome, il siciliano T.L. (classe 63), oggi destinatario della misura interdittiva all’esercizio degli uffici direttivi di persone giuridiche ed imprese.

Il braccio operativo del dominus, invece, era costituito:

  • dal materano, naturalizzato catanese, S.G. (classe 76), responsabile dell’approvvigionamento del gasolio presso i depositi fiscali e della predisposizione della documentazione falsa accompagnatoria dei trasporti, i cosiddetti D.A.S. (Documenti di Accompagnamento Semplificati), pure destinatario di arresti domiciliari;
  • dal barcellonese G.M. (classe 74), titolare di una ditta di commercio al dettaglio di carburanti con sede a Novara di Sicilia (ME), avente il ruolo di “procacciatore d’affari”, in quanto incaricato dell’individuazione degli acquirenti e del monitoraggio delle aree scelte per la cessione illecita del prodotto, oggi destinatario della misura interdittiva all’esercizio degli uffici direttivi di persone giuridiche ed imprese;
  • e dal palermitano D.A.A. (classe 59), autotrasportare di fiducia dell’organizzazione e proprietario dell’autoarticolato utilizzato, oggi sottoposto a sequestro, allo stato solo indagato.

Guardia di Finanza e Dogana di Messina, tuttavia, non hanno abboccato ai tentativi di truffare lo Stato posti in essere, nonostante le molteplici attività dissimulatorie ideate dal gruppo e la maniacale attenzione rispetto ad eventuali controlli (“vedi che ci sono 11 cardilli con 3 gabbie”), chiaramente riferendosi alle pattuglie della Guardia di Finanza), scoperte grazie a complessi accertamenti documentali e più penetranti indagini disposte dalla Procura della Repubblica di Messina ed eseguite dalle Fiamme Gialle, quali intercettazioni telefoniche, pedinamenti e video riprese delle varie fasi illecite.

Nel dettaglio, l’attività d’indagine, positivamente vagliata dal competente Tribunale di Messina, permetteva di documentare come:

  • in alcuni casi, omettessero di prendere formalmente in carico, presso il deposito di Francavilla di Sicilia, il gasolio agricolo (a tributo agevolato), pur destinato a beneficio dell’impresa medesima, movimentandolo “sottotraccia” a beneficio di acquirenti finali che non avevano titolo di ricevere tale prodotto, ovvero svuotando i serbatoi dell’autocisterna in itinere;
  • in altri casi, prendevano in carico, presso il deposito di Francavilla di Sicilia, il gasolio denaturato per l’agricoltura e lo cedevano, successivamente e illecitamente, a soggetti non spettanti, nonché diversi rispetto a quelli indicati nei documenti di vendita (i nominati D.A.S.), la maggior parte con sede nella provincia di Reggio Calabria, utilizzati unicamente per rappresentare formalmente l’asserita successiva alienazione (lecita) a terzi (agricoltori) aventi diritto. Emblematico uno scambio telefonico tra un ignaro acquirente, destinatario di fatturazione elettronica connessa a forniture non richieste, e l’organizzazione indagata: “Buongiorno, io ho ricevuto due vostre fatture oggi, non so come mai siano arrivate sulla mail”. “Ah ho cap… forse c’è stato un errore per caso nel… nelle cose”. “No, c’è stato che io non ho mai preso merce da voi”);
  • in ulteriori casi, il sodalizio, grazie al concorso di altro soggetto, si riforniva di prodotto presso terzi emittenti, avvalendosi di documentazione falsa in quanto attestante una destinazione diversa del gasolio verso altre imprese rispetto a quella oggetto di indagine, provvedendo all’immediata alienazione occulta del prodotto medesimo a beneficio di terzi acquirenti.

In conclusione, con l’operazione odierna, il Tribunale, la Procura della Repubblica peloritana, la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Messina hanno assicurato alla giustizia un’agguerrita organizzazione criminale, dedita all’illecita vendita di gasolio agricolo a chi non ne aveva titolo, disarticolando l’intera filiera distributiva del carburante illecitamente commercializzato, nonché ristabilendo il corretto funzionamento dello specifico mercato, a tutela degli operatori onesti, che – diversamente – ne verrebbero estromessi perché non in grado di confrontarsi con i prezzi illecitamente competitivi determinati dal vantaggio fiscale prodotto dalla frode accertata.

ATTUALITÀ

“La comunicazione nei pubblici esercizi – Gli esercizi pubblici nella comunicazione”

CATANIA – Il fenomeno sempre più diffuso delle recensioni sul web, che possono danneggiare i ristoratori e al tempo stesso confondere i clienti, sarà uno dei temi al centro del convegno organizzato da Fipe Confcommercio Catania dal titolo “La comunicazione nei pubblici esercizi – Gli esercizi pubblici nella comunicazione”, in programma giovedì 16 maggio alle 10 nel salone della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia (via Cappuccini 2, Catania).

Nell’occasione la Fipe – Federazione dei pubblici esercizi etnei presenterà anche la seconda edizione della Giornata della Ristorazione, in programma sabato 18 maggio. L’iniziativa, che ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica per il suo alto valore e che coinvolgerà migliaia di esercizi commerciali, con il patrocinio dei ministeri delle Imprese e del Made in Italy, degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e del Turismo, consentirà anche di sostenere e avviare mense di comunità della Caritas diocesana su tutto il territorio nazionale.

All’evento, moderato dal giornalista dell’Adnkronos Francesco Bianco, prenderà parte insieme al presidente di Confcommercio Catania, Pietro Agen e al presidente di Fipe Confcommercio Catania, Dario Pistorio, anche il sindaco di Catania Enrico Trantino.

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ATTUALITÀ

“Caravaggio: la verità della luce”. Tornano a Catania le opere di Caravaggio

CATANIA – Dal 1 giugno al 6 ottobre 2024, tornano a Catania, le opere di Michelangelo Merisi, meglio noto come Caravaggio.

La mostra “Caravaggio: la verità della luce”, vuole portare un contributo di conoscenza ad un periodo fondamentale dell’arte europea, dalla fine del cinquecento, alla prima metà del seicento, intrecciandosi, con quella che viene comunemente definita, età barocca.

Davanti alle opere di Caravaggio, i visitatori, per magia, faranno un viaggio, che arriva fino all’anima. Soggetti emergono dal nero, attraversando l’arte, riportandola alla luce. “Caravaggio: la verità della luce”, è un viaggio nella conoscenza della vita e della morte, giochi di luci ed ombre, come nell’alba e nel tramonto.

L’evento straordinario, co-organizzato dall’Associazione MetaMorfosi e dal Comune di Catania, sarà presentato ufficialmente, in Conferenza Stampa, giovedì 16 maggio 2024, alle ore 11, presso la Sala Giunta del Palazzo degli Elefanti a Catania, in presenza del sindaco avv. Enrico Trantino e del Presidente di MetaMorfosi on. Pietro Folena

Forse non tutti sanno che, nella sua breve, ma tormentata vita, Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio, ha trascorso un intenso periodo in Sicilia

La mostra sarà visitabile, solo per la stampa, venerdì 31 maggio alle ore 11. L’inaugurazione, invece, è in programma, sempre venerdì 31, alle ore 19, presso la Pinacoteca ex Monastero Santa Chiara, via Castello Ursino, 10, Catania. Per l’occasione, sarà inaugurata, dopo il suo recupero architettonico, anche la Pinacoteca, luogo noto a tutti i catanesi, perché c’era l’anagrafe, archivio storico, della città etnea.

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AMBIENTE

Bandiere blu, in Italia salgono a 236: tre nuovi ingressi per la Sicilia, ora a quota 14

Salgono a 236 le località costiere che potranno fregiarsi del riconoscimento Bandiera Blu 2024, dieci in più dell’anno scorso.

Vessillo che quest’anno, per la 38/a edizione, sventolerà su 485 spiagge con mare eccellente per 4 anni consecutivi (27 in più rispetto al 2023) che corrispondono a circa l’11,5% di quelle premiate a livello mondiale.

Scendono invece da 84 a 81 gli approdi turistici che hanno ottenuto il riconoscimento internazionale della Fee (Foundation for Environmental Education) sulla base di 32 criteri del Programma.

Sul podio sempre prima la Liguria che segna 2 nuovi ingressi ma perde due Bandiere, confermando quindi 34 località; la Puglia sale a 24 con 3 nuovi Comuni e un’uscita mentre seguono a pari merito con 20 Bandiere la Campania e la Calabria, con un riconoscimento in più ciascuna. Con un nuovo ingresso, le Marche ricevono 19 Bandiere Blu, mentre scende a 18 la Toscana che perde un Comune. La Sardegna conferma le sue 15 località, anche l’Abruzzo sale a 15 con un nuovo ingresso, la Sicilia raggiunge 14 Bandiere con tre nuovi ingressi, il Trentino Alto Adige sale a 12 con due Comuni in più, il Lazio resta a 10. In Emilia Romagna premiate 9 località e riconfermate le 9 Bandiere del Veneto. La Basilicata conferma le sue 5 località, e sempre 5 sono i Comuni in Piemonte che ottengono le Bandiere. La Lombardia conferma 3 Comuni, il Friuli Venezia Giulia mantiene le sue 2, come il Molise. Sui laghi quest’anno le Bandiere Blu sono 23, con 2 novità.

In totale ci sono 14 nuovi ingressi: Ortona (Abruzzo), Parghelia (Calabria), Cellole (Campania), Borgio Verezzi (Liguria), Recco (Liguria), Porto Sant’Elpidio (Marche), Lecce (Puglia), Manduria (Puglia), Patù (Puglia), Letojanni (Sicilia), Scicli (Sicilia), Taormina (Sicilia), Tenno (Trentino Alto Adige), Vallelaghi (Trentino Alto Adige). Quattro i comuni non riconfermati: Ameglia (Liguria), Taggia (Liguria), Margherita di Savoia (Puglia) e Marciana Marina (Toscana). 

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