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CRONACA

Bonafede si avvale della facoltà di non rispondere: il geometra che ha prestato l’identità a Messina Denaro non risponde al Gip

PALERMO – Si è avvalso della facoltà di non rispondere Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara che ha prestato l’identità al boss Matteo Messina denaro e che è stato arrestato lunedì con l accusa di associazione mafiosa.

Bonafede dunque ha scelto di restare in silenzio durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip e al pm Piero Padova.

Fonte: ANSA)

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CRONACA

Catania, aveva un campionario di droga nello zaino: giovane 20enne posto agli arresti domiciliari

Nei giorni scorsi, personale della Polizia di Stato – Squadra Volanti, transitando per via Orto dei Limoni, nel quartiere Borgo, ha proceduto al controllo di un soggetto che a bordo di uno scooter, immediatamente dopo aver visto la Volante, ha tentato la fuga.

L’uomo è stato identificato per un ventenne pregiudicato catanese che, date le circostanze, è stato sottoposto a perquisizione personale. All’interno dello zaino che aveva con sé è stato rinvenuto un vero e proprio “campionario” di sostanza stupefacente del tipo marijuana per un peso di 300 grammi, del tipo cocaina per un peso totale di circa 26 grammi e del tipo hashish per un peso di 10 grammi; altresì, è stata rinvenuta la somma di 2.155,00 euro in banconote di vario taglio, ritenuta provento dell’attività di spaccio.

Gli Agenti hanno esteso la perquisizione all’abitazione del giovane, dove sono stati rinvenuti e sequestrati ulteriori 3 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e vario materiale da confezionamento.

Pertanto, il giovane è stato arrestato per il reato di detenzione a fini di spaccio e, su disposizione del PM di turno, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la sua abitazione in attesa del giudizio di convalida.

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CRONACA

Siracusa: arrestata coppia di catanesi responsabili di truffe a danno di due anziane signore

Nel mese di giugno, a distanza di pochi giorni, a Testa dell’Acqua e a Buccheri, due anziane signore erano state vittima della cosiddetta truffa del finto carabiniere. In entrambi i casi le due donne sono state, prima contattate telefonicamente e poi raggiunte a casa da sedicenti appartenenti alle forze dell’ordine che, carpendo subdolamente la loro fiducia, si erano fatti consegnare denaro contante e carte di credito. Nel corso della classica preventiva telefonata i truffatori avevano raccontato alle due donne che il figlio di una e il nipote dell’altra avevano provocato due gravi incidenti stradali e che per essere rilasciati dai Carabinieri dovevano immediatamente pagare una somma in contanti.

Poche ore dopo l’evento le due donne, confrontatesi con i parenti, si erano rese conto di essere state raggirate e avevano presentato denuncia ai Carabinieri delle Stazioni di Testa dell’Acqua e di Buccheri.

Le immediate attività investigative scaturite dalle denunce e condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale coordinati dalla Procura della Repubblica di Siracusa hanno consentito, grazie a una meticolosa analisi dei dati estrapolati delle immagini di videosorveglianza cittadina e privata, dai tabulati telefonici e dalla testimonianza, in entrambe le circostanze, di alcuni cittadini che avevano notato un’auto sospetta aggirarsi nel quartiere, di identificare quali autori delle due truffe, un pregiudicato 44enne nato a Napoli ma residente a Catania e con precedenti reiterati e specifici per truffa e la compagna convivente, una catanese di 40 anni. I due sono indagati in concorso per truffa, sostituzione di persona e tentato indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti con le aggravanti di aver ingenerato nelle persone offese il timore di un pericolo immaginario e avere profittato di circostanze di luogo e di tempo, anche in riferimento all’età delle vittime, tali da ostacolare la privata difesa.

I Carabinieri sono in prima linea per la prevenzione e il contrasto al fenomeno, particolarmente diffuso, insidioso e subdolo perché si tratta di un reato che, oltre a causare un danno patrimoniale alle vittime, incide direttamente anche sulla sfera psicologica innescando l’auto colpevolizzazione e l’accrescimento del senso di insicurezza e impotenza e condizionandone lo stile di vita.

Nella considerazione che chiunque può potenzialmente diventare vittima di questi reati, si raccomanda, in caso di dubbio, di contattare immediatamente e senza alcun imbarazzo il numero di emergenza 112 o la Stazione Carabinieri più vicina, per richiedere un intervento, avere semplicemente un chiarimento o ricevere un tempestivo supporto, senza lasciare entrare in casa nessuno o consegnare denaro.

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CRONACA

Marsala, vedono i Carabinieri e gettano via la droga dal finestrino: denunciate 4 persone

I Carabinieri della Compagnia di Marsala hanno denunciato 4 persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I militari dell’Arma, durante un posto di controllo nei pressi di Corso Gramsci, intimavano l’ALT ad un’auto che procedeva nella loro direzione notando in quel frangente che uno degli occupanti aveva lanciato un involucro dal finestrino.

Dopo aver proceduto all’identificazione delle quattro persone a bordo dell’autovettura (un 24enne, un due 20enni e un 18enne, tutti marsalesi), i militari recuperavano dal ciglio della strada l’involucro gettato poco prima, constatando che si trattava di sostanza stupefacente del tipo marijuana per un peso complessivo di circa 150 gr.

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