SPETTACOLO
Nicola Piovani e la sua intensa ‘tre giorni’ al Teatro Massimo Bellini di Catania
CATANIA – Venerdì 9 e sabato 10 febbraio il maestro salirà sul podio per dirigere “La Pietà”, moderno Stabat Mater da lui composto su versi di Vicenzo Cerami. Solisti d’eccezione il soprano Desirée Rancatore, la cantante Amii Stewart e l’attore Sergio Rubini. Domenica 11 febbraio, Piovani si esibirà al pianoforte in recital con il suo Sestetto nel programma “La musica è pericolosa”, dedicato alle pluripremiate colonne sonore da lui composte per i più grandi registi
Graditissimo ritorno quello di Nicola Piovani al Teatro Massimo Bellini. Successo annunciato e gran pienone per i concerti che vedranno sul palco il maestro romano. Piovani sarà protagonista di un’intensa ‘tre giorni’, il 9, 10 e 11 febbraio proponendo distinti eventi nell’ambito della stagione concertistica. Le prime due date, 9 e 10 febbraio, propongono il doppio appuntamento sinfonico con “La Pietà”, moderno Stabat Mater musicato dal Premio Oscar sui versi originali del geniale Vincenzo Cerami, legato a Piovani da un profondo legame umano e professionale, bruscamente interrotto dalla prematura scomparsa dello scrittore e drammaturgo.
L’evento è in calendario venerdì 9 febbraio alle ore 20:30 (turno A) e sabato 10 febbraio alle 17:30 (Turno B). A dirigere l’Orchestra del Bellini sarà lo stesso Piovani che già in passato ha avuto modo di sperimentare il valore della formazione. Il cast stellare dei solisti schiera il soprano Desirée Rancatore, la cantante Amii Stewart, l’attore e regista Sergio Rubini, qui in veste di narratore.
La terza data, inserita nel Turno A e nel cartellone recital, è fissata per domenica 11 febbraio alle ore 17:30. Il titolo del concerto – “La musica è pericolosa” – riproduce l’affermazione esternata da Fellini a Piovani. Si tratta di un’antologia delle migliori colonne sonore del Nostro, che sarà leader al pianoforte del Sestetto che porta il suo nome e annovera ancora Marina Cesari (sassofono e clarinetto), Sergio Colicchio (tastiere e fisarmonica), Pasquale Filastò (violoncello e chitarra), Vittorino Naso (batteria e percussioni), Marco Loddo (contrabbasso).
Il pubblico etneo avrà modo effettuare una full immersion nell’universo creativo di Piovani, che trascorre senza soluzione di continuità dal cinema al teatro. È quest’ultimo il caso del capolavoro “La Pietà”, che si snoda in sei movimenti incentrato sulle figure di due madri, che piangono ambedue il proprio figlio morto. La prima madre (voce di soprano), in un paese opulento e consumista, ha visto suo figlio ucciso dalla droga, vittima di una società smarrita nei miti sbagliati del benessere e nella perdita del sentimento della trascendenza.
La seconda (voce soul) ha perso il figlio ucciso dalla fame: la carestia di un paese del terzo Mondo non ha risparmiato il ragazzino che si è smagrito, ha mangiato la terra e davanti agli occhi di lei si è spento. Due madri addolorate, due cause di morte opposte, ma vittime dello stesso modello di sviluppo planetario. Ripercorrendo la forma dello Stabat Mater classico che ha ispirato grandi musicisti del passato (Scarlatti, Pergolesi, Rossini, Dvorak, Paulenc…), “La Pietà” canta in versi liberi il dolore archetipico della madre per la perdita del figlio, il dolore di Maria sotto la croce, citando a tratti i versi rituali di Jacopone da Todi, sia in traduzione moderna sia nell’originale latino.
Domenica 11 febbraio Nicola Piovani sarà il leader del Sestetto che da lui prende il nome e formato dallo stesso musicista al pianoforte, Marina Cesari (sassofono e clarinetto), Sergio Colicchio (tastiere e fisarmonica), Pasquale Filastò (violoncello e chitarra), Vittorino Naso (batteria e percussioni), Marco Loddo (contrabbasso). “La musica è pericolosa – Concertato” è un racconto musicale affidato agli strumenti che agiscono in scena. Chiamato a importanti scandire le stazioni di questo viaggio musicale in libertà, Nicola Piovani narra al pubblico il senso dei frastagliati percorsi che l’hanno portato a fiancheggiare il lavoro di De André, Fellini, Magni e registi spagnoli, francesi, olandesi, per teatro, cinema, televisione, cantanti, strumentisti, alternando l’esecuzione di brani teatralmente inediti a nuove versioni di pagine più note, riarrangiate per l’occasione. Nel racconto teatrale la parola arriva dove la musica non può arrivare, ma, soprattutto, la musica la fa da padrona là dove la parola non sa e non può arrivare. I video di scena integrano il racconto con fotogrammi di film, di spettacoli e, soprattutto, immagini che artisti come Luzzati e Manara hanno dedicato all’opera musicale di Piovani.
Si delinea così il ritratto di un eclettico pianista, compositore, direttore d’orchestra. Fra i maestri che l’hanno avviato alla composizione, il greco Manos Hadjidakis. Gran parte dell’attività di Nicola Piovani è dedicata, come si è detto, al cinema e al teatro, fra i quali si divide con passione. La sua prima colonna sonora risale al 1968 ed è stata concepita per i cinegiornali sul movimento studentesco della facoltà di Filosofia che frequentava, realizzati da un collettivo universitario sotto la guida del regista Silvano Agosti. Il debutto in un lungometraggio avviene l’anno successivo, con “N. P. Il segreto” ancora di Agosti. Dopo “N.P.” comincia una carriera che lo porta a scrivere musica con i maggiori registi italiani: Marco Bellocchio, Mario Monicelli, i fratelli Taviani, Nanni Moretti, Nanni Loy, Giuseppe Tornatore, Roberto Benigni; e poi Federico Fellini, che si è rivolto al musicista per i suoi ultimi tre film. Fra i registi stranieri ricordiamo Ben Von Verbong, Pál Gábor, Dusan Makavejev, Bigas Luna, Jos Stelling, John Irvin, Sergej Bodrov, Éric-Emmanuel Schmitt, Philippe Lioret, Luis Sepulveda, Danièle Thompson, Xavier Durringer. Vince il premio Oscar con la colonna sonora del film “La vita è bella” di Roberto Benigni. Riceve inoltre nel corso degli anni tre David di Donatello, quattro premi Colonna Sonora, tre Nastri d’argento, due Ciak d’or, il Globo d’Oro della stampa estera e il Premio Elsa Morante. In Francia ottiene per due volte la nomination al César, il premio del pubblico e la menzione speciale della giuria al festival Musique et Cinéma di Auxerre. Attivo anche come autore di canzoni, negli anni Settanta compone a quattro mani con Fabrizio De André gli album “Non al denaro, non all’amore né al cielo” e “Storia di un impiegato”. Nel 1995 scrive tre canzoni per il tour teatrale di Roberto Benigni, tra cui la fortunata “Quanto t’ho amato”.
Sin dall’inizio Piovani affianca al lavoro nel cinema quello per il teatro, scrivendo musiche di scena per gli allestimenti di Carlo Cecchi, Luca De Filippo, Maurizio Scaparro e Vittorio Gassman. Nel 1989, con Luigi Magni e Pietro Garinei, crea per il Teatro Sistina la commedia musicale “I sette re di Roma”. Alla fine degli anni Ottanta, inizia il sodalizio artistico con Vincenzo Cerami. Insieme all’attore Lello Arena, fondano la Compagnia della Luna, con l’intento di dare vita a un genere nuovo in cui musica e parola interagiscano sul piano espressivo. I frutti di questa collaborazione sono innumerevoli: “La cantata del Fiore”, “La cantata del Buffo”, “Il Signor Novecento”, “Canti di scena”, “Romanzo musicale”, “La Pietà – Stabat Mater”, “Concerto fotogramma”, “Concerto in quintetto”, “Concha Bonita”, “L’isola della luce”, “La cantata dei cent’anni”, “Epta”, “Padre Cicogna”, “Viaggi di Ulisse”. Nel 2013 esce il suo primo disco di canzoni “Cantabile”. È stato nominato Chevalier dans l’ordre des Arts et des Lettres dal ministro francese della Cultura. Dal 2021 è artista residente della Fondazione Musica per Roma all’Auditorium Parco della Musica con l’incarico di proporre progetti originali di teatro musicale tra pop e classica. Queste le tappe salienti di un percorso ininterrotto che dalla sua città natale lo ha portato ad entusiasmare le platee di tutto il mondo. E l’amore del pubblico etneo lo avvolgerà ancora una volta in questo lungo, emozionante week end alla falde dell’Etna.
SPETTACOLO
Taormina e Messina aprono la prima delle tre serate della IV edizione di The Sicily International Choir Festival
Taormina e Messina saranno le prime due città che ospiteranno le 15 formazioni corali polifoniche provenienti dall’Italia e dall’Europa in occasione della IV edizione “The Sicily International Choir Festival”. A far da scenario venerdì 1 novembre, in occasione della festa di “Ognissanti”, sarà la Basilica Sant’Antonio in Messina e la Cattedrale di San Nicolò di Bari in Taormina. Nella prima città con inizio alle 19.15, saranno sette i cori che si esibiranno, ognuno con una storia alle spalle e partecipazioni a diversi festival internazionali, ottenendo prestigiosi riconoscimenti. Per l’Italia saranno presenti due cori: dal Lazio “I Sincopatici” con brani a cappella, che spaziano dalla musica popolare a quella moderna, alla polifonica classica al gospel; dalla Campania “ The Angel Voices”, la cui particolarità è quella di raccogliere fondi destinati a varie associazioni benefiche, sia per quelle locali, che per quelle nazionali. Con lo stesso obiettivo nel 2010 è nato il coro “Gente Habanera” in Spagna, che proporrà al pubblico un repertorio di musica popolare, tradizionale e religiosa. Tra il gospel, canti ortodossi e della tradizione popolare si basa il repertorio proposto dal “Coro Shtastlivetsa”, nato 20 anni fa in un centro comunitario a Sofia, in Bulgaria. Non sarà l’unico coro proveniente dalla Bulgaria; ad esibirsi anche “Orpheus +” , vincitore di diversi concorsi internazionali. Il viaggio nella musica corale proseguirà con il repertorio proposto dal Coro “Pochodnia” dalla Polonia, uno dei più antichi cori maschili fondato nel 1930. A chiudere la formazione “ Cantus Feminae” per la Repubblica Ceca, che proporrà brani della tradizione rinascimentale, classica e romantica.
Sette saranno anche i cori che delizieranno il pubblico con canti della tradizione classica, popolare, cattolica, ortodossa, religiosa all’interno della Cattedrale di San Nicolò di Bari in Taormina. Dalla Bulgaria arriva il coro polifonico “Ronda Pesen”, le cui origini risalgono al XIX secolo e vanta numerose partecipazioni a festival internazionali in tutto il mondo, vincendo diversi premi. A rappresentare l’Ungheria sarà il coro “Diosdi Gellért” con oltre trent’anni di attività musicale alle spalle che include brani profani, religiosi e arrangiamenti di canzoni popolari. Dalla Polonia il coro “Pueri Cantores Tarnovienses” che presenterà brani di musica sacra di compositori polacchi e stranieri sia del passato sia contemporanei. Musica di vario genere e rumena caratterizzerà invece il repertorio del coro “Euterpe” proveniente dalla Romania, fondato nel 1990 e formato da giovani donne. Vanta un eccellente curriculum per l’incetta di premi ottenuti in diversi festival di tutto il mondo il coro “Viva Voce” della Lituania; dal Regno Unito con i suoi 14 anni di attività il coro “Constanza” che si è esibito in altri festival insieme ad orchestre internazionali e nazionali. A chiudere l’elenco dei cori che si esibiranno all’interno della Cattedrale, la formazione polifonica Sergio Alletto per la Sicilia, nato dieci anni fa, mostrando le sue doti canore in numerose manifestazioni liturgiche, tra questi il Festival Internazionale delle corali di Natale a Malta.
Il programma dei concerti corali proseguirà sabato 2 novembre in altre due chiese con inizio in entrambe alle 19: Badia di Sant’Agata in Catania e Basilica Cattedrale in Messina.
Gran finale domenica 3 novembre con l’esibizione di tutti i 15 cori all’interno della Basilica Collegiata di San Sebastiano in Acireale a partire dalle 19 che potrà essere seguita sulla pagina Facebook The Sicily International Choir Festival e sul Etna Channel, canale 199 del digitale terrestre in tutta la Sicilia.
A promuoverlo EuroArt production Italia e Leon Promotion Malta, con l’intento di far conoscere ai gruppi che partecipano al festival non competitivo la ricchezza del patrimonio artistico e architettonico presente in Sicilia e al tempo stesso creare legami di amicizia e lanciare un messaggio di pace attraverso la musica.
ATTUALITÀ
Successo per la terza edizione del Festival delle Parrocchie 3 – Insieme è più bello…
CATANIA – Va in archivio la terza edizione del Festival delle Parrocchie, una festa che ha coinvolto parrocchie, oratori e associazioni
È stata una grande festa, oltre ad un profondo momento di riflessione sui temi della speranza – che unisce le persone – e della bellezza, da rintracciare nelle piccole cose che emozionano ciascuno di noi. La terza edizione del Festival delle Parrocchie è andata in archivio, uno spettacolo emozionante quello andato in scena al Teatro Metropolitan di Catania grazie agli sforzi dell’associazione Atacanì e di Missione Chiesa-Mondo. L’Arcidiocesi di Catania ha dato la sua benedizione e ha assicurato la propria presenza, con in testa mons. Luigi Renna, presente in prima fila per ammirare le performance delle parrocchie, degli oratori e delle associazioni sul tema di quest’anno: “Speranza che Unisce, Bellezza che Emoziona”.
Anche il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, tra il pubblico in sala. L’evento è stato condotto da Salvo La Rosa, prezioso il supporto dell’associazione Buio in Sala – acting school. Canti e balli sono stati inframezzati da momenti di dialogo.
Ospiti della serata Corrado Neri, Federica Contarino e Giuseppe Castiglia. Riportate sul palco del Metropolitan le testimonianze del Maestro Giovanni Allevi, del presidente del Tribunale dei minori, Roberto Di Bella e delle suore Benedettine di Catania.
I grandi protagonisti, comunque, sono stati i ragazzi, straordinari interpreti dello spirito che accompagna il Festival delle Parrocchie con le loro performance: “Insieme è più bello”. In chiusura di serata è stata raccontata anche la preziosa esperienza di “All’Unisono”, iniziativa che ha promosso nuove connessioni tra le realtà parrocchiali della Diocesi etnea. In effetti, ora più che mai, questo può essere definito anche Festival delle Connessioni, per la capacità che ha di creare rapporti profondi e autentici tra chi vi partecipa. Sono stati lanciati anche degli input per nuovi progetti futuri, in particolare l’iniziativa “Adotta una parrocchia” i cui dettagli saranno resi noti nei prossimi mesi.
Durante la serata ha avuto positivo riscontro anche la diretta radiofonica su Radio Studio Italia con interviste e musica. Il commento del presidente dell’associazione Atacanì, Domenico Luvarà, al termine della manifestazione: “Sono emozionato – ha ammesso -. Anche quest’anno il Teatro Metropolitan si è riempito di persone che hanno partecipato con trasporto e interesse. Devo ringraziare tutte le persone che si sono spese affinché il festival fosse un successo e i benefattori che con il loro supporto hanno dimostrato sensibilità e attaccamento ai valori che vogliamo trasmettere tramite questo appuntamento. I ragazzi hanno toccato le corde giuste, emozionandosi e regalando emozioni a chi ha vissuto l’evento in qualità di spettatore. Ci prepariamo ai prossimi impegni, con la voglia di restare insieme e continuare a riflettere su temi profondi, mettendoli in scena in forma artistica”.
SPETTACOLO
Acireale: grande successo per la prima edizione dell’evento enogastronomico I Colori del Gusto
I COLORI DEL GUSTO è stata un’intuizione vincente e sarà uno degli appuntamenti confermati nel programma Acireale E20 del prossimo anno.
Grande successo per le ultime due giornate dell’evento enogastronomico che ha richiamato in piazza Duomo tantissimi appassionati del buon cibo e del buon vino, offrendo un’esperienza indimenticabile tra show cooking di chef stellati, masterclass curate da AIS Catania, banchi di assaggio e degustazione di pani artigianali dei forni locali e di prodotti locali e stand espositivi di eccellenze enogastronomiche siciliane.
Apprezzatissimi gli ultimi show cooking degli chef, figli del territorio, Piergiorgio Alecci e Giuseppe Raciti, che ne La Cucina del Gusto hanno dato dimostrazione della loro maestria.
Tutti gli eventi prenotabili hanno registrato il sold out, a conferma dell’interesse suscitato dell’evento ideato per celebrare l’arte culinaria e le eccellenze gastronomiche e vitivinicole dell’isola.
Il protagonista del terzo show cooking è stato Piergiorgio Alecci dell’Eco Resort Donna Carmela. I partecipanti hanno assaporato il suo “Arancino Sostenibile” con miele, caciocavallo, zafferano e zeste di limone, impreziosito da tonno affumicato e limone candito.
Chiusura stellata con il quarto show cooking che ha visto ai fornelli Giuseppe Raciti del ristorante Zash, che ha realizzato il suo “Tortello della Domenica” con lo stracotto di maialino nero, zucca, arancia, cannella, tuma persa e cioccolato.
Nella Casa del Gusto tutto esaurito anche per le Masterclass dedicate a stili birrari, vino e distillati curate da AIS Catania e ANAG e per l’esperienza sensoriale offerta da MOAK.
Grande riscontro per le quaranta aziende espositrici e per gli attesi banchi di assaggio dei migliori vini siciliani curati da AIS Catania conle pizze cotte direttamente in piazza per offrire ai partecipanti un’esperienza ancora più autentica e saporita.
“Arrivati alla fine de I Colori del Gusto possiamo solo essere felici del riscontro ricevuto. Voglio ringraziare i quattro grandi chef, le aziende, gli sponsor e i ristoratori locali che hanno creduto al nostro nuovo format. Ringrazio le scuole e gli enti di formazione, gli studenti che hanno collaborato impegnandosi al massimo e l’AIS per il grande supporto. Con il sostegno della Regione Siciliana e di Smart Venues abbiamo voluto che fosse un evento dedicato alle eccellenze, perché crediamo fortemente nel valore dei nostri prodotti e delle nostre aziende che puntano sulla qualità e la sostenibilità. Questa edizione fa da apripista a un progetto che come Amministrazione vogliamo portare avanti e migliorare negli anni. Quindi è solo un arrivederci alla prossima edizione”, dichiara il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo.
I COLORI DEL GUSTO è statoorganizzato dalla Città di Acireale, con la Regione Sicilia– Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo e con Smart Venues, il progetto di innovazione sull’Agrifood Tech nato su iniziativa della Regione Sicilia, con la collaborazione della Comunità Europea, che si propone di sostenere le eccellenze siciliane coinvolgendo enti di ricerca, aziende e stakeholders territoriali.
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