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CRONACA

Vittoria-Acate: controlli straordinari del territorio. Due denunce e un arresto per ricettazione

Nell’ambito di attività di controllo straordinario del territorio mirate al contrasto di delitti contro il patrimonio, i Carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa coadiuvati dalla Compagnia di Vittoria, hanno arrestato una persona e denunciato altre due in stato di libertà per ricettazione.

A Vittoria, i Militari del N. O. R. – Aliquota Radiomobile, durante un posto di controllo hanno fermato un trentenne catanese privo della patente di guida e di copertura assicurativa RCA. Da ulteriori approfondimenti hanno rinvenuto, occultata all’interno del furgone, una moto risultata essere stata rubata a Catania pochi giorni prima, nonché la somma in contanti di circa 2.500 euro di cui lo stesso non sapeva motivarne la provenienza né giustificarne il possesso. I Carabinieri hanno quindi proceduto al sequestro della somma di denaro e restituito al proprietario la moto rubata, per poi deferire il 30enne in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di ricettazione.

Gli stessi Militari, sempre a Vittoria, hanno denunciato per furto aggravato un uomo munito di forbici sorpreso all’interno di un agrumeto alle prese con il furto di arance da una proprietà privata.
A Scoglitti, invece, i Carabinieri della locale Stazione, durante l’attività di controllo del territorio, transitando nei pressi di un’azienda agricola già sottoposta a sequestro con relativa apposizione dei sigilli, hanno notato all’interno delle persone impegnate in attività lavorativa. I Militari hanno identificato i lavoratori di nazionalità straniera irregolari sul territorio nazionale e privi di regolare contratto di assunzione e il proprietario dell’azienda agricola che è stato poi deferito in stato di arresto all’Autorità Giudiziaria per il reato di violazione dei sigilli.

CRONACA

Covid-19: in Italia casi aumentati di oltre il 50% soltanto nell’ultima settimana

I casi di Covid-19 in Italia sono aumentati del 53,3% nell’ultima settimana, passando da circa 9mila a 13.672.

Lo indica il monitoraggio settimanale di Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute.

Resta sopra la soglia epidemia di 1, ma sostanzialmente “stabile”, l”indice di trasmissibilità Rt, calcolato con dati aggiornati al 24 luglio 2024 e basato sui casi con ricovero ospedaliero: al 15 luglio è pari a 1,24 (con valori compresi fra 1,14-1,35), rispetto al valore di 1,20 (1,08-1,32) della settimana precedente.

Al 24 luglio risultano in leggero aumento i ricoveri in area medica, pari a 2,4% (1.517 ricoverati) e stabili quelli nelle terapie intensive, pari a 0,4% (38 ricoverati). I ricoveri sono inoltre più elevati nelle fasce di età più alte, pari a 47 su un milione di abitanti nell’età compresa fra 80 e 89 anni e 86 su un milione per gli ultranovantenni; nelle terapie intensive sono a pari a 1 su un milione per entrambe le fasce d’età e la mortalità risulta di 4 su un milione per l’età compresa fra 80 e 89 anni e di 12 su un milione oltre i 90 anni.

L’incidenza di casi di Covid-19 diagnosticati e segnalati nel periodo fra il 18 e il 24 luglio è pari a 23 casi per 100mila abitanti, “in lieve aumento rispetto alla settimana precedente, pur rimanendo bassa”, si rileva nel monitoraggio, pari a 15 casi per 100mila abitanti nella settimana dall’11 al 17 luglio. In questa stessa settimana l’incidenza dei casi diagnosticati e segnalati risulta in lieve aumento nella maggior parte delle Regioni e Province autonome rispetto alla settimana precedente. L’incidenza più elevata è riportata in Campania (45 casi per 100mila abitanti) e la più bassa nelle Marche (2 casi per 100mila abitanti).

Le fasce d’età che registrano il più alto tasso di incidenza settimanale sono quelle comprese fra 80 e 89 anni e oltre i 90 anni. L’incidenza settimanale risulta comunque “in aumento nella maggior parte delle fasce d’età” e l’età mediana alla diagnosi è di 60 anni, in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente. Sempre rispetto alla settimana precedente, le reinfezioni risultano essere il 48% circa, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente.

Per quanto riguarda le varianti del virus SarsCov2, i dati del sequenziamento presenti nella piattaforma nazionale I-Co-Gen, indicano la circolazione simultanea di diverse sottovarianti di JN1, secondo quanto emerge nell’ultimo mese di campionamento consolidato. In aumento i sequenziamenti della variante KP.3.1.1, oggetto di monitoraggio internazionale e che secondo ricerche recenti potrebbe avere un ruolo nell’aumento di circolazione del virus.

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CRONACA

Automobilista impiega 23 anni per riavere la patente: condannata al risarcimento la Prefettura

Riottiene la patente dopo 23 anni e alla fine dell’iter processuale viene risarcito: è accaduto a un automobilista di Caltabellotta, al quale era stata revocata la licenza di guida nel 1996, per decisione della prefettura di Agrigento che gli addebitava la mancanza dei requisiti morali, in quanto sottoposto a sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

Dopo avere espiato la misura di prevenzione, l’uomo si vedeva respinta la richiesta di riavere la patente.

Assistito dagli avvocati, l’automobilista ha presentato ricorso al Tar di Catania, ottenendo la sospensiva e il rilascio di un titolo provvisorio alla guida. A distanza di diversi anni il Tar ha ritenuto di non essere competente per giurisdizione e la causa è passata al giudice civile di Palermo, che con la sentenza del 3 novembre scorso, dopo 23 anni dall’inizio del contenzioso, ha deciso la restituzione della patente, condannando la prefettura al pagamento delle spese del processo.

Visto il lungo percorso processuale i legali dell’uomo hanno presentato alla Corte d’appello un ricorso, sulla base della legge Pinto, contro il ministero dell’Economia per ottenere l’equo indennizzo per l’irragionevole durata del giudizio, durato complessivamente 23 anni. I giudici d’appello hanno accolto il ricorso e condannato il ministero a pagare 8 mila euro in favore dell’automobilista per il danno non patrimoniale sofferto, oltre al pagamento delle spese legali.
   

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CRONACA

Minaccia il compagno e aggredisce i Poliziotti: 54enne arrestata per resistenza a Pubblico Ufficiale

Scopre di essere stata denunciata dal compagno e lo minaccia, pretendendo pure una cospicua somma di denaro.

La polizia di Stato è intervenuta perché una donna, di nazionalità rumena, di 54 anni è andata su tutte le furie perché non ha digerito il gesto compiuto dal convivente, un catanese, sorvegliato speciale, di 52 anni che ha scelto di rivolgersi alla Polizia per mettere fine alla lunga serie di scontri e litigi.

In particolare, nei giorni scorsi, l’uomo si è rivolto ai poliziotti per denunciare le minacce e le lesioni che sarebbero state perpetrate dalla compagna nel corso delle continue liti.

Dopo aver appreso della denuncia, la donna è andata in escandescenza, rivolgendo nuove minacce al compagno che, ancora una volta, ha chiesto l’intervento della Polizia.

In pochi minuti, gli agenti della squadra Volanti della Questura hanno raccolto la segnalazione e, una volta giunti nell’abitazione di via Garibaldi, hanno trovato la 54enne che, su tutte le furie, continuava ad inveire contro l’uomo. A quel punto, i poliziotti hanno invitato la donna a desistere e, una volta riportata la calma, l’hanno convinta ad allontanarsi dalla casa. Ma la situazione è degenerata pochi minuti dopo, quando, la 54enne è tornata nell’abitazione e, dopo aver suonato insistentemente al citofono, senza però ottenere risposta, non ci ha pensato due volte a scavalcare il cancello d’ingresso per raggiungere il cortile dove, a gran voce, ha continuato a minacciare l’ex compagno.

Ancora una volta, l’uomo è stato costretto a richiedere l’intervento dei poliziotti.

Alla vista degli agenti delle Volanti, la donna, in totale escandescenza, ha opposto una strenua resistenza. Con non poche difficolta, i poliziotti sono riusciti a bloccarla e a metterla in sicurezza sull’auto di servizio, per poi arrestarla per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.

A seguito del giudizio direttissimo, per la donna è stato convalidato l’arresto ed è stato disposto il provvedimento di divieto di dimora nell’abitazione del compagno e nell’isolato su cui insiste l’abitazione.

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