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CRONACA

Catania, violenza di gruppo alla Villa Bellini: il Gip riconvalida il fermo, chiesto il riesame per 3 egiziani

Il Gip distrettuale ha nuovamente convalidato il fermo di uno degli indagati della violenza sessuale di gruppo a una 13enne avvenuta il 30 gennaio scorso nella Villa Bellini di Catania, per cui sono indagati sette egiziani, sei detenuti e uno agli arresti domiciliari, confermando in tal modo, quello già emesso dal giudice per le indagini preliminari per i minorenni nell’ambito degli atti urgenti disposti da quella Procura, diretta da Carla Santocono, perché l’indagato, accusato di essere uno dei due violentatori, non risultava essere maggiorenne, come invece è poi emerso. Anch’esso è stato quindi condotto in carcere.

Ieri, intanto, davanti al Tribunale del riesame si è tenuta l’udienza per la richiesta di annullamento del provvedimento cautelare presentata dai legali di tre dei cinque indagati maggiorenni, due attualmente detenuti e uno ai domiciliari.

I tre, continuano a sostenere di non avere preso parte all’aggressione e di essere intervenuti solo dopo aver sentito urlare la 13enne; a tal proposito uno di loro, nel corso di dichiarazioni spontanee, ha dichiarato di avere cercato di aiutare la vittima, senza esserci però riuscito.

Il legale di uno dei due indagati ancora non maggiorenni ha presentato al Tribunale per il riesame per i minorenni un ricorso contro l’ordinanza emessa dal Gip nei confronti del suo assistito, ma non si ha ancora la data dell’udienza.

CRONACA

Incidente sul lavoro a Giuliana: operaio cade in un burrone insieme al camion con la gru e il cestello

Un operaio di 50 anni impegnato nei lavori di appalto del Comune di Giuliana, nel Palermitano, per la manutenzione dei pali dell’illuminazione pubblica è finito in un burrone insieme al camion con la gru e il cestello.

In corso le indagini per accertare cosa sia successo.

L’operaio è salvo grazie all’intervento dei sanitari del 118 arrivati in elisoccorso.

Il medico rianimatore ha stabilizzato l’operaio che è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Civico di Palermo. La prognosi è riservata. Le indagini sono condotte dai Carabinieri della compagnia di Corleone.

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CRONACA

Catania, Piazza Università: controlli della Polizia di Stato sulle biciclette elettriche modificate

Questa mattina  personale della Sezione Polizia Stradale e delle Volanti della Questura di Catania, con il supporto tecnico di personale appartenente al Gruppo Specializzato per il controllo del circolante del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti- DGt del Sud-sede di Bari e del Centro Prova Autoveicoli di Catania, ha effettuato un servizio di controllo alla circolazione stradale, con particolare riguardo all’uso di biciclette elettriche modificate che, violando le norme del Codice della Strada che ne disciplinano l’utilizzo, percorrono  le vie urbane ed, in particolare, quelle del centro storico.

I mezzi sono stati sottoposti a una verifica approfondita, mediante utilizzo del Banco Prova Velocità della Motorizzazione, grazie al quale è stato possibile stabilire anche la velocità di fatto raggiungibile. Ricordiamo infatti che i veicoli a pedalata assistita consentiti sono quelli dotati di un motore ausiliario elettrico, avente potenza nominale continua massima di 0,25 KW, la cui alimentazione è progressivamente ridotta ed infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima, se il ciclista smette di pedalare. Nel corso del servizio è stata riscontrata la presenza massiccia di veicoli non conformi alle disposizioni in materia: i due terzi dei veicoli controllati sono risultati non in regola e pertanto sono stati notificati 14 sequestri ed 8 fermi amministrativi. Inoltre, per quei velocipedi trasformati in veri e propri ciclomotori, sono scattate 22 contravvenzioni alle norme previste per la circolazione di quei mezzi, concernenti la mancanza della patente di guida, dell’uso del casco protettivo, dell’immatricolazione, della targa e dell’assicurazione R.C.A.

Gli accertamenti fatti si inseriscono in una serie di attività volte a garantire la sicurezza stradale in quanto le modifiche apportate, in relazione alle caratteristiche strutturali e soprattutto con riguardo all’impianto frenante della bicicletta, non capace di supportare tali prestazioni, innalzano esponenzialmente la probabilità di incidenti stradali.

Il servizio, svolto in area a traffico controllato, è stato commentato con favore da molti passanti, che hanno visto nei controlli effettuati un utile servizio ai pedoni.

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CRONACA

Militello in Val di Catania, tenevano il fucile sotto il letto: denunciati dai Carabinieri due fratelli

Nel quadro del potenziamento dall’attività di prevenzione e contrasto dell’illegalità diffusa disposte dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania, tra cui rileva anche la verifica del rispetto delle norme connesse alle armi da fuoco, i militari della Stazione di Militello in Val di Catania, con il supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia” esperti ad operare in zone rurali ed impervie, come in questa circostanza, hanno denunciato due fratelli del posto, rispettivamente l’uno di 48 e l’altro di 67 anni, quest’ultimo già a loro noto per sue pregresse vicende giudiziarie in materia di stupefacenti, perché ritenuti responsabili di porto abusivo di armi e detenzione illegale di munizionamento.

I Carabinieri, infatti, recatisi presso l’abitazione condivisa dai due, e dopo avergli chiesto se detenessero armi da fuoco in casa, hanno subito notato uno strano sguardo d’intesa tra i fratelli che poi effettivamente, a ragion dovuta, ha confermato quelle che erano le ipotesi investigative.

A seguito di un’accurata perquisizione, i Carabinieri hanno infatti scovato un fucile semiautomatico calibro 12, perfettamente funzionate, nascosto tra la rete di un letto ed il materasso, nonché 42 cartucce dello stesso calibro, celate all’interno dei cassetti di un comò ed in una cartucciera, invece trovata in un attiguo deposito per attrezzi agricoli.

L’arma e le munizioni, in particolare, sarebbero appartenute al loro defunto padre, quindi se ne sarebbero, illegalmente, appropriati trasportandola e nascondendola in casa loro.

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