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CRONACA

Palermo, violenza di gruppo: il 19 aprile inizierà il processo per i sei giovani. Il settimo ragazzo è già sotto processo

Il 19 aprile comincerà il processo con rito abbreviato a carico di sei giovani accusati di aver stuprato una diciannovenne palermitana, la notte dello scorso 7 luglio in un cantiere abbandonato del Foro Italico.

La prima udienza è stata fissata dopo la richiesta di giudizio immediato formulata dalla Procura e la scelta del rito alternativo da parte degli imputati.

Il settimo ragazzo che avrebbe fatto parte del branco, minorenne al momento dei fatti, è già sotto processo anche lui con rito abbreviato.
   

Gli imputati sono Angelo Flores, Cristian Barone, Gabriele Di Trapani, Christian Maronia, Samuele La Grassa ed Elio Arnao.
   

CRONACA

Vizzini: proseguono le attività di controllo straordinario del territorio coordinate dalla Polizia di Stato

Proseguono i controlli straordinari del territorio in tutta la provincia di Catania da parte della Polizia di Stato e, in particolare, nel comprensorio calatino.

In particolare, l’attività si è concentrata nei giorni scorsi nel territorio del comune di Vizzini, ed è stata eseguita dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Caltagirone in collaborazione con gli operatori del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale”.

L’attività di controllo del territorio, anche del centro cittadino, è stata realizzata con l’obiettivo di prevenire la commissione di reati predatori e garantire l’osservanza delle norme del Codice della Strada.

Oggetto dei controlli sono state, in particolare, le principali zone cittadine di transito di persone e mezzi, nonché le aree di maggiore aggregazione e gli esercizi commerciali. 

Nel corso dell’attività sono stati effettuati numerosi posti di controllo, identificate 139 persone e fermati 57 veicoli con contestazione di diverse violazioni del Codice della Strada.

Queste ultime, nello specifico, per la mancanza della revisione del veicolo periodica, con conseguente sospensione della carta di circolazione e mancato uso dei sistemi di protezione (cinture di sicurezza).

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CRONACA

Guardia Mangano, picchia la figlia e la nuova compagna: i Carabinieri arrestano un 33enne

Era tornata da poco ad abitare con il padre, la giovane che in poco più di un mese, ha dovuto fare i conti con i problemi di alcool dell’uomo e con i suoi maltrattamenti, ai quali purtroppo era già “abituata” anche la nuova compagna di lui.

Episodi violenti, minacce e scatti d’ira che avvenivano frequentemente, talvolta anche alla presenza dei figli piccoli della coppia.

L’episodio che ha fatto “traboccare il vaso” è avvenuto ai primi di aprile quando il padre, un 33enne di Acireale, aveva casualmente ascoltato la giovane, esasperata, mentre si sfogava con un’amica, confidandole i comportamenti vessatori e aggressivi del padre nei suoi confronti, divenuti ormai insopportabili.

In quell’occasione l’uomo, non appena rientrati a casa, dando sfogo alla sua rabbia, aveva colpito violentemente la figlia con le mani e con calci, arrivando anche a strapparle delle ciocche di capelli.

A tale episodio violento, avvenuto nel primo pomeriggio, avrebbe assistito anche la sua compagna, che di fronte alla scena del padre che era arrivato a stringere con le mani il collo della figlia, aveva chiamato il 112 NUE con il cellulare, un attimo prima che l’aggressore glielo togliesse dalle mani. Proprio in quegli attimi, anche la ragazza, approfittando della distrazione del padre, impegnato a sgridare la donna per quella telefonata appena fatta, era a sua volta riuscita a chiamare i Carabinieri. Tale azione non era chiaramente passata inosservata all’uomo, che in preda all’ira le aveva strappato il telefono, uscendo frettolosamente di casa.

Le chiamate d’aiuto erano comunque riuscite a raggiungere il loro intento. I militari dell’Arma infatti, allertati e coordinati dalla Centrale Operativa, nel giro di pochi minuti sono accorsi presso l’abitazione della donna, prestando soccorso e mettendo subito in sicurezza le vittime.

In particolare nel soggiorno, i Carabinieri hanno trovato la ragazza, in preda ad una forte crisi di pianto, tremante, dolorante alla testa e quasi incapace di parlare; nella sua stanza, i chiari segni della colluttazione, tra cui anche diverse ciocche di capelli a terra, strappategli dal padre.

Viste le evidenti lesioni riportate dalla figlia, i Carabinieri hanno subito chiamato un’ambulanza, che ha trasportato la malcapitata presso il Pronto Soccorso del più vicino ospedale. Proprio in quel momento, mentre i sanitari si stavano allontanando, il 33enne è rientrato a casa, scalzo, in pantaloni e canottiera, con addosso un forte odore di alcool, biascicando parole sconnesse.

I Carabinieri, che già avevano allontanato da casa anche la compagna, hanno quindi arrestato il 33enne per il reato di “maltrattamenti in famiglia”, mettendolo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto per lui la sottoposizione agli arresti domiciliari presso un’abitazione diversa.

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CRONACA

Catania: arrestata coppia di origini romene accusata di violenza sessuale di gruppo, maltrattamenti e lesioni personali

Nella giornata del 29 aprile 2024, su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Squadra Mobile della locale Questura ha dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare a carico di una 39enne, sottoposta agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e un 41enne, sottoposto alla custodia in carcere in quanto ritenuti responsabili dei reati di maltrattamenti, lesioni personali e violenza sessuale di gruppo.

Le indagini, coordinate da questo Ufficio ed eseguite dalla Sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti ed in relazione alla fase processuale che non ha ancora consentito l’instaurazione del contraddittorio con l’intervento delle difese, elementi che dimostrerebbero come i due destinatari della misura sarebbero gli autori di gravi condotte illecite perpetrate ai danni di una donna moldava giunta in Italia da qualche mese in cerca di un’occupazione lavorativa.

In particolare, le investigazioni hanno tratto origine dalla segnalazione pervenuta il 4.4.2024 alla locale Squadra Mobile, proveniente dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, avente ad oggetto “possibili maltrattamenti nei confronti della cittadina moldava”.

Il decorso 5 aprile, personale della III Sezione Investigativa – “Reati contro la persona, in pregiudizio di minori e reati sessuali” della locale Squadra Mobile, dopo gli opportuni approfondimenti, ha effettuato un intervento nel luogo segnalato, nel Comune di Bronte (CT), ove sono stati rintracciati i predetti, oltre che la cittadina moldava.

Le attività di indagine condotte nell’immediatezza, consistenti, tra l’altro, nell’escussione testimoniale della persona offesa, hanno consentito di far emergere i reiterati maltrattamenti, le lesioni personali subite dalla donna, consistite in una “frattura scomposta, pluriframmentaria estremità acromiale della clavicola sinistra”, con prognosi di 30 giorni, nonché un episodio di violenza sessuale che sarebbe stato posto in essere dai due rumeni, del quale la 39enne avrebbe video ripreso talune fasi con il proprio telefono cellulare, posto sotto sequestro, nella cui memoria sono stati rinvenuti tre brevi video relativi a tale reato.

Ad esito delle citate celeri investigazioni, in data 6.4.2024, la persona offesa è stata protetta in apposita struttura; nella mattinata del 29.4.2024 i due destinatari della misura, prelevati dalla loro abitazione, a Bronte (CT), sono stati condotti presso gli Uffici della locale Squadra Mobile per gli adempimenti di rito, conclusi i quali, la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari, in ragione della presenza di prole di anni sei; l’uomo è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza, a disposizione dell’A.G. procedente.

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