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CRONACA

Operazione antimafia: tra i sette arrestati nell’Agrigentino, anche i vertici delle famiglie di Lucca Sicula e Burgio

I Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, hanno arrestato 7 persone accusate di associazione mafiosa.

Tra i 7 arrestati, anche i vertici delle famiglie di Lucca Sicula e Burgio.

Le 7 misure cautelari, firmate dal gip di Palermo su richiesta della Dda, sono state eseguite a Burgio, Lucca Sicula, Villafranca Sicula, Mazzarino, nel Nisseno e Marina di Gioiosa Jonica, in provincia di Reggio Calabria.

Dei 7 indagati: 4 sono in corso di trasferimento in carcere, 2 sono stati collocati ai domiciliari e per uno è stato invece disposto l’obbligo di dimora.

Tutti, sono accusati, a vario titolo, di far parte di Cosa Nostra, in particolare del mandamento mafioso di Lucca Sicula e Ribera.

Le indagini, avviate dopo l’omicidio di Vincenzo Corvo, avvenuto a Lucca Sicula nell’aprile 2020 e per il quale non sono stati ancora individuati gli esecutori materiali, si sono concluse a luglio 2023.

Dall’inchiesta, è emersa la piena operatività dell’associazione, con numerose riunioni per acquisire in modo diretto e indiretto la gestione e il controllo di appalti e servizi pubblici, per realizzare profitti e vantaggi ingiusti, intervenendo sulle amministrazioni locali.

I 7 destinatari delle misure cautelari sono: Salvatore Imbornone, 64 anni, di Lucca Sicula (carcere); Giovanni Derelitto, 74 anni, di Burgio (domiciliari); Francesco Caramazza, 51 anni, di Favara (carcere); Antonio Perricone, 53 anni, di Villafranca Sicula (carcere); Alberto Provenzano, 59 anni, di Burgio (in carcere), Giuseppe Maurello, 54 anni, di Lucca Sicula, (domiciliari). Al settimo indagato, Gabriele Mirabella, 38 anni, di Lucca Sicula, è stato contestato solo favoreggiamento, pertanto, il giudice per le indagini preliminari ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza.
   

CRONACA

Avola: denunciata 63enne che rubava vasi e fiori dalla tomba di una ragazza scomparsa prematuramente

Ad Avola, i genitori di una ragazza scomparsa prematuramente, dopo ripetuti furti di vasi, fiori e piante dalla tomba ,si sono rivolti agli agenti del Commissariato di Avola che hanno identificato la ladra, una donna di 63 anni.

I Poliziotti hanno ottenuto dall’Autorità Giudiziaria un decreto di perquisizione e hanno trovato nell’abitazione della signora, residente ad Avola, cinque vasi e le piante rubate dalla tomba.

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CRONACA

Palermo: auto finisce contro lo spartitraffico, ferito il conducente. Indagini in corso per accertare le cause dello scontro

Incidente a Palermo, in viale Croce Rossa, nei pressi dello stadio, dove un ottantenne ha perso il controllo della propria auto finendo prima contro il cordolo spartitraffico e poi su una siepe della corsia opposta.

Sul posto, sono intervenuti i sanitari del 118 e una pattuglia del comando di polizia municipale.

L’automobilista potrebbe aver avuto un malore che gli ha fatto perdere il controllo del mezzo, una Toyota Yaris. A prestare i primi soccorsi sarebbe stata la moglie, che era a bordo. L’uomo è stato ricoverato in ospedale.
   

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CRONACA

Catania: 39enne denunciato per porto d’armi e oggetti atti ad offendere e segnalato per uso personale di stupefacenti

Nel corso dei servizi serali di controllo del territorio, gli agenti delle Volanti della Questura di Catania, transitando per piazzale Rocco Chinnici hanno notato un individuo aggirarsi tra le auto in sosta con fare sospetto. A quel punto i poliziotti lo hanno bloccato per un controllo ma lo stesso, sin da subito, si è mostrato alquanto agitato.

Sottoposto a perquisizione personale, i poliziotti hanno rinvenuto un coltello da cucina, di lunghezza complessiva di 28 cm e lama di 15 cm e due involucri, in carta stagnola, contenenti della sostanza stupefacente, presumibilmente del tipo marijuana, per un peso di 0,94 grammi. Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.

Il soggetto, identificato quale 39enne pregiudicato catanese, senza fissa dimora, è stato accompagnato presso gli uffici delle volanti di via San Giuseppe La Rena per ulteriori accertamenti e successivamente denunciato in stato di libertà per il reato di porto di armi od oggetti atti ad offendere, nonché, segnalato amministrativamente alla locale Prefettura, per uso personale di sostanze stupefacenti, come previsto dal relativo Testo Unico.

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