POLITICA
Sicilia, sicurezza sui luoghi di lavoro: si è insediata la Commissione per la verifica dei requisiti dei formatori
Si è insediata, nei locali del Dasoe all’assessorato regionale della Salute, la nuova Commissione regionale per la verifica dei requisiti dei soggetti formatori in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. La Commissione, che è stata ricostituita con decreto assessoriale 294 del 14 marzo 2024, oltre a stilare e aggiornare l’elenco regionale dei soggetti formatori abilitati, verifica il mantenimento dei requisiti previsti, al fine di garantire una formazione di qualità, efficiente ed efficace delle specifiche figure, in considerazione dello specifico ruolo strategico per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. «Sono soddisfatta che si sia insediata la Commissione regionale per la verifica dei requisiti dei formatori – ha detto l’assessore regionale della Salute, Giovanna Volo – perché il tema relativo alla sicurezza sui luoghi di lavoro rappresenta una forte criticità da superare, per interrompere la tragica sequenza di incidenti gravi e mortali sul lavoro. L’attività di formazione, in particolare, rappresenta sicuramente uno degli strumenti più efficaci per la prevenzione degli infortuni.
Per questo sono grata al dirigente generale del Dasoe che, attraverso l’attività della Commissione, garantirà un ulteriore e forte impegno del governo regionale, con particolare riferimento proprio alla formazione nell’ambito della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro». «L’insediamento della Commissione cade in un particolare momento in cui è elevatissima l’attenzione sui rischi e gli infortuni nell’ambito del lavoro – ha sottolineato il dirigente generale del Dasoe, Salvatore Requirez – Esistono specifiche linee guida e indicazioni ministeriali rispetto alle quali la Regione Siciliana sta attuando manovre di adesione, soprattutto per quanto riguarda i livelli dei contenuti dei singoli percorsi formativi. È necessario interfacciarsi operativamente con altre istituzioni e soprattutto rafforzare gli Spresal (Servizi prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro) all’interno della aziende; c’è la necessità di intervenire a un livello culturale, destinando i messaggi non solo alla condivisione da parte degli operatori nello specifico settore della prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, ma anche a tutti gli altri organi istituzionali deputati a una formazione specifica. Stiamo anche pensando, e per questo lavoriamo con tutti i componenti di questo tavolo tecnico, di misurare i risultati dell’attività formativa, attraverso quelle dinamiche che si sono dimostrate strumenti affidabili per valutare i livelli di efficacia dei percorsi formativi».
La Commissione è costituita da Antonio Leonardi, referente del Gruppo tecnico interregionale salute e sicurezza nei luoghi di lavoro/direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asp Catania, come presidente; Elisabetta Gerbino, componente della cabina di regia regionale Prp 2020-2025 dell’Asp Catania; Elisa Trapani, dirigente medico dell’Asp Palermo; Maria Pia Angelo, responsabile dell’ufficio Attività amministrative del dipartimento di Prevenzione dell’Asp Trapani; un rappresentante dell’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro; Carlo Domenico Turriciano, rappresentante dell’assessorato regionale dell’Istruzione, e Antonio Giannotta (sostituto); Gesualdo Rubbonello, rappresentante Inail Sicilia; Salvatore Piscitello, Confartigianato; Francesca Vitale, rappresentate delle sigle Cgil-Cisl-Uil-Ugl, e Francesco Lucchesi (sostituto); Lucia Li Sacchi, responsabile Servizio 1 del Dasoe; Maria Lucia Furnari, responsabile Servizio 2 del Dasoe; Pier Paolo Arena, Servizio 2 del Dasoe, con funzioni di segretario.
ECONOMIA
Maltempo: la Giunta Regionale delibera stato di crisi e chiede stato di emergenza nazionale per 39 Comuni
Il governo Schifani ha dichiarato lo stato di crisi regionale e deliberato la richiesta dello stato di emergenza nazionale ai sensi del Codice di Protezione civile per i danni causati dall’ondata di maltempo che ha colpito con nubifragi e alluvioni la fascia orientale della Sicilia dal 10 al 14 novembre. Lo ha deliberato la Giunta regionale nella seduta di oggi, su proposta del presidente della Regione, Renato Schifani, in base alla relazione firmata dal dirigente generale del dipartimento regionale della Protezione civile, Salvo Cocina. «Abbiamo fronteggiato la situazione con i primi interventi – afferma il presidente Schifani – e lo stato di crisi regionale ci consentirà di attivare ulteriori iniziative per le quali sarà commissario il dirigente generale della Protezione civile. La devastazione apportata dai fenomeni atmosferici ci impone di chiedere anche l‘aiuto dello Stato. Siamo certi che il governo nazionale si attiverà per consentirci di mettere in sicurezza il territorio».
Ingente la mole di danni rilevati a infrastrutture pubbliche e private, alla viabilità e alle attività produttive e commerciali, segnalati dalle amministrazioni comunali o verificati con appositi sopralluoghi dei tecnici regionali. La stima complessiva dei danni, in alcuni casi ancora in corso, si attesta intorno a 75 milioni di euro, dei quali quasi 7 milioni sono necessari per interventi di somma urgenza, alcuni già eseguiti per un importo di 1,4 milioni, mentre altri sono in corso o da avviare per oltre 5,5 milioni. Sono 39 i Comuni interessati dal provvedimento. Città Metropolitana di Catania: Aci Castello, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Catania, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Mascali, Mascalucia, Misterbianco, Nicolosi, Pedara, Piedimonte Etneo, Ragalna, Riposto, San Giovanni La Punta, Sant’Alfio, Santa Venerina, Trecastagni, Tremestieri Etneo, Valverde, Viagrande. Città Metropolitana di Messina: Forza D’Agrò, Gallodoro, Giardini Naxos, Graniti. Libero Consorzio di Siracusa: Augusta, Avola, Buccheri, Canicattini Bagni, Carlentini, Floridia, Francofonte, Palazzolo Acreide, Rosolini, Siracusa.
ECONOMIA
Sicilia, alluvione del 19 ottobre: dalla giunta Schifani l’ ok a interventi per Licata e le zone del Nisseno
Via libera dalla giunta regionale alla declaratoria di calamità naturale e al riconoscimento dell’avversità meteomarina per i territori dell’Agrigentino e del Nisseno colpiti dall’alluvione del 19 ottobre. Due proposte dell’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, che permetteranno di attivare le misure di sostegno alle imprese agricole e ittiche che hanno subito danni. «Il governo regionale – dice Barbagallo – ha preso atto delle conseguenze dell’ondata di maltempo sulle attività produttive ed è intervenuto per sostenere le imprese in maniera concreta: verranno ripristinate le strutture agricole danneggiate e saranno ristorate le aziende della pesca messe in difficoltà dalle avversità meteorologiche». Nello specifico, è stata approvata la declaratoria di calamità naturale per i danni all’agricoltura nei territori a cavallo tra le province di Agrigento e di Caltanissetta che consentirà di avviare un bando della sottomisura 5.2 del Psr 2014-2022 per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo.
L’esondazione del fiume Salso e dei torrenti Rizzuto e Imera meridionale ha interessato un’area di circa 60 ettari e sono stimati danni per 962 mila euro nel Comune di Licata, nell’Agrigentino, e per oltre 1,7 milioni di euro nei comuni di Butera, Mazzarino, Riesi e Sommatino, nel Nisseno. Si tratta di stradelle poderali e interpoderali, suoli agricoli per asportazione e accumulo di terreno, serre e tunnel, impianti di irrigazione, recinzioni, colture arboree, strutture portanti dei vigneti, fabbricati rurali, canali di scolo, invasi e pozzi che potranno essere ripristinati con i fondi del Psr. In difficoltà anche le aziende della pesca nell’area di Licata. Lo straripamento del Salso, infatti, ha riversato in mare arbusti, sterpaglie e materiale ligneo che hanno impedito alle imprese della piccola pesca del territorio di continuare le attività nel tratto antistante le coste licatesi, con diversi casi di mancato recupero delle reti e delle attrezzature sovraccaricate di detriti. Per questo la giunta ha riconosciuto l’avversità meteomarina di carattere eccezionale che permetterà di attivare il fondo di solidarietà regionale della pesca e dell’acquacoltura per 300 mila euro.
POLITICA
Autonomie locali: anche in Sicilia proroga di sindaci e dei consigli comunali eletti nel 2020 e 2021
Le elezioni amministrative per il rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali eletti in Sicilia nel 2020 e nel 2021, durante le tornate elettorali autunnali straordinarie a causa dell’emergenza Covid-19, subiranno un rinvio. In particolare, nei Comuni in cui gli organismi elettivi sono stati rinnovati nel 2020 e concluderebbero il mandato nel settembre 2025, le elezioni si terranno nella primavera 2026; invece, nei Comuni in cui si è votato nell’autunno del 2021 le elezioni slitteranno alla primavera 2027. Lo comunica l’assessore regionale alle Autonomie Locali, Andrea Messina, preannunciando l’emanazione della circolare che, in linea con le indicazioni fornite dal Ministero dell’Interno con la circolare n. 83/2024, dispone il ritorno alla normale applicazione della normativa elettorale.
«In virtù della competenza esclusiva in materia elettorale – precisa l’assessore Messina – le consultazioni amministrative per il rinnovo degli organi elettivi dei Comuni sono regolate in Sicilia dall’articolo 169 della legge regionale n. 12 del 1963, che ha una sostanziale coincidenza con il dettato normativo dello Stato. Per questo motivo ho già dato disposizioni agli uffici di predisporre la circolare che sancirà anche per la nostra regione il rinnovo di sindaci e consigli comunali all’interno della “finestra” individuata dalla norma durante la primavera». Il rinvio delle tornate elettorali riguarda tutti quei Comuni che, a causa della normativa d’emergenza Covid-19, hanno svolto le elezioni del 2020 e del 2021 nel periodo compreso tra il 15 settembre e il 15 dicembre, ovvero oltre la finestra temporale individuata dalla legge tra il 15 aprile e il 15 giugno, determinando conseguentemente la naturale decadenza del mandato nel periodo autunnale.
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