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ATTUALITÀ

Corruzione all’Anas: dettagli e NOMI degli arrestati nell’operazione “Buche d’Oro”

Catania

CATANIA – Su delega di questa Procura della Repubblica, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania nei confronti di 8 persone (1 in carcere e 7 agli arresti domiciliari) indagate, in concorso, per corruzione perpetrata nell’esecuzione di lavori di rifacimento delle strade affidati all’A.N.A.S. SPA (Area Compartimentale di Catania). Con il medesimo provvedimento, il G.I.P. ha disposto nei confronti di un dirigente A.N.A.S. la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio per un anno.

Il provvedimento eseguito in data odierna è il primo diretto sviluppo di un’ampia investigazione (“Operazione Buche d’Oro”) condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania, delegata e coordinata da questa Procura, finalizzata a far luce sull’esistenza di rodati circuiti corruttivi all’interno dell’A.N.A.S. di Catania che vedono coinvolti dirigenti e funzionari infedeli, responsabili della manutenzione programmata di strade e raccordi della Sicilia Orientale, e imprenditori corruttori compiacenti.

Il provvedimento del G.I.P. etneo fa seguito alla misura cautelare emessa il 20 settembre di convalida degli arresti in flagranza di reato, per corruzione, operati dalla Guardia di Finanza di Catania nei confronti di tre dipendenti dell’A.N.A.S. con la quale venne disposta la custodia in carcere per i geometri Riccardo Carmelo Contino (classe 1968) e Giuseppe Panzica (classe 1971) e gli arresti domiciliari per l’ing. Giuseppe Romano (classe 1971).

Tra i soggetti destinatari dell’ordinanza cautelare eseguita in data odierna figurano i citati Contino, Panzica e Romano per effetto della contestazione di nuovi fatti corruttivi caratterizzati ancora dal raggiungimento di accordi di spartizione con imprese compiacenti del profitto illecito derivante dalla difforme esecuzione dei lavori di rifacimento di strade statali della Sicilia orientale.

Il mercimonio e la dazione delle ulteriori tangenti trovavano linfa in illegittimi risparmi di costi consentiti alle imprese che, in accordo con capi centro, capi nucleo e R.U.P. dell’Area Tecnica Compartimentale di Catania (ANAS), scovavano, tra le pieghe dei capitolati tecnici dei lavori loro affidati, ampi margini di “manovra” individuando le lavorazioni da non effettuare o da realizzare solo in parte; i pubblici ufficiali coinvolti così piegavano i loro poteri discrezionali di vigilanza e controllo orientandoli al perseguimento di scopi criminali, in totale dispregio dei rilevanti interessi pubblici in gioco. Il profitto conseguito era pari a circa il 20% dei lavori appaltati e veniva assegnato per un terzo ai dipendenti ANAS corrotti e, per la parte restante, restava nelle casse dei corruttori.

È stato tratto in arresto e condotto in carcere:

  • il geometra Gaetano Trovato (classe 1965), dipendente A.N.A.S., Capo Nucleo B del Centro di manutenzione A dell’Area Tecnica Compartimentale (diretta dall’ing. Urso, di seguito meglio generalizzato, che, a sua volta, rispondeva al citato ing. Romano, R.U.P.), competente alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle seguenti arterie stradali: SS 192 della Valle del Dittaino (EN) e SS 284 (Occidentale etnea);

Sono, invece, stati posti agli arresti domiciliari:

  • Salvatore Truscelli (cl.1963), rappresentante legale della “Truscelli Salvatore Srl”, esercente “altre attività di lavori specializzati di costruzione” con sede a Caltanissetta, con un volume d’affari annuo superiore ai 5 milioni di euro;
  • Pietro Matteo Iacuzzo (cl. 1969), rappresentante legale della “Isap Srl”, esercente l’attività di “strade, autostrade e piste aeroportuali” con sede a Termini Imerese (PA), con un volume d’affari nel 2018 superiore a 17 milioni di euro;
  • Roberto Priolo (cl.1971), rappresentante legale della “Priolo Srl” esercente l’attività di “lavori edili e restauri” con sede a Ciminna (PA), con un volume d’affari annuo di circa 1 milione di euro;
  • Calogero Pullara (cl.1979), titolare dell’omonima ditta individuale, esercente l’attività di “lavori edili e stradali, lavori di terra con eventuali opere connesse in muratura e cemento armato di tipo corrente, demolizione e sterri, opere speciali in cemento armato, lavori di tinteggiatura e verniciatura, costruzione”, con sede a Favara (AG), con un volume d’affari annuo di circa 1 milioni di euro.

Destinatario della misura dell’interdizione dall’esercizio di pubblico ufficio per la durata di un anno, l’ing. Antonino Urso (cl. 1980), Capo Centro Manutenzione “A” dell’Area Compartimentale ANAS di Catania competente alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle seguenti arterie stradali: S.S. 121 Catanese, S.S. 575 di Troina, S.S. 192 della Valle del Dittaino, S.S. 284 Occidentale Etnea, S.S. 288 di Aidone (EN), S.S. 385 di Palagonia (CT), S.S. 117BIS Centrale Sicula, S.S. 417 di Caltagirone (CT). L’ing. Urso ha reso un’ampia confessione disvelando la rete corruttiva nella quale erano coinvolti anche altri funzionari dell’ANAS e imprenditori corruttori.

Le meticolose e celeri investigazioni condotte dai Finanzieri del Nucleo P.E.F. di Catania, sviluppate attraverso l’esecuzione di intercettazioni ambientali, accertamenti bancari, disamina della documentazione amministrativa concernente i lavori oggetto di illecite dazioni nonché dal riscontro degli elementi desunti dagli interrogatori eseguiti da quest’Ufficio, consentivano di tracciare la ricezione di tangenti, in denaro contante, da parte dei 5 funzionari infedeli ANAS per centinaia di migliaia di euro nonché di rinvenire presso l’abitazione dei pubblici ufficiali denaro contante relativo alle più recenti mazzette incamerate per decine di migliaia di euro.

Nello specifico, la prima vicenda corruttiva vede quali protagonisti da una parte Romano, Contino e Panzica e dall’altra l’imprenditore Salvatore Truscelli: fu proprio la consegna nell’ufficio di Contino di una “mazzetta” di 10.000 euro a determinare l’intervento dei Finanzieri del Nucleo P.E.F. per arrestare in flagranza di reato i responsabili. Prima di quel frangente, a fine agosto, Truscelli – con le medesime modalità – consegnava a Contino e Panzica un’ulteriore busta contenente 20.000 euro a beneficio anche dell’ing. Romano. L’appalto oggetto della “speculazione” corruttiva erano i “lavori di risanamento della sovrastruttura stradale” della S.S. 114 (Orientale Sicula), dal Km. 130,00 al Km. 154,66 (Villasmundo – Siracusa), intrapresi dalla “Truscelli Srl” nel giugno di quest’anno per un importo totale aggiudicato di 560 mila euro. L’ammontare complessivo pattuito della dazione corruttiva era di oltre 60.000 euro.

Tra gli stratagemmi adottati dall’impresa nella fase esecutiva dei lavori, veniva registrata un’incompleta rimozione dell’asfalto usurato prima di procedere all’applicazione del nuovo tappeto. Tali “economie” corruttive potevano realizzarsi perché l’impresa esecutrice veniva rassicurata dagli infedeli funzionari dell’ANAS del buon esito dei controlli posteriori tesi ad apprezzare la conformità dell’opera eseguita rispetto a quanto richiesto dall’azienda pubblica appaltante.

Un’ulteriore intesa corruttiva veniva siglata da Romano e Urso con Iacuzzo (rappresentante di ISAP Srl) e concerne 3 contratti applicativi rientranti in un accordo quadro triennale per “l’esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria della pavimentazione delle strade di competenza ANAS nella Regione Sicilia”.

Nello specifico, all’impresa corruttrice venivano affidati i lavori di:

  • riqualificazione del piano viabile nel Comune di Caltagirone;
  • risanamento della pavimentazione stradale in tratti saltuari tra il Km. 0+000 e il Km. 51+900 della SS 288 di Aidone.

Come confermato in sede di interrogatorio dai funzionari ANAS coinvolti, l’ISAP SRL traeva un illecito vantaggio dalla mancata rimozione di parte del manto stradale usurato: i pubblici ufficiali corrotti, quindi, acconsentivano a una registrazione in contabilità di uno spessore del materiale fresato superiore rispetto al vero così da far riconoscere all’impresa un compenso non spettante. Per tali ragioni, Iacuzzo consegna a Urso, a beneficio anche di Romano, denaro contante, in più fasi, per complessivi 60.000 euro.

Una terza vicenda corruttiva vedeva coinvolti i funzionari ANAS Catania, Romano e Urso e Roberto Priolo la cui impresa rappresentata (Priolo Srl) è stata affidataria dei “Lavori di ripristino del piano viabile, consolidamento del corpo stradale e di stabilizzazione di pendici in tratti saltuari tra il km. 10+000 ed il Km 11+000 della SS 575 di Troina” iniziati a febbraio di quest’anno e ultimati 3 mesi dopo. Come peraltro ricostruito dagli stessi funzionari corrotti, Priolo consegnava negli uffici ANAS di Catania una tangente di 15.000 euro in contanti divisa tra Urso e Romano.

Altro accordo corruttivo veniva stretto da Romano, Urso e Trovato dell’ANAS con Pullara (titolare dell’omonima ditta individuale) incaricato di svolgere “lavori di risanamento della pavimentazione stradale in tratti saltuari della SS 284 tra il km. 0+000 ed il Km 44+524” (Occidentale Etnea, Randazzo – Paternò) aggiudicati al prezzo di 630 mila euro. I lavori venivano consegnati d’urgenza alla ditta corruttrice nel maggio di quest’anno e ultimati in meno di un mese nei primi giorni di giugno.

Anche in questa circostanza, la tangente complessiva di 18.000 euro in denaro contante originava da un’incompleta fresatura del manto stradale e da una fasulla registrazione nella contabilità dei lavori effettuati. Pullara concludeva il patto criminale con il geom. Trovato al quale consegnava un primo acconto negli uffici dell’ANAS di Catania e successivamente lo stesso imprenditore dava il saldo pattuito in contanti direttamente all’Ing. Urso sempre a beneficio dei tre funzionari ANAS corrotti.

Gli ulteriori gravi fatti di corruzione ricostruiti dal gruppo di Magistrati di quest’Ufficio specializzato nei reati contro la P.A. con l’ausilio dei Finanzieri del Nucleo P.E.F. di Catania restituiscono un quadro ancor più allarmante di quello emerso in occasione degli arresti in flagranza di reato del 17 settembre scorso. Fitte relazioni illecite uniscono pubblici ufficiali infedeli e imprenditori corruttori proclivi a contrattare risparmi sui lavori da effettuare drenando rilevanti risorse pubbliche destinate alla cura, alla manutenzione e alla sicurezza di arterie vitali per la mobilità degli utenti.

La brillante operazione della Guardia di Finanza ha interrotto il perpetrarsi di ulteriori azioni criminali tese a lucrare, una volta aggiudicata la commessa, sulla fraudolenta esecuzione dei lavori appaltati per la manutenzione delle strade siciliane e aperto nuovi scenari, ancor più estesi, su cui poter far luce.

ATTUALITÀ

“La comunicazione nei pubblici esercizi – Gli esercizi pubblici nella comunicazione”

CATANIA – Il fenomeno sempre più diffuso delle recensioni sul web, che possono danneggiare i ristoratori e al tempo stesso confondere i clienti, sarà uno dei temi al centro del convegno organizzato da Fipe Confcommercio Catania dal titolo “La comunicazione nei pubblici esercizi – Gli esercizi pubblici nella comunicazione”, in programma giovedì 16 maggio alle 10 nel salone della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia (via Cappuccini 2, Catania).

Nell’occasione la Fipe – Federazione dei pubblici esercizi etnei presenterà anche la seconda edizione della Giornata della Ristorazione, in programma sabato 18 maggio. L’iniziativa, che ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica per il suo alto valore e che coinvolgerà migliaia di esercizi commerciali, con il patrocinio dei ministeri delle Imprese e del Made in Italy, degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e del Turismo, consentirà anche di sostenere e avviare mense di comunità della Caritas diocesana su tutto il territorio nazionale.

All’evento, moderato dal giornalista dell’Adnkronos Francesco Bianco, prenderà parte insieme al presidente di Confcommercio Catania, Pietro Agen e al presidente di Fipe Confcommercio Catania, Dario Pistorio, anche il sindaco di Catania Enrico Trantino.

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ATTUALITÀ

“Caravaggio: la verità della luce”. Tornano a Catania le opere di Caravaggio

CATANIA – Dal 1 giugno al 6 ottobre 2024, tornano a Catania, le opere di Michelangelo Merisi, meglio noto come Caravaggio.

La mostra “Caravaggio: la verità della luce”, vuole portare un contributo di conoscenza ad un periodo fondamentale dell’arte europea, dalla fine del cinquecento, alla prima metà del seicento, intrecciandosi, con quella che viene comunemente definita, età barocca.

Davanti alle opere di Caravaggio, i visitatori, per magia, faranno un viaggio, che arriva fino all’anima. Soggetti emergono dal nero, attraversando l’arte, riportandola alla luce. “Caravaggio: la verità della luce”, è un viaggio nella conoscenza della vita e della morte, giochi di luci ed ombre, come nell’alba e nel tramonto.

L’evento straordinario, co-organizzato dall’Associazione MetaMorfosi e dal Comune di Catania, sarà presentato ufficialmente, in Conferenza Stampa, giovedì 16 maggio 2024, alle ore 11, presso la Sala Giunta del Palazzo degli Elefanti a Catania, in presenza del sindaco avv. Enrico Trantino e del Presidente di MetaMorfosi on. Pietro Folena

Forse non tutti sanno che, nella sua breve, ma tormentata vita, Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio, ha trascorso un intenso periodo in Sicilia

La mostra sarà visitabile, solo per la stampa, venerdì 31 maggio alle ore 11. L’inaugurazione, invece, è in programma, sempre venerdì 31, alle ore 19, presso la Pinacoteca ex Monastero Santa Chiara, via Castello Ursino, 10, Catania. Per l’occasione, sarà inaugurata, dopo il suo recupero architettonico, anche la Pinacoteca, luogo noto a tutti i catanesi, perché c’era l’anagrafe, archivio storico, della città etnea.

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AMBIENTE

Bandiere blu, in Italia salgono a 236: tre nuovi ingressi per la Sicilia, ora a quota 14

Salgono a 236 le località costiere che potranno fregiarsi del riconoscimento Bandiera Blu 2024, dieci in più dell’anno scorso.

Vessillo che quest’anno, per la 38/a edizione, sventolerà su 485 spiagge con mare eccellente per 4 anni consecutivi (27 in più rispetto al 2023) che corrispondono a circa l’11,5% di quelle premiate a livello mondiale.

Scendono invece da 84 a 81 gli approdi turistici che hanno ottenuto il riconoscimento internazionale della Fee (Foundation for Environmental Education) sulla base di 32 criteri del Programma.

Sul podio sempre prima la Liguria che segna 2 nuovi ingressi ma perde due Bandiere, confermando quindi 34 località; la Puglia sale a 24 con 3 nuovi Comuni e un’uscita mentre seguono a pari merito con 20 Bandiere la Campania e la Calabria, con un riconoscimento in più ciascuna. Con un nuovo ingresso, le Marche ricevono 19 Bandiere Blu, mentre scende a 18 la Toscana che perde un Comune. La Sardegna conferma le sue 15 località, anche l’Abruzzo sale a 15 con un nuovo ingresso, la Sicilia raggiunge 14 Bandiere con tre nuovi ingressi, il Trentino Alto Adige sale a 12 con due Comuni in più, il Lazio resta a 10. In Emilia Romagna premiate 9 località e riconfermate le 9 Bandiere del Veneto. La Basilicata conferma le sue 5 località, e sempre 5 sono i Comuni in Piemonte che ottengono le Bandiere. La Lombardia conferma 3 Comuni, il Friuli Venezia Giulia mantiene le sue 2, come il Molise. Sui laghi quest’anno le Bandiere Blu sono 23, con 2 novità.

In totale ci sono 14 nuovi ingressi: Ortona (Abruzzo), Parghelia (Calabria), Cellole (Campania), Borgio Verezzi (Liguria), Recco (Liguria), Porto Sant’Elpidio (Marche), Lecce (Puglia), Manduria (Puglia), Patù (Puglia), Letojanni (Sicilia), Scicli (Sicilia), Taormina (Sicilia), Tenno (Trentino Alto Adige), Vallelaghi (Trentino Alto Adige). Quattro i comuni non riconfermati: Ameglia (Liguria), Taggia (Liguria), Margherita di Savoia (Puglia) e Marciana Marina (Toscana). 

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