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ATTUALITÀ

Catania, operazione “Shoes”: NOMI e DETTAGLI

CATANIA – Su delega di questa Procura della Repubblica, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale etneo nei confronti di 25 persone (21 ristrette in carcere e 4 agli arresti domiciliari) indagate, a vario titolo, per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti (cocaina, marijuana, hashish e “crack”) aggravata dalla finalità di agevolare il clan mafioso “Santapaola-Ercolano” e dalla detenzione di armi. Contestualmente, è stato eseguito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per sproporzione (art.240 bis C.P.) di una ditta individuale per un complessivo valore di 200 mila euro.

L’investigazione condotta dal Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Catania e coordinata da questa Procura Distrettuale, è convenzionalmente denominata operazione “SHOES” per l’utilizzo, tra le tante, quali parole convenzionali, di noti brand di scarpe per comunicare i quantitativi di droga da movimentare.

La meticolosa indagine dei Finanzieri del G.I.C.O. di Catania (Gruppo Operativo Antidroga, G.O.A.), consentiva di pervenire, tra gennaio 2017 e novembre 2018, a ripetuti riscontri dell’operatività di molteplici gruppi criminali organizzati (catanesi riforniti da formazioni criminali campane, albanesi, calabresi e laziali) attraverso l’arresto in flagranza per traffico di stupefacenti di 6 soggetti (artt. 73 e 80, D.P.R. 309/90) e al contestuale sequestro, in più frangenti, di oltre kg. 4 di cocaina, kg. 52 di marijuana e kg.25 circa di hashish. Gli stupefacenti sequestrati, destinati al mercato della Sicilia orientale, avrebbero fruttato alle strutturate compagini criminali etnee proventi per 2,5 milioni di euro.

Nel dettaglio, l’indagine dei Finanzieri del G.I.C.O. di Catania trae la sua origine dallo sviluppo diretto delle evidenze emerse in un distinto procedimento penale (Operazione “STOP AND GO”, Guardia di Finanza Catania) che portò, nel maggio 2019, all’esecuzione di un’ordinanza di misure cautelari in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale etneo nei confronti di 16 persone espressione di due distinte compagini associative, aventi la loro base operativa a Catania con ramificazioni attive in Italia (Torino, Siena e Reggio Calabria) e all’estero (Spagna e Sud America).

L’odierna operazione “SHOES” ha permesso di tracciare con dovizia i traffici criminali condotti da due associazioni armate finalizzate al traffico di stupefacenti, una delle quali operativa anche allo scopo di agevolare Cosa Nostra etnea (gruppo criminale “ottantapalmi” poi assorbito dai “Nizza”) mediante la destinazione di parte dei proventi illeciti alle famiglie dei detenuti.

Il primo sodalizio era capeggiato da Giuseppe Vasta (classe 1988), già noto alle cronache giudiziarie per essere stato tratto in arresto, nel quartiere Zia Lisa, con 1,3 kg di cocaina celata tra salumi nonché per la detenzione illegale di un’arma clandestina e munizioni; Vasta rappresentava, nella citata operazione “STOP AND GO”, uno dei principali collettori di rilevanti quantitativi di hashish ed eroina forniti dai fratelli Alfio Giuseppe Maggiore (classe 1988) detto “Graziano” (cantante neomelodico catanese noto per i suoi pezzi in napoletano), Giuseppe e Orazio Valentino per essere poi rivenduti all’ingrosso ai fornitori di piazze di spaccio nei quartieri catanesi di Librino, San Cristoforo e Villaggio Sant’Agata. Tra il gennaio e il giugno 2017, Giuseppe VASTA, soprannominato “Bakù” dai fornitori partenopei in onore di una nota piazza di spaccio di Scampia (chalet Bakù), promuoveva e dirigeva l’associazione attraverso la collaborazione del succitato “Graziano” Maggiore, dei suoi cognati Agatino Maurizio Ventimiglia (classe 1974) e Giovanni Papa (classe 1973), di Cristoforo Crisafulli (classe 1983) detto “Cristian”, i quali curavano sia la fase di reperimento ed acquisto dello stupefacente dai fornitori che quella successiva di vendita nel territorio di Catania. Anche durante il periodo di detenzione in carcere, Vasta, come palesato in alcune delle conversazioni telefoniche intercettate, per il tramite della consorte, impartiva precise direttive per la prosecuzione dei suoi illeciti traffici. 

Il gruppo “Vasta” si approvvigionava stabilmente, mediante collaudati sistemi di comunicazione tesi a eludere anche eventuali intercettazioni telefoniche in atto, dalle seguenti formazioni criminali:

  • un sodalizio operante a Castellammare di Stabia (NA) per la fornitura di cocaina, costituita da Catello Gargiulo (classe 1974) detto “Nello Marijuana”, Maurizio Vitale (classe 1987), Fortunato Vitale (classe 1973) e Antonio Pane (classe 1987); quest’ultimo, oggi ristretto agli arresti domiciliari, veniva tratto in arresto in flagranza di reato (nell’aprile del 2017) all’uscita dal casello autostradale di Acireale (CT) quando, dopo l’intimazione dell’alt imposto dalla pattuglia dei Finanzieri operanti, provava a celare, lanciandoli dal finestrino del veicolo di cui era alla guida, due involucri scuri contenenti kg.2 di cocaina. Altro arresto in flagranza e contestuale sequestro di kg.2 di cocaina, concreta evidenza dell’operatività della rodata catena di fornitura, avveniva nel luglio del 2017, presso il casello autostradale di San Gregorio di Catania, quando uno dei corrieri dell’organizzazione veniva sorpreso a trasportare in un “doppio fondo” di un’autovettura il prezioso carico;
  • un secondo canale di fornitori, stanziati tra Scordia e Militello in Val di Catania, era rappresentato da Carmelo Straniero (classe 1971), Giovanni Nicolò Straniero (classe 1991) e Gaetano Dammone Sessa (classe 1989), trafficanti di marijuana. Nel settembre 2017, sulla strada provinciale 69 direzione Catania, a riscontro dell’operatività del citato gruppo di fornitori a favore del sodalizio capeggiato da VASTA, veniva tratto in arresto in flagranza un corriere catanese che trasportava oltre 10 kg di marijuana nascosti nel portabagagli di un’autovettura presa a noleggio;
  • un’ulteriore catena fornitrice aveva la sua base logistica nel Lazio ed era rappresentata da due soggetti di nazionalità albanese – Klodian Shkrela (classe 1984) e Rodolf Sotiri, (classe 1975) – che unitamente a Salvatore Catania (classe 1983) trasportavano a beneficio degli uomini di VASTA rilevanti quantitativi di marijuana e hashish. Due le operazioni di riscontro concluse, su questo fronte, dai Finanzieri del Nucleo P.E.F. di Catania: nel settembre del 2018, al casello autostradale di San Gregorio di Catania, arresto di un responsabile e sequestro di kg.25 circa di hashish occultati a bordo di un autoarticolato tra pedane e bancali di legno; a fine novembre del 2018, arresto di 2 corrieri catanesi e sequestro di kg.42 di marijuana rintracciata nel bagagliaio della loro autovettura fermata all’uscita dell’autostrada Messina-Catania.

Ulteriore formidabile attività di riscontro della disponibilità di armi da parte del Gruppo “Vasta” veniva messa a segno nel settembre del 2017, quando, i Finanzieri del G.I.C.O., nel quartiere di San Berillo Nuovo (Corso Indipendenza, Catania), traevano in arresto 2 soggetti in possesso di un arsenale costituito da un fucile mitragliatore ak 47 kalashnikov, 3 revolver, 1 pistola semiautomatica e circa 500 cartucce di vario calibro, alcuni passamontagna e oltre un chilo di marijuana.

Il secondo focus investigativo dell’operazione “SHOES” era rappresentato dall’associazione armata capeggiata da Sebastiano Sozzi (classe 1982), detto “Davide”, promotore e coordinatore di un’attività di spaccio di stupefacenti nel territorio di Catania, il quale si procurava cocaina e “crack” da fornitori catanesi e calabresi e gestiva la lucrosa attività unitamente alla moglie Silvana Mirabella (classe 1980) incaricata della contabilità dei crediti vantati nei confronti degli acquirenti e della suddivisione in dosi. Altri sodali del gruppo “SOZZI”, tutti destinatari dell’odierna misura cautelare, eranoFrancesca Patrocelli (classe 1985), con il ruolo di magazziniere, Antonino Mirko Guglielmino (classe 1992), detto “Nino Coccolino”, organizzatore della fiorente piazza di spaccio di via Alogna (Quartiere San Cristoforo, Catania), Salvatore Amato (classe 1998), Roberto Spampinato (classe 1971),Antonino Fuselli (classe 1974) e Cristofaro Angelo (classe 1957) con lo specifico ruolo di “broker” nell’acquisizione e rivendita all’ingrosso e al dettaglio degli stupefacenti oltreché di recupero di eventuali crediti da forniture di stupefacenti scaduti e non saldati. Al sodalizio prendevano parte anche Angelo Pasqualino (classe 1982), detto “Angelo il palermitano”, e Maurizio Valenti (classe 1974), quali stabili fornitori.   

I proventi del traffico di stupefacenti, oltre che essere ripartiti tra gli affiliati in relazione alle mansioni svolte, erano destinati da Sozzi anche alle famiglie di alcuni affiliati in carcere del gruppo mafioso catanese di cui questi, per sua stessa ammissione, faceva parte, ovvero il clan “Santapaola – gruppo Nizza”. Numerose le conversazioni intercettate nelle quali Sozzi, contrariato dalla gestione non adeguatamente redditizia della succitata via Alogna da parte di Guglielmino e successivamente preoccupato per il suo arresto avvenuto nel febbraio del 2018 per spaccio di cocaina, palesava la necessità di affidare la piazza a soggetti in grado di garantire introiti superiori anche per sostenere adeguatamente le famiglie dei detenuti i quali, all’atto della loro carcerazione, avevano in Sozzi riposto la fiducia affidandogli il controllo delle loro piazze. Tra questi detenuti figuravano, tra gli altri, Amato Salvatore (cl.1955), detto “Turi Amato”, storico esponente di spicco del clan Santapaola, reggente del gruppo “Ottantapalmi”, coniugato con Grazia Santapaola (classe 1957) cugina di primo grado del boss “Nitto” Santapaola; Alfio Amato (classe 1980), figlio dei predetti, anch’egli esponente di rilevo del clan Santapaola e Francesco Scuderi, detto “Niculitto”, genero dei coniugi Amato-Santapaola. “Turi” Amato, storico capo del gruppo degli “Ottantapalmi”, aveva gestito, tra le altre, la piazza di via Alogna e i ricavi dello spaccio erano sempre stati destinati dagli Amato al mantenimento dei detenuti del gruppo ed alla cassa comune del clan mafioso.

Gli odierni provvedimenti cautelari sono completati dall’esecuzione della misura reale del sequestro preventivo finalizzato alla confisca di sproporzione adottata nei confronti di Giuseppe Vasta della ditta Individuale Isabella Giuffrida, denominata “Bar Rocher”, avente la sua sede d’esercizio a Catania in via Acquicella, attività intrapresa nel gennaio del 2018.

Nell’ultimo decennio, il nucleo familiare di Vasta ha conseguito e dichiarato un reddito complessivo di circa 6 mila euro assolutamente non adeguato a fronteggiare le spese sostenute in ragione delle quali viene in rilievo una complessiva sproporzione di circa 350.000 euro rappresentata dagli specialisti delle Fiamme Gialle quale prima significativa traccia dell’avvenuta immissione nel circuito legale di capitali di illecita provenienza.

Elenco soggetti destinatari della misura cautelare:

  • AMATO Salvatore, nato a Catania l’11.06.1998;
  • CATANIA Salvatore, nato a Catania il 27.10.1983;
  • CRISAFULLI Cristoforo, nato a Catania il 12.04.1983;
  • DAMMONE SESSA Gaetano, nato a Catania il 09.10.1989;
  • FUSELLI Antonino, nato a Catania il 04.07.1974;
  • GARGIULO Catello, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 28.06.1974;
  • GUGLIELMINO Antonino Mirko, nato a Catania il 07.05.1992; già recluso presso la casa circondariale di Catania Bicocca;
  • MAGGIORE Alfio Giuseppe, nato a Catania il 02.07.1988;
  • MIRABELLA Silvana, nata a Catania 02.01.1980;
  • PAPA Giovanni, nato a Riposto (CT) il 04.06.1973;
  • PASQUALINO Angelo, nato a Catania il 15.11.1982;
  • SHKRELA Klodian, nato in Albania il 15.05.1984;
  • SOTIRI Rodolf, nato in Albania (EE) il 03.03.1975, alias SOTIRI Rudolf (Albania (03.03.1975), alias AGALLIU Elton (Albania 23.09.1974);
  • SOZZI Sebastiano, nato a Catania il 01.07.1982;
  • SPAMPINATO Roberto, nato a Catania il 30.09.1971;
  • STRANIERO Giovanni Nicolò, nato a Catania il 06.12.1991;
  • VALENTI Maurizio, nato a Catania l’11.02.1974;
  • VASTA Giuseppe, nato a Catania il 13.01.1988; già recluso presso la casa circondariale di Agrigento;
  • VENTIMIGLIA Agatino Maurizio, nato a Catania il 15.12.1974;
  • VITALE Fortunato, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 08.06.1973;
  • VITALE Maurizio, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 27.06.1987

Arresti domiciliari

  • FUSELLI Cristofaro Angelo, nato a Catania il 02.10.1957; già recluso presso la casa circondariale di Augusta;
  • PANE Antonio, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 05.03.1987;
  • PATROCELLI Francesca, nata a Catania il 06.08.1985;  
  • STRANIERO Carmelo, nato a Militello in Val di Catania (CT) il 09.05.1971.

 

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Malore Cateno De Luca, il messaggio di Totò Cuffaro: ”Gli sono affettuosamente e umanamente vicino”

“Sono affettuosamente e umanamente vicino a Cateno De Luca e mi auguro sinceramente di poter al più presto riprendere i nostri scontri politici, convinto che, a prescindere dalle nostre diversità, lui rappresenta, col suo lavoro, una opportunità per la politica è un valore per la nostra terra”.

Lo dichiara Totò Cuffaro, segretario nazionale della DC, dopo aver appreso del malore accusato, ieri sera, da Cateno De
Luca.

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Malore dopo un comizio per Cateno De Luca: il leader di ”Sud chiama Nord” ricoverato al Policlinico di Messina

Il leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, è stato ricoverato al Policlinico di Messina ieri sera al termine di un comizio a causa di un malore.

De Luca era impegnato ieri in una serie di incontri nei comuni della riviera jonica per presentare il progetto politico per le europee Libertà.

Il malore si è verificato al termine dell’ultimo comizio ad Itala. Prima De Luca era stato a Sant’Alessio, Furci, Roccalumera e Nizza. Una serie di incontri che De Luca aveva voluto fare fortemente nonostante già dalla mattina avesse la febbre molto alta.

Si precisa che De Luca sta bene, ma per precauzione è stato necessario il ricovero per alcuni accertamenti medici.

I medici hanno prescritto a Cateno De Luca la necessità di stare a riposo, pertanto tutti gli eventi in programma per oggi sono rinviati.

Si prevede che De Luca riprenderà le sue attività pubbliche non appena possibile. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti tempestivamente.

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Sicurezza sul lavoro: domani a Palermo l’ evento denominato “La prevenzione è la soluzione”

Per celebrare la “Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro” l’assessorato regionale della Salute ha organizzato un convegno finalizzato alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla necessità di adottare tutte le necessarie misure di prevenzione a tutela dei lavoratori. 

L’evento, che si svolgerà domani, martedì 30 aprile, a partire dalle 9 ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, si intitola “La prevenzione è la soluzione” e punta alla promozione della cultura, della salute e della sicurezza sul lavoro, con il diretto coinvolgimento delle attività produttive, della cittadinanza e, soprattutto, della scuola. 

Gli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, infatti, sono luoghi in cui il diritto alla salute e alla sicurezza può trovare un terreno fertile sul quale radicarsi, fin dai primi momenti di socializzazione, per diventare patrimonio dell’individuo e della collettività. 

Parteciperanno i rappresentanti delle istituzioni e delle aziende del servizio sanitario regionale, delle forze dell’ordine e della giustizia, delle università e della scuola, oltre alle organizzazioni sindacali e alle associazioni di categoria di tutta la Sicilia.

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