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Mythos Opera Festival: con Aida, Il Requiem, La Traviata e Cavalleria Rusticana torna la grande musica a Taormina, Tindari e Catania

Sarà Giuseppe Verdi, il più patriottico dei compositori italiani, il protagonista della quarta edizione del Mythos Opera Festival, ai nastri di partenza in due tra le cornici più affascinanti al mondo, il Teatro antico di Taormina ed il Teatro greco di Tindari. L’omaggio, non casuale in un anno tristemente segnato dalla pandemia, è un modo per ricordare la storia della nostra nazione, capace sempre di ritrovare unità nei momenti difficili, e per guardare al futuro e alla ripresa. Alle vittime del Covid-19 sarà dedicata, il 3 settembre, al Teatro antico di Taormina, il Requiem di Giuseppe Verdi. Quella sera il Mythos Opera Festival avrà l’onore di ospitare il virologo Roberto Burioni, in prima linea nella divulgazione scientifica del virus. Ma il cartellone di eventi, organizzato dal Mythos Opera Festival con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, di Rai World, del consolato ucraino in Italia e del comitato Pietro Mascagni, in collaborazione con la Regione Siciliana, il Parco archeologico di Naxos ed il Comune di Catania, si preannuncia sfavillante anche per la presenza di nomi dalla fama internazionale, quali il soprano Giovanna Casolla ed il tenore Piero Giuliacci. Ma ci saranno anche il basso Carlo Colombara, il direttore d’orchestra Marco Boemi e l’attrice Guia Jelo.

La sovrintendenza del festival è affidata al maestro Gianfranco Pappalardo Fiumara, la direzione artistica al regista Nino Strano ed il coordinamento musicale al tenore Roberto Cresca. La direzione di produzione sarà, invece, curata da Massimo D’Alessio e da Salvo Prestia. “Il festival quest’anno è dedicato alla ripresa, alla fiducia nell’Italia più bella, alla cultura e a chi ama l’opera lirica – spiega il sovrintendente del Mythos Opera Festival, Gianfranco Pappalardo Fiumara – Non a caso protagonista sarà il sommo musicista di Busseto, Giuseppe Verdi, che rappresenta l’emblema dell’Italia unita. Anche quest’anno diverse presenze autorevoli impreziosiranno il nostro festival”.

Queste le date in programma al Teatro antico di Taormina: l’11 agosto sarà l’Aida di Giuseppe Verdi, in replica anche il 31 agosto, ad inaugurare la stagione; il 3 settembre sarà la volta de Il Requiem di Verdi, dedicato alle vittime del Coronavirus; il 7 e l’8 settembre, infine, verrà reso omaggio alla Sicilia con Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni. L’ultimo appuntamento stagionale al Teatro antico della perla jonica vedrà in platea l’illustre presenza di Maria Teresa Mascagni, nipote del grande compositore, nonché presidente del Comitato promotore Pietro Mascagni. Il 26 agosto il Mythos Opera Festival si sposterà al Teatro greco di Tindari, dove verrà messa in scena La Traviata di Giuseppe Verdi. La stagione si chiuderà il 9 settembre alle Ciminiere di Catania con il Gala lirico ‘W Verdi’. “Anche quest’anno il Mythos Opera Festival si distingue per la qualità dell’offerta che presenteremo a visitatori, melomani ed a coloro che amano la musica e il bello – dichiara il direttore artistico Nino StranoIn un momento così difficile, che investe il mondo intero e non soltanto l’Italia, abbiamo bisogno di riconquistare il bello. Ed il bello è anche e soprattutto la musica ed in particolare la musica lirica. Questi concerti, gioco forza, saranno solo con i cantanti in scena, ma daremo comunque una coloritura con i costumi, i movimenti e le scenografie. Partiremo con il concerto dell’Aida, con le meravigliose scenografie di Attilio Colonello, proseguiremo poi con La Traviata e con Cavalleria Rusticana, quest’ultima con la presenza di un erede del grande maestro Pietro Mascagni. E poi ci sarà Il Requiem di Verdi, sempre al Teatro antico di Taormina, luogo prestigioso che il sindaco Mario Bolognari mette sempre a disposizione, insieme alla direttrice del Parco archeologico Naxos Taormina, Gabriella Tigano, con la fondamentale sinergia dell’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina, e dell’assessore ai Beni Culturali, Alberto Samonà. Il Requiem sarà doverosamente dedicato a coloro che sono caduti a causa del Covid. Poi faremo tappa anche a Catania e voglio ringraziare l’appassionato lavoro che stanno mettendo in campo, insieme a noi, il sindaco Salvo Pogliese e l’assessore Barbara Mirabella”.

La stagione sarà inevitabilmente caratterizzata dalle misure di contenimento anti Covid-19, che si tradurranno in una significativa riduzione dei posti in platea. Ma il Mythos Opera Festival vuole comunque fare la sua parte nell’opera di rilancio della cultura. “Dopo il terribile periodo che ha travolto tutto il mondo – dichiara il tenore Roberto Cresca, responsabile del coordinamento musicale – il Mythos Opera Festival decide di ripartire con il bello e con quanto di più grande abbia creato l’Italia, l’opera lirica. E abbiamo deciso di ripartire alla grande con uno dei massimi capolavori di Giuseppe Verdi, l’Aida. Un’opera colossale dove tutte le forze della cultura e dell’italianità vengono messe in campo. Poi abbiamo voluto mettere in scena altri due grandi capolavori di Verdi, La Traviata e Il Requiem. Quest’ultimo, scritto da Verdi per celebrare l’amico Alessandro Manzoni, sarà dedicato alle vittime del Covid-19. E poi il grande classico della sicilianità, Cavalleria Rusticana, con grandissimi protagonisti, come Giovanna Casolla e Piero Giuliacci. Un grande cartellone per ricominciare con la cultura e la grande bellezza, di cui l’Italia deve essere sempre fiera. E speriamo – conclude Cresca – che il pubblico risponda bene e aiuti il teatro e la cultura, tra i settori maggiormente penalizzati dalla pandemia”.

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L’appello dell’associazione Aiace: “Non cambiare i libri di testo il cui costo grava sulle famiglie degli studenti”

Aiace, associazione consumatori, chiede di non cambiare i libri di testo il cui costo grava sulle famiglie per agevolare utilizzo di quelli usati Bronte – “Mi rivolgo a dirigenti scolastici ed insegnanti – dice il delegato dell’Associazione Aiace, Giuseppe Gullotta, che ha inviato una lettera aperta a vari istituti della zona – una profonda preoccupazione che sento condivisa da molte famiglie, specialmente in un momento in cui si avvicina la consueta “stangata” di settembre, quando l’acquisto di libri e materiali scolastici grava pesantemente sui bilanci familiari. Si stima che il costo per ogni studente possa arrivare fino a mille 300 euro, una cifra che mette in seria difficoltà molte famiglie italiane. In particolare, ciò che desta maggiore sconcerto è la questione delle nuove edizioni dei libri scolastici, spesso introdotte senza motivazioni che giustifichino l’acquisto di un testo completamente nuovo. Di anno in anno, attraverso modifiche minime come una nuova prefazione, l’aggiunta di un capitolo introduttivo o modifiche di carattere estetico, vengono immessi sul mercato testi che, in sostanza, non presentano differenze sostanziali rispetto alla versione precedente. Tuttavia, le famiglie sono costrette a riacquistare tali libri, vedendo sfumare la possibilità di risparmiare attraverso mercatini dell’usato o scambi tra privati. Questa pratica, che appare come una strategia di marketing consolidata, non solo rende inutilizzabili i libri dell’anno precedente, ma impone un esborso economico spesso insostenibile per molte famiglie. A pagarne il prezzo sono soprattutto quei genitori che, pur di garantire l’istruzione dei propri figli, si trovano costretti a fare sacrifici e rinunce. È chiaro che un simile meccanismo danneggia non solo chi acquista libri usati in buone condizioni, ma anche chi cerca di vendere i testi già utilizzati dai propri figli, creando un circolo vizioso che impoverisce ulteriormente le famiglie e ostacola l’accesso all’istruzione. Alla luce di quanto esposto, riteniamo fondamentale che vi sia un intervento specifico e tempestivo da parte delle autorità competenti per regolamentare e monitorare la pratica delle nuove edizioni scolastiche. È essenziale ricordare che il Codice di Autoregolamentazione del Settore Editoriale Educativo impone regole ben precise per gli editori: una nuova edizione può essere posta in vendita solo se differisce dalla precedente per almeno il 20% dei contenuti. Tuttavia, troppo spesso questa norma viene disattesa, penalizzando ingiustamente le famiglie. E’ indispensabile rispettare il diritto degli studenti e delle loro famiglie a un’istruzione accessibile e non gravata da spese ingiustificate. Il futuro dei nostri ragazzi non può essere subordinato a strategie commerciali che rischiano di minare il principio di equità e accessibilità all’educazione”. La richiesta è destinata ad animare il dibattit

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Giornata nazionale della SLA: ad Acireale, per l’occasione, il Palazzo di Città si illumina di verde

Il balcone principale del Palazzo di Città nella sera tra il 14 e il 15 settembre sarà illuminato di verde. La Città di Acireale aderisce all’iniziativa dell’Aisla – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, che il 15 settembre celebra in tutta Italia la XVII Giornata nazionale sulla SLA.

L’iniziativa ha lo scopo sia di sensibilizzare l’opinione pubblica su una malattia rara che ancora ad oggi non ha una cura, sia di far conoscere le attività dell’associazione.

Un piccolo gesto simbolico affinché si possa far “luce” su una malattia che colpisce tante persone e tante famiglie.

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Milo: si è conclusa domenica con un viaggio virtuale attraverso i sensi la 44esima edizione di “ViniMilo”

MILO – La 44esima edizione di ViniMilo 2024 si è conclusa con l’interessante appuntamento di domenica 8 settembre ore 19:30 al centro servizi di Milo.

Non è stata la solita degustazione ma un viaggio virtuale attraverso i sensi che, nel lontano 1968, guidarono Mario Soldati a scrivere di questi due territori: Il Canavese in Piemonte e l’Etna in Sicilia. Luoghi così lontani ma uniti da una molteplicità di fattori. I protagonisti in assoluto sono stati i due vitigni storici dei territori su citati: l’Erbaluce, col suo Caluso DOCG e il Carricante, con l’Etna Bianco Superiore DOC.

A condurre la serata la brava Agata Arancio e Paolo Di Caro, rispettivamente vice presidente e presidente regionale della FIS. Insieme a loro, il vulcanico Gualtiero Onore, enologo e vicepresidente dei Giovani Vignaioli Canavesani con la partecipazione di Daniele Lucca del canavese con radici siciliane. La degustazione è stata composta da 7 vini, con 7 stili e da 7 terroir, con un unico vitigno, prima del Canavese e poi dell’Etna.

Agata Arancio, spolverando un’espressione del grande scrittore piemontese di nascita, invita i numerosi partecipanti all’evento (serata sold out) a bere l’Erbaluce pensando al Carricante e viceversa.

Di grande impatto emotivo è stato sapere che in Piemonte, in questo territorio che Guatiero Onore descrive come anfiteatro, dei vignaioli giovani, costituiti in associazione, dove lo statuto prevede che siano tutti under 39, si sostengono e interagiscono tra loro per crescere. Il duro lavoro in vigna ed in cantina, col coraggio di scommettersi, ha dato i suoi frutti e, a volte, anche a sorprendere. Grazie alle slide, Gualtiero ha illustrato e spiegato le peculiarità di ogni singolo territorio di produzione dell’Erbaluce. 

La degustazione è stata accompagnata dalla storia di ogni singola cantina e gli assaggi hanno suscitato l’interesse dei presenti. Molti di questi vini del canavese, al naso ed al gusto, hanno rievocato sentori tipici del Carricante. Alcuni di questi produttori hanno scelto la via più impervia nel presentare vini, con produzione di poche migliaia di bottiglie, imponendo la propria idea di fare vino.

Dopo i sette piemontesi, si è passati alla degustazione del Carricante, anche qui sia Agata Arancio sia Paolo Di Caro, hanno raccontato la storia dei nostri vignaioli, alcuni molto giovani, che hanno ripreso e continuato il lavoro dei nonni e dei genitori, lavorando con passione nelle vigne di famiglia. Alcuni di questi, presenti in sala, sono intervenuti portando la propria testimonianza dal vivo e questo è stato molto apprezzato.

Una nota di merito va a Katia Sicari che ha deliziato il palato dei presenti con un panino gourmet di farine di grano antico siciliano, farcito con un salame di un’azienda di Milo con tomini piemontesi. Anche qui, i due territori si sono abbracciati regalando una piacevole ed armoniosa sensazione gustativa.

I vini del Canavese: Scelte di Vite Az. Agr. 366, Rebellio NT Wines di Gualtiero Onore, Caluso DOCG Cantina Eporedia, Giallo di Chy Az. Agr. Valchyara, Jyothi L’Erm di Jothi Aimino, K Az. Agr. Kalamass Nuove Radici di Riccardo Boggio, San Martin Az. Agr. San Martin.

I vini dell’Etna: Gamma di Federico Curtaz, Nuna di Tenute di Nuna, Virgola Bianco di Vini di Luca, Rachele dell’Azienda di Rachele, Lavi di Az. Agr. Juppa, Sciara 1911 di Tenuta di Boccarossa, Etna Bianco di Tenute Ballasanti-. L’auspicio di Agata Arancio, a conclusione dei lavori e dopo aver ringraziato i  sommellier della FIS per l’egregio servizio svolto, è quello che anche sull’Etna ci sia una più forte collaborazione tra i vignaioli, per una crescita collettiva in un territorio meritevole.

(dal nostro inviato Antonio Di Mauro)

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