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ATTUALITÀ

Messina, frode fiscale e fatture false per oltre 2 milioni: sequestro da 205.000 euro nei confronti di un noto imprenditore (VIDEO)

Guardia di finanza
MESSINA – I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno scoperto una articolata frode fiscale, posta in essere con l’utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti, per oltre 2 milioni di euro, che hanno permesso ad un noto imprenditore cittadino di realizzare una consistente evasione di I.V.A.

L’operazione costituisce l’epilogo di complesse attività di polizia economico-finanziaria, al cui esito, su proposta della Procura della Repubblica di Messina, il competente Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale peloritano ha disposto il sequestro preventivo dell’importo di 205.000 euro, al quale le Fiamme Gialle hanno dato pronta esecuzione.

In particolare, gli accertamenti degli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Messina, derivanti dall’esecuzione di una verifica fiscale condotta nei confronti di una società operante nel settore delle pulizie, con importanti appalti in ambito nazionale, hanno consentito di acquisire significativi e convergenti elementi indiziari riferibili alla frode fiscale oggi repressa, per la quale la competente Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro del relativo profitto: una frode perpetrata da tre società, tutte con sede a Messina, appartenenti al medesimo gruppo imprenditoriale e riferibili ad un unico dominus di fatto, il messinese G.A. (classe 68).

Più nel dettaglio, una puntuale ed approfondita analisi della documentazione amministrativo-contabile, acquisita nei confronti della nominata società di pulizie, poi risultata utilizzatrice delle predette fatture false, incrociata con i connessi flussi finanziari e con le risultanze di paralleli approfonditi controlli incrociati, effettuati presso i restanti due soggetti giuridici, consentiva, secondo ipotesi investigativa, di leggere in maniera unitaria il complesso schema ideato, finalizzato, per un verso, ad evitare il pagamento dell’imposta sul valore aggiunto dovuta e, per altro verso, a costituirsi un credito inesistente.

Proprio l’esperienza operativa maturata dal Corpo, con specifico riferimento all’approfondimento della fase dei pagamenti, consentiva di meglio circostanziare il collegamento esistente tra le tre imprese interessate – peraltro, come detto, tutte riconducibili al medesimo imprenditore – così ritenendo come le stesse società avessero gestito, di comune accordo e sotto un’unica regia, con finalità illegittime, le varie transazioni sottostanti.

In altre parole, si acquisiva come, partendo dal ricorso a presunti accolli di operazioni finanziarie, l’illecito schema prevedesse l’emissione – oltre l’anno di riferimento dell’operazione originaria – di distinte successive note di credito, con il recondito fine di celare la fittizietà delle genetiche transazioni.

L’attività odierna rientra nell’ambito dell’intensificazione dei controlli nei confronti dei fenomeni evasivi caratterizzati da maggiore pervicacia ed è finalizzata a tutelare la corretta libertà di fare impresa: tutti gli attori della business community devono potersi confrontare in un clima di leale concorrenza, in cui ogni operatore sopporta i costi delle imposte dovute ed i prezzi al consumatore, ovvero al committente in ipotesi di commesse vieppiù pubbliche, non risultano falsati dall’illecito vantaggio competitivo costituito dall’evasione fiscale.

In conclusione, ancora una volta, l’attività investigativa svolta conferma l’impegno profuso, quotidianamente, dal Tribunale, dalla Procura della Repubblica e dalla Guardia di Finanza di Messina al servizio della comunità, anche nell’importante settore della tutela del libero mercato e degli interessi erariali.

ATTUALITÀ

Malore Cateno De Luca, il messaggio di Totò Cuffaro: ”Gli sono affettuosamente e umanamente vicino”

“Sono affettuosamente e umanamente vicino a Cateno De Luca e mi auguro sinceramente di poter al più presto riprendere i nostri scontri politici, convinto che, a prescindere dalle nostre diversità, lui rappresenta, col suo lavoro, una opportunità per la politica è un valore per la nostra terra”.

Lo dichiara Totò Cuffaro, segretario nazionale della DC, dopo aver appreso del malore accusato, ieri sera, da Cateno De
Luca.

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Malore dopo un comizio per Cateno De Luca: il leader di ”Sud chiama Nord” ricoverato al Policlinico di Messina

Il leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, è stato ricoverato al Policlinico di Messina ieri sera al termine di un comizio a causa di un malore.

De Luca era impegnato ieri in una serie di incontri nei comuni della riviera jonica per presentare il progetto politico per le europee Libertà.

Il malore si è verificato al termine dell’ultimo comizio ad Itala. Prima De Luca era stato a Sant’Alessio, Furci, Roccalumera e Nizza. Una serie di incontri che De Luca aveva voluto fare fortemente nonostante già dalla mattina avesse la febbre molto alta.

Si precisa che De Luca sta bene, ma per precauzione è stato necessario il ricovero per alcuni accertamenti medici.

I medici hanno prescritto a Cateno De Luca la necessità di stare a riposo, pertanto tutti gli eventi in programma per oggi sono rinviati.

Si prevede che De Luca riprenderà le sue attività pubbliche non appena possibile. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti tempestivamente.

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Sicurezza sul lavoro: domani a Palermo l’ evento denominato “La prevenzione è la soluzione”

Per celebrare la “Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro” l’assessorato regionale della Salute ha organizzato un convegno finalizzato alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla necessità di adottare tutte le necessarie misure di prevenzione a tutela dei lavoratori. 

L’evento, che si svolgerà domani, martedì 30 aprile, a partire dalle 9 ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, si intitola “La prevenzione è la soluzione” e punta alla promozione della cultura, della salute e della sicurezza sul lavoro, con il diretto coinvolgimento delle attività produttive, della cittadinanza e, soprattutto, della scuola. 

Gli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, infatti, sono luoghi in cui il diritto alla salute e alla sicurezza può trovare un terreno fertile sul quale radicarsi, fin dai primi momenti di socializzazione, per diventare patrimonio dell’individuo e della collettività. 

Parteciperanno i rappresentanti delle istituzioni e delle aziende del servizio sanitario regionale, delle forze dell’ordine e della giustizia, delle università e della scuola, oltre alle organizzazioni sindacali e alle associazioni di categoria di tutta la Sicilia.

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