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CRONACA

Acate, distribuisce volantini ingiuriosi e minacciosi nei confronti dell’ex compagna: disposto il divieto di avvicinamento per un uomo violento

ACATE – Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Ragusa prosegue senza sosta l’impegno a contrastare efficacemente i reati che vedono le donne vittime di uomini ai quali erano legate da relazioni sentimentali.

In particolare, nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Acate hanno dato esecuzione ad una misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa nei confronti di P.S., vittoriese cl.60. La misura restrittiva trae origine dalle ripetute denunce e richieste di intervento della vittima per atti persecutori ed aggressioni ad opera dell’ex-compagno, comportamenti che si sono ripetuti dal mese di maggio del 2022 ad oggi, ed intensificatisi particolarmente dopo che la donna gli aveva manifestato la sua decisione di interrompere la relazione sentimentale. L’ex-compagno, non accettando tale decisione, ha iniziato una serie ininterrotta di aggressioni sia fisiche che psicologiche nei confronti della vittima culminando, in ultimo, con la distribuzione di volantini nel comune di Acate, ove abita la donna, e dai contenuti gravemente ingiuriosi e minacciosi.

I comportamenti dell’ex-compagno hanno pertanto ingenerato nella donna uno stato di ansie e paure per la propria incolumità e quella dei suoi familiari tanto da farle mutare le sue abitudini di vita quotidiane.

I Carabinieri, intervenuti in più occasioni su diverse segnalazioni della donna, hanno dapprima formalizzato le denunce della vittima e cristallizzato le dichiarazioni di testimoni, per poi avviare un’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa.

Gli elementi raccolti sono stati poi presentati al Giudice per le Indagini Preliminari che, confermando la sussistenza di un reale e concreto pericolo per la vittima, ha emesso la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa nei confronti dell’ex-compagno e che è stata notificata ed eseguita dai Carabinieri della Stazione di Acate.

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CRONACA

Catania: sospesa per 7 giorni l’attività di un bar-internet point sito nel quartiere “San Cristoforo”

Il Questore di Catania ha disposto la sospensione dell’attività e la contestuale chiusura per sette giorni di un bar – internet point nella zona San Cristoforo, nell’ambito delle prerogative per garantire l’ordine e la sicurezza dei cittadini, come previsto dall’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.

Ad eseguire il provvedimento sono stati gli agenti del Commissariato “Centrale” nella giornata di ieri pomeriggio. Il provvedimento scaturisce dai diversi controlli svolti dal personale del Commissariato San Cristoforo durante i quali è stata accertata l’abituale presenza di clienti già gravati da precedenti di polizia.

Al termine dell’attività istruttoria svolta dalla Divisone di Polizia Amministrativa, il Questore ha disposto la temporanea sospensione dell’attività commerciale e l’apposizione dei sigilli, sulla base della normativa che consente la momentanea chiusura di un esercizio pubblico, abituale ritrovo di persone pregiudicate, per assicurare le legittime aspirazione dei cittadini a vivere in una comunità sicura, a tutela anche di tutte le attività economiche che rispettano le regole. Inoltre, l’art. 100 del TULPS svolge una funzione con effetti dissuasivi nei confronti di quei soggetti ritenuti pericolosi i quali, privati di un luogo di aggregazione abituale, vengono avvertiti che la loro presenza in questi luoghi è oggetto di attenzione da parte delle autorità.

Ulteriori azioni di controllo negli esercizi pubblici proseguiranno anche nei prossimi giorni.

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CRONACA

Palermo, 21enne vittima di un pestaggio finisce in carcere con l’accusa di violenza sessuale

Era rimasto vittima di un pestaggio il 9 maggio scorso a Bagheria, nel Palermitano e adesso il giovane 21enne si trova nel carcere di Pagliarelli con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una ragazza.

E’ l’epilogo di una vicenda che ha portato alla scoperta dello stupro che sarebbe avvenuto a Palermo e della conseguente spedizione punitiva organizzata dai familiari. Gli agenti di polizia sono riusciti a rintracciare i tre aggressori, tra i quali il padre della giovane.

Quest’ultimo ha raccontato agli investigatori che la vittima del pestaggio avrebbe violentato la figlia dopo una serata trascorsa in un circolo della città. Così in tre – il padre, il fratello e una terza persona – hanno atteso che il giovane uscisse da un salone da barba per picchiarlo a sangue.

Sembrava inizialmente uno dei tanti episodi di violenza, nell’ambiente della movida, che si registrano in questo periodo a Palermo e provincia. Il ragazzo, stordito e sanguinante, è stato soccorso dai sanitari del 118 e portato in ospedale per accertamenti. I medici gli avevano diagnosticato una prognosi di 20 giorni ma lui ha chiesto di andare via e firmando le dimissioni.

Nel corso delle indagini è emerso il motivo che avrebbe innescato il raid punitivo. A questo punto il sostituto procuratore Clio Di Guardo, che fa parte del pool di magistrati del dipartimento “fasce deboli”, ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari un’ordinanza di custodia cautelare che è stata eseguita la scorsa settimana.

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CRONACA

Vittoria, appicca il fuoco in casa dei familiari: una vittima e quattro ustionati di cui due in gravi condizioni

Una donna è morta e tre persone, fra cui due ragazze di 19 e 34 anni, sono rimaste ustionate nell’incendio di un’abitazione nella notte scorsa a Vittoria nel Ragusano.

Stando ad una prima ipotesi, ad appiccare il fuoco sarebbe stato un uomo di 29 anni, originario della Tunisia, con problemi psichici.

Il giovane era ospite a casa della famiglia quando, dopo una lite, ha dato alle fiamme l’abitazione cercando di uccidere la madre, di 55 anni, il padre di 57 anni, anche lui tunisino, e le due sorelle di 19 e 34 anni (che non sono dunque bambini come era stato inizialmente comunicato) ricoverate in terapia intensiva nell’ospedale Cannizzaro di Catania con gravissime ustioni in tutto il corpo.

Il tunisino, che sarebbe affetto da problemi psichici, avrebbe appiccato il rogo intorno alle 2,30 di notte ammonticchiando dei copertoni davanti alla casa e poi dandoli alle fiamme con uno straccio imbevuto di liquido infiammabile. Le fiamme hanno avvolto nel giro di pochi minuti la casa in piazza dell’Unità, a pochi metri dall’ex chiesetta della Trinità che dà il nome al quartiere.

E’ stato bloccato dalla polizia mentre vagava in una zona di campagna. In questo momento si trova in stato di fermo negli uffici del commissariato di Vittoria.

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