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SANITÀ

DSA, ADHD e BES: pubblicato l’avviso per gli alunni delle scuole primarie appartenenti al Distretto Socio Sanitario 14


Roberto Barbagallo, sindaco di Acireale comune capofila del Distretto Socio Sanitario 14, e Valentina Pulvirenti, assessore alla Pubblica Istruzione e alle Politiche Sociali, comunicano che è stato pubblicato in albo pretorio l’avviso per l’erogazione dei Servizi specialistici rivolti agli alunni DSA, ADHD, BES.

Il Distretto Socio Sanitario 14 intende intervenire nell’ambito dell’inclusione scolastica sui minori che presentano disturbi dell’apprendimento, del comportamento e bisogni educativi speciali attraverso le risorse assegnate di cui ai Piani di Zona 2018/19 e 2019/20. Il servizio mira, a livello generale, alla creazione di un intervento di rete che avrà le seguenti finalità: individuare precocemente le situazioni di svantaggio determinate dai disturbi del comportamento e/o difficoltà di apprendimento; realizzare interventi specifici ed integrativi per ridurre le difficoltà dell’apprendimento; ridurre il disagio affettivo-relazionale e rafforzare l’autostima e la motivazione all’apprendimento negli alunne/i e la restituzione di un’immagine personale adeguata; individuare mirate strategie educative e didattiche in favore degli alunni; promuovere il successo scolastico e formativo, contrastare la dispersione scolastica; supportare le famiglie; formare – informare i docenti e le famiglie dei minori.
Il servizio programmato per l’anno scolastico 2024/2025 si rivolge a 110 minori affetti da disturbi dell’apprendimento e del comportamento per la durata di 32 settimane (da Settembre 2024 a Giugno 2025). La misura è rivolta agli alunni/e frequentanti la scuola primaria, classi III , IV e V, appartenenti al DSS14, residenti nei comuni di Acireale, Aci Bonaccorsi, Aci Catena, Aci Castello, Aci Sant’Antonio, Santa Venerina, Zafferana Etnea, che presentano dei disturbi dell’apprendimento, del comportamento e bisogni educativi speciali – DSA, ADHD, BES certificati dal servizio di Neuropsichiatria Infantile territorialmente competente o documentabili dall’istituzione scolastica.

Il progetto sperimentale denominato  “Insieme per apprendere” è stato presentato nei giorni scorsi ai dirigenti scolastici dall’assessore Valentina Pulvirenti, che ha dichiarato:  “Iniziamo subito a programmare il servizio, in modo da predisporre per tempo il piano di lavoro. Nel contesto scolastico l’identificazione tempestiva e precoce dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, dei Bisogni Educativi Speciali e dei Disturbi da Deficit di Attenzione e Iperattività è di cruciale importanza. I servizi specialistici previsti dal progetto rappresentano uno strumento di supporto per intervenire in maniera mirata sul processo di apprendimento e di trasformare eventuali insuccessi dei piccoli alunni in successi fondamentali per il loro percorso di crescita. Utilizziamo le risorse di due Piani di Zona dal 2018 al 2020, considerata la forte criticità dovuta alla carenza di fondi per le disabilità. Abbiamo pensato fosse necessario coprire i bisogni dei minori che hanno bisogni educativi speciali, gli alunni che sono la zona grigia”.

Il progetto prevede attività finalizzate a realizzare servizi specialistici di trattamento dei disturbi dell’apprendimento e del comportamento.  Sarà possibile presentare la domanda entro le ore 12:00 del 28 giugno 2024. La domanda dovrà essere compilata sul modello pubblicato e scaricabile dai siti istituzionali dei Comuni del Distretto 14 o reperibili presso l’Ufficio di Servizio Sociale del Comune di residenza. La richiesta dovrà essere consegnata all’Ufficio Protocollo del Comune di residenza o inoltrata allo stesso esclusivamente a mezzo PEC unitamente alla documentazione allegata. Nel caso in cui alla scadenza del termine sopra indicato le istanze pervenute e validamente istruite risultassero in numero inferiore rispetto ai 110 alunni previsti per l’annualità si procederà ad integrare l’elenco, anche, ampliando la platea in favore degli alunni appartenenti a classi diverse.

SANITÀ

Hiv: diminuiscono i contagi ma si registra ancora un decesso al minuti nel mondo

La lotta all’Hiv nel mondo continua a fare progressi, tuttavia non alla velocità sperata. Complessivamente lo scorso anno 1,3 milioni di persone hanno contratto l’infezione, il 39% in meno rispetto al 2010; al contempo aumentano le persone che ricevono il trattamento antiretrovirale, che ha raggiunto i 30,7 milioni, pari a circa il 75% delle persone sieropositive (era il 47% nel 2010). Scendono anche i decessi, dimezzati in 15 anni.

Tuttavia il loro numero resta ancora elevato: 630 mila all’anno, pari a poco più di 1 al minuto.

Sono i dati che emergono dal rapporto annuale dell’Unaids, il programma delle Nazioni Unite per l’Hiv e l’Aids, che tuttavia mette in guardia: le risorse investite nei prossimi anni e la qualità delle politiche messe in atto determineranno la traiettoria dell’epidemia.

Il rapporto (‘The Urgency of Now: Aids at a Crossroads’) mostra molti trend positivi. Su scala globale, scendono le nuove infezione nelle adolescenti e le giovani donne; si riduce la trasmissione da mamma a nascituro grazie al migliore accesso alle terapie; per la prima volta si sono registrate più infezioni fuori dell’Africa sub-sahariana che nell’Africa sub-sahariana che da anni è l’epicentro dell’epidemia.

Tuttavia, non mancano le criticità: i contagi hanno ripreso a crescere in alcune aree del mondo (Europa orientale e Asia centrale; America Latina; Medio Oriente e Nord Africa). Non si attenuano le diseguaglianze di genere, con le donne che in alcune aree del mondo (specie in Africa) sono le principali vittime dell’infezione. Insieme a loro, alcune minoranze (lavoratrici del sesso, uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, persone che si iniettano droghe) vittime di stigma. Un fenomeno, questo, che non solo le rende particolarmente vulnerabili al virus Hiv, ma che contribuisce ad alimentare l’epidemia.

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SANITÀ

Italia, 430mila infezioni in ospedale: attivata una piattaforma per la consulenza a distanza

L’Italia è tra i Paesi con i peggiori dati per le Infezioni “Correlate all’Assistenza”, provocate da germi multi resistenti agli antibiotici, che rappresentano la nuova pandemia: sono almeno 430mila casi e provocano 11mila decessi l’anno, mentre l’incidenza è tra le maggiori in Europa, 8,2 persone con una Infezione Correlata all’Assistenza ogni 100 ricoverati, (dati dell’ultimo report dell’ECDC).

Ma i reparti di infettivologia sono presenti solo nel 30% degli ospedali. È quanto ricordato in una nota da Massimo Andreoni, Direttore Scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT): “la situazione italiana delle Infezioni Correlate all’Assistenza rende indispensabile una appropriatezza prescrittiva della terapia antibiotica e una sua rapida implementazione per salvaguardare la salute del paziente”, sottolinea.

Ed è proprio per affrontare questa situazione, che è stata sviluppata una piattaforma informatica, la Consulenza a distanza sincrona sulle infezioni (CADIS), che permetterà significativi miglioramenti nella tutela della salute dei pazienti e nella loro sopravvivenza. In Italia, le strutture sanitarie dotate di una Unità Operativa di Malattie Infettive sono molto poche, insiste. Per questo, molte strutture decidono di stipulare una convenzione per la consulenza infettivologica, ma: le opzioni disponibili sono il trasferimento del paziente nella struttura dell’infettivologo o la consulenza a distanza, che abitualmente avviene con mezzi di comunicazione inappropriati (come e-mail, whatsapp), che non tengono conto della condivisione dei dati sensibili.

La domanda di consulenza infettivologica resta pertanto in gran parte insoddisfatta; una soluzione arriva quindi dalla piattaforma informatica CADIS, che può supportare le strutture sanitarie e il personale medico nella diagnosi, prescrizione e terapia delle infezioni ospedaliere, con pianificazione ed erogazione della consulenza in tempo reale per le strutture sanitarie. La piattaforma gestisce l’intero flusso, dalla richiesta fino alla rendicontazione e agli esiti della consulenza. Le interazioni dell’infettivologo con gli operatori sanitari e con i pazienti possono avvenire in sincrono e in tempo reale via video, audio e condividendo documenti clinici ed assistenziali. La piattaforma permette la registrazione delle attività e delle decisioni diagnostiche e terapeutiche, consentendo anche il monitoraggio a distanza dei parametri clinici mediante sensori indossabili.

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SANITÀ

Sanità: convenzione tra Regione e Invitalia per la gestione delle gare per quattro ospedali a Palermo

Collaborazione tra Regione Siciliana e Invitalia per la realizzazione di tre nuovi ospedali a Palermo – il polo di eccellenza pediatrico, il nuovo Policlinico e l’ospedale Palermo Nord-Polo oncoematologico – e la ristrutturazione del padiglione A dell’ospedale “Cervello”, sempre nel capoluogo. Opere per un valore di 747,7 milioni di euro che rientrano nell’accordo tra Stato e Regione Siciliana sulla spesa dei fondi ex articolo 20 per l’edilizia sanitaria.

«Prosegue il nostro impegno concreto per riqualificare, innovare e adeguare, dal punto di vista impiantistico e strutturale, gli edifici sanitari dell’Isola – dice il presidente della Regione Renato Schifani -. Il nostro obiettivo, grazie anche ai fondi statali destinati alla Sicilia, tra fondi ex articolo 20 per l’edilizia sanitaria e Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), è quello di costruire nei prossimi anni un sistema sanitario che possa rispondere in tempi ragionevoli a tutti i bisogni di cura e assistenza dei cittadini. L’accordo siglato oggi garantisce l’ottimizzazione delle risorse pubbliche, la massima efficienza operativa e gestionale e una rapida cantierabilità degli interventi».

La convenzione, siglata oggi a Palazzo d’Orléans e che scadrà nel dicembre del 2026, prevede che Invitalia supporti la Regione nella realizzazione dei quattro interventi, svolgendo attività di Centrale di committenza e di supporto tecnico-operativo.

«Quella di Invitalia con la Regione Siciliana – dice l’amministratore delegato di Invitalia Bernardo Mattarella – è una collaborazione importante che prosegue da tempo e che interessa diversi ambiti strategici per lo sviluppo. La nostra Agenzia, con le sue molteplici attività, è uno dei principali attori impegnati nell’attuazione delle politiche pubbliche ed è la Centrale di committenza più qualificata del Paese. Supporteremo l’amministrazione regionale curando la predisposizione e la gestione delle procedure di gara e le attività per accelerare la realizzazione di questi investimenti. Uno degli interventi è di particolare rilevanza perché riguarda la realizzazione del nuovo ospedale pediatrico di Palermo».

Nel dettaglio, 120 milioni di euro saranno destinati alla costruzione del nuovo Polo di eccellenza pediatrico, che farà capo all’azienda ospedaliera Arnas “Civico-Di Cristina”; 348 milioni serviranno per la realizzazione del nuovo Policlinico, per offrire all’utenza elevati livelli prestazionali in ambienti idonei e accoglienti ma anche sicuri per gli operatori impiegati; 240 milioni saranno destinati alla costruzione del nuovo Polo oncoematologico degli Ospedali riuniti “Villa Sofia-Cervello”, che avrà l’obiettivo di costruire percorsi assistenziali di prevenzione, diagnosi, cura e follow-up, fornendo ad ogni paziente le cure sperimentali più avanzate; infine, 39,7 milioni serviranno per i lavori di adeguamento e messa a norma del polo chirurgico e delle emergenze dell’ospedale “Cervello” (Padiglione A).

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