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ATTUALITÀ

Operazione “Sotto scacco”, tutti i dettagli, i nomi e le foto degli arrestati

Nella mattinata odierna, in seguito ad indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catania ed eseguite dai Carabinieri, è stata data esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catania nei confronti di 40 soggetti, 30 dei quali destinatari di provvedimento di custodia in carcere e 10 collocati agli arresti domiciliari.

Il provvedimento è stato eseguito da circa 300 carabinieri del Comando Compagnia di Paternò (CT), dei Comandi Provinciali di Catania, Palermo, Messina, Siracusa, Caltanissetta e dei reparti specializzati quali quelli del XII Reggimento “Sicilia”, dello Squadrone Elitrasportato Cacciatori di Sicilia, del Nucleo Cinofili di Nicolosi (CT) e del Nucleo Elicotteri di Catania, nei confronti di appartenenti alla famiglia catanese di cosa nostra, storicamente promossa e diretta al vertice da SANTAPAOLA Benedetto, ERCOLANO Aldo (classe 60) e SANTAPAOLA Vincenzo e denominata clan “Santapaola-Ercolano”, articolato in gruppi stanziati sul territorio della provincia di Catania ed in particolare nei confronti del gruppo di Paternò storicamente diretto dalle famiglie ALLERUZZO, ASSINNATA e AMANTEA, e al gruppo di Belpasso.

Il sodalizio mafioso operante in Paternò, e già facente capo ad ALLERUZZO Giuseppe cl. 35, è stato poi riorganizzato da ASSINNATA Domenico cl. 52 e dal figlio Salvatore cl. 72 come emergeva dalle operazioni cd. “ORSA MAGGIORE”, che nel 1993 per la prima volta individuava i gruppi dell’hinterland catanese ricollegabili alla famiglia Santapaola, e dalle successive operazioni denominate “PADRINI” – che accertava l’operatività del clan sino al maggio del 2006 – e “FIORI BIANCHI” che ne accertava l’esistenza ed operatività fino all’aprile 2010.  Sulla scorta delle sentenze passate in giudicato sopra menzionate, risultava giudiziariamente accertata l’esistenza di un clan mafioso operante in Paternò, diretto e organizzato nel tempo dalle famiglie ALLERUZZO, ASSINNATA e AMANTEA.

Gli indagati nell’ambito dell’odierna indagine rispondono dell’accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, associazione per delinquere finalizzata alle truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche da parte dell’INPS; i fatti sono contestati sino all’agosto 2019.

Le indagini prendevano le mosse nell’ottobre 2017 dalle dichiarazioni rese dapprima dai collaboratori di giustizia PRESTI Mirko e PRESTI Gianluca, e poi dai collaboratori FARINA Orazio e CALIÒ Giuseppe, i quali tra l’altro riferivano che l’ergastolano ALLERUZZO Santo inteso “a vipera” in occasione dei permessi premio si recava a Paternò per impartire direttive al clan, mantenendo quindi un ruolo di comando. Successivamente venivano effettuate numerose attività tecniche e di riscontro da parte dei Carabinieri della Compagnia di Paternò, all’esito delle quali emergeva che il clan mafioso operante in Paternò e facente parte del clan “Santapaola-Ercolano”, al suo interno era a sua volta articolato in tre gruppi, facenti rispettivamente capo alle storiche “famiglie” mafiose ALLERUZZO, ASSINNATA, e AMANTEA.

Emergeva inoltre che capo ed organizzatore del gruppo, da gennaio 2018 a giugno 2019, era Pietro Puglisi, soggetto già condannato definitivamente sia per il delitto di cui all’art. 416 bis c.p. che per più estorsioni aggravate.

Dunque, in sintesi, all’esito delle indagini veniva delineata la seguente ripartizione in sottogruppi del clan mafioso: il gruppo che faceva riferimento alla famiglia ALLERUZZO, guidato dall’ergastolano ALLERUZZO Santo; il gruppo che faceva capo alla famiglia ASSINNATA, con a capo PUGLISI Pietro e ASSINNATA Domenico Senior, quest’ultimo quale figura storica e carismatica del clan; il gruppo che faceva capo alla famiglia AMANTEA guidato da AMANTEA Salvatore Vito e BEATO Giuseppe, quest’ultimo già stretto collaboratore di AMANTEA Francesco, padre di Salvatore Vito, storico uomo d’onore del clan; ed infine il gruppo di Belpasso, gestito da STIMOLI Barbaro e LICCIARDELLO Daniele.

Dalle indagini emergevano anche i contributi al sodalizio mafioso da parte di imprenditori di Paternò con condotte volte a favorire consapevolmente le illecite attività del clan. Emblematica in tal senso la posizione di  TORTOMASI Salvatore,  ritenuto responsabile di concorso in associazione mafiosa poiché, quale titolare di una ditta che si occupava di commercializzazione di prodotti agricoli ed ortofrutticoli, pattuendo con i vertici sia dell’intero clan mafioso “Santapaola-Ercolano”, sia del gruppo di Paternò, ed in particolare con la famiglia Amantea, il versamento di somme di denaro anche quale percentuale degli utili dell’attività di impresa e consentendo agli stessi di concludere affari occultamente in società con se stesso, riusciva nei territori sotto il controllo del clan mafioso ad imporsi in posizione dominante nelle attività economiche esercitate, ottenendo protezione anche nei confronti dei creditori e di altri clan mafiosi, così favorendo la realizzazione di profitti e vantaggi ingiusti per il clan, al quale forniva un contributo stabile e protratto nel tempo alla realizzazione delle finalità della medesima organizzazione mafiosa.

Altre figure imprenditoriali di Paternò in rapporti con il clan erano quelle di Nicotra Angelo, proprietario di importanti gioiellerie, e di Corsaro Enrico Maria, ai quali venivano contestate condotte volte a consentire rispettivamente a Puglisi Pietro e ad Amantea Vito Salvatore di nascondere la provenienza illecita di beni e somme di denaro.

L’indagine, come anticipato, ha permesso anche di disarticolare tre diverse associazioni per delinquere finalizzate al traffico di stupefacenti. In particolare, è stato possibile accertare l’esistenza di tre diversi sodalizi, tutti collegati ai già citati gruppi territoriali del clan “Santapaola-Ercolano” ed in particolare: un primo sodalizio diretto ed organizzato da Puglisi Pietro e Mobilia Giuseppe e facente capo principalmente alla famiglia mafiosa “Assinnata”; un secondo sodalizio diretto ed organizzato da Amantea Vito Salvatore e da Stimoli Barbaro, operante su Paternò e Belpasso; ed infine un sodalizio diretto da Stimoli Salvatore e sempre operante in Paternò.

Ancora, è stata contestata una tentata estorsione aggravata ai danni dell’industria dolciaria “Condorelli” di Belpasso.

Nel corso delle indagini emergeva, inoltre, l’esistenza di un sodalizio, capeggiato da Amantea Salvatore Vito e Beato Giuseppe, componenti anche del clan mafioso, finalizzato a commettere più delitti di truffa e falso in danno dell’INPS, al fine di fare ottenere indebitamente l’indennità di disoccupazione agricola a falsi braccianti agricoli compiacenti. Segnatamente Beato Giuseppe ed Amantea Salvatore Vito, con ruolo di promotori ed organizzatori del sodalizio, anche facendo valere la loro qualità di esponenti di spicco del clan mafioso “ALLERUZZO – ASSINNATA”, promuovevano, dirigevano e organizzavano una rete di ditte compiacenti e soggetti che agivano quali procacciatori di falsi “braccianti agricoli”, in modo da fare falsamente risultare a questi ultimi un numero di giornate lavorative idoneo ad ottenere l’indennità di disoccupazione e incassando poi dai falsi braccianti il compenso pattuito. In sintesi, i sodali procuravano i nominativi di soggetti compiacenti i quali dovevano figurare come “braccianti agricoli” e con i quali si accordavano per ottenere un compenso pari a circa 20 euro per ogni giornata lavorativa falsamente dichiarata; tenevano i contatti con alcune ditte e, di comune accordo con tali soggetti, predisponevano tutta la documentazione necessaria ed inoltravano all’INPS le domande per la disoccupazione. In questo modo il denaro pubblico destinato a sovvenzionare i braccianti agricoli stagionali per i periodi che non potevano lavorare, andava ad alimentare le casse del clan mafioso che peraltro acquisiva la gratitudine di soggetti compiacenti i quali, grazie a tale sistema, ricevevano comunque somme di denaro pubblico senza mai avere svolto alcuna attività e senza averne diritto.

Il Giudice per le indagini preliminari ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di:

  • ALLERUZZO Francesco, nato a Palermo il 22/12/1982
  • ALLERUZZO Santo, nato a Paternò il 21/03/1954;
  • AMANTEA Salvatore Vito, nato a Paternò il 19/10/1995;
  • ASSINNATA Domenico Filippo, nato a Agira il 29/04/1952;
  • BEATO Giuseppe, nato a Paternò il 30/11/1979;
  • BEFUMO Davide Alessandro nato a Paternò il 08/05/1980;
  • BORZI’ Omar Francesco, nato a Augusta il 18/09/1989;
  • DI LEO Lorenzo, nato a Paternò 10/11/1991;
  • DI LEO Marco, nato a Paternò il 10/11/1991;
  • DI MAURO Sebastiano, nato a Catania il 13/04/1994;
  • FAZIO Alessandro, nato a Paternò il 06/07/1977;
  • FONTANAROSA Michele, nato a Catania il 13.4.1957;
  • FRENI Giorgio, nato a Catania il 27/10/1965;
  • GATTARELLO Vincenzo, nato a Catania il 03/02/1982;
  • LICCIARDELLO Daniele, nato a Catania il 07/08/1973;
  • MENDOLARO Alfio, nato a Catania il 28/06/1981;
  • MOBILIA Francesco, nato a Paternò il 19/05/1980;
  • MOBILIA Giuseppe, nato a Paternò il 19/11/1977;
  • PARISI Carmelo, nato a Paternò (CT) il 08/04/1975;
  • PUGLISI Pietro, nato a Paternò il 11/08/1974;
  • RECCA Giuseppe, nato a Catania il 05/09/1963;
  • SCHILLACI Lorenzo Michele, nato a Troina (EN) il 25/04/1968;
  • SCUDERI Ivan Gianfranco, nato a Catania il 10/10/1992;
  • SINATRA Orazio, nato a Paternò il 22/01/1971;
  • SINATRA Giuseppe, nato a Paternò il 27/12/1993;
  • STIMOLI Barbaro, nato a Paternò il 01/07/1978;
  • STIMOLI Salvatore, nato a Paternò 02/12/1981;
  • STIMOLI Vincenzo junior, nato a Paternò il 30/09/1994;
  • TERRANOVA Cristian, nato a Paternò il 24/09/1992;
  • TORTOMASI Salvatore, nato a Paternò il 16/03/1958.

Il Giudice per le indagini preliminari ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di:

  • CORSARO Enrico Maria nato a Catania il 15.12.1972;
  • COSENTINO Barbaro Luca Maria, nato a Paternò il 06/07/1995;
  • GIANGRECO Giovanni Battista, nato a Paternò il 15/08/1995;
  • LA DELFA Andrea, nato a Paternò il 25/10/1980;
  • MALANDRINO Pasqualino, nato a Siracusa il 27/06/1981;
  • NICOTRA Angelo nato a Catania il 12.12.1974;
  • ORTO Giuseppe, nato a Paternò il 03/06/1962;
  • PIRRO Alfio, nato a Catania il 26/09/1975;
  • SARACENO Sebastiano, nato a Siracusa il 06/12/1965;
  • SINATRA Maurizio, nato a Paternò 08/05/1988.
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Gocce di Sicilia: da O’.L.I.O Catania un racconto di territorio e biodiversità

CATANIA – La Sicilia mosaico di colori, profumi e aromi capaci di trasformare all’assaggio la statica sedentarietà di un ingrediente in un succedersi di consistenze e sapori che attraverso il gusto plasmano nuove abitudini di conoscere un alimento. La curiosità è la linfa che permettere di tornare a guardare con nuovi occhi antichi percorsi, di lasciarsi sorprendere dall’insolito e scoprire modi diversi di aprirsi al nuovo. Su questa idea prende vita la serata di lunedì 29 aprile nata dalla collaborazione tra Ò.L.I.O Catania, la prima Risto-Oleoteca alle falde del nostro vulcano e le Associazioni: A.P.O. Catania (Associazione Produttori Olivicoli) e Apolio (Associazione Assaggiatori Olio).

Gocce di Sicilia: biodiversità e territorio non sarà solo una degustazione per raccontare l’unicità e la grande biodiversità degli oli siciliani ma soprattutto un momento per poter immergersi in una vera e propria analisi sensoriale e lasciarsi trasportare alla fine in una festa del gusto dove i palati scopriranno un nuovo modo di sperimentare il proprio modo di avvicinarsi al cibo.

Si inizierà alle 20.00 con una masterclass condotta dal dott. agronomo Riccardo Randello che accompagnerà per mano gli ospiti alla scoperta delle diverse cultivar che raccontano una Sicilia diversa e dinamica.

«Vedere che l’interesse attorno al mondo olivicolo sta crescendo è un segnale che ci fa ben sperare– racconta Giosuè Catania, presidente dell’Associazione A.P.O. Catania – per noi addetti ai lavori raccontare il mondo olivicolo e quello che succede all’interno è sempre un’ottima opportunità di crescita. Riuscire a farlo al di là dei singoli momenti istituzionali e quindi essere vicino alla gente ci permette di abbattere quelle frontiere che spesso non aiutano a costruire un dialogo con il consumatore finale che sia diretto e senza fronzoli. Vedere una maggiore attenzione e sensibilità da parte dei ristoratori, che iniziano ad essere più attenti alla qualità degli oli che offrono, dimostra come qualcosa anche nella nostra Sicilia sta iniziando a cambiare ed Eugenio ne è un esempio».

«L’appuntamento di lunedì vuole sdoganare il mondo dell’olio e l’idea che raccontare un prodotto così unico e solo ma anche a volte ostico non deve essere necessariamente noioso – fa eco Riccardo RandelloFarlo in un ristorante è diverso, è come raccontare con altre parole quello che significa. Avremo come ospiti alcuni produttori e questo permetterà anche di accorciare le distanze tra produttore e consumatore. Eugenio insieme al suo locale si è sin da subito dimostrato entusiasta di poter offrire una serata diversa dove approfondimento, dialogo e confronto fossero quegli ultimi ingredienti in grado di insaporire di curiosità e crescita il cibo».

Non solo masterclass ma anche un momento di svago con un aperitivo in sound che sottolinea come la cultura gastronomica non debba necessariamente essere statica e ferma in rigidi ruoli ma può concorrere a creare aggregazione, divertimento e al tempo stesso consapevolezza.

«Come ristoratore mi sono sempre chiesto se fosse possibile creare dei momenti di confronto con i nostri ospiti senza avere la presunzione di insegnare qualcosa ma solo condividere con loro un po’ del nostro mondo e delle scelte degli ingredienti che portano alla creazione di un piatto rispetto a un altro– conclude Eugenio Falbo, titolare di Olio Catania che ospiterà la serata con tutta la sua squadra – Questa serata per me rappresenta un invito a conoscere un locale in maniera più approfondita come se vi invitassi a casa mia. L’idea è creare sì conoscenza ma farlo in maniera differente senza annoiare. Alla fine di questo momento di confronto proporremo un aperitivo perché non vuole essere solo racconto ma anche convivialità e divertimento. Avere con noi i produttori sarà un quid in più per far sperimentare con il gusto, con l’olfatto e agli occhi la grande biodiversità che vede protagonisti gli Extravergine della nostra Isola».

E se è vero il detto: Il vino che rallegra il cuore dell’uomo, l’olio che gli fa risplendere il volto, lunedì saremo irrorati dalle diverse interpretazioni delle nostre cultivar siciliane.

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Giardini Naxos: in spiaggia 70 cuori per dire no alla chiusura del Ccpm dell’ospedale di Taormina

Settanta cuoricini con sotto i nomi dei 70 parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana sono stati piantati sull’arenile del Lido di Giardini Naxos.

L’iniziativa è del comitato dei genitori dei bambini in cura nel Centro di cardiochirurgia pediatrica Mediterraneo del Bambino Gesù (presso l’ospedale San Vincenzo di Taormina), e mira a sensibilizzare il governo a tenere aperto il centro d’eccellenza che rischia di chiudere definitivamente a fine luglio.

“Il 31 luglio scade l’ultima deroga concessa al Governo regionale per il mantenimento del Ccpm – docono i genitori -. E’ necessario quindi che il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e tutti i deputati siciliani chiedano al Governo nazionale la tanto attesa deroga. Il ministro Schillaci ha assicurato la piena volontà del governo nazionale ma necessita la richiesta ufficiale del governo regionale. Non permetteremo ancora di giocare con la vita dei nostri figli e siamo stanchi di vivere con la paura di non poter far curare i nostri ragazzi nel centro che da sempre li ha in cura”.

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Oroscopo di oggi, mercoledì 24 aprile 2024: : i segni più fortunati in amore e nel lavoro

Oroscopo di oggi, mercoledì 24 aprile 2024: come saranno le giornate dei 12 segni zodiacali e quali saranno i più fortunati in amore e nel lavoro?

Scopriamolo insieme:

Ariete: Una bella sferzata di energia vitale vi permetterà di iniziare in forma la giornata: questo influsso vi caratterizza in special modo se festeggiate il vostro compleanno proprio durante questi giorni.

Toro: Un diffuso benessere vi accompagna per tutta la giornata permettendovi di contrastare qualche piccolo imprevisto che si verificherà nell’ambito dei rapporti quotidiani.

Gemelli: Nel corso della giornata troverete le dritte giuste per risolvere una questione collegata alle persone a voi più care.

Cancro: Giornata positiva e che rappresenta il punto di mezzo, un po’ il clou della primavera: vi aspettano parecchie facilitazioni.

Leone: Questa giornata di aprile è caratterizzata da alti e bassi, ma non ci sono particolari inciampi o problemi pratici, solo un umore un po’ altalenante.

Vergine: Cielo di aprile che apre il nuovo giorno in un’ottima condizione generale dei pianeti. L’intuizione vi permetterà di ottenere grandi soddisfazioni.

Bilancia: Saggezza combinata con un pizzico di ottimismo, forza di persuasione e attenzione a quel che si svolge intorno a voi, non mancheranno.

Scorpione: Splende il favore degli dei celesti in maniera trionfale nel vostro cielo e vi rallegra il cuore in ogni momento della giornata. Continua infatti l’estrema positività di diversi pianeti, benevolenza che vi può rendere euforici.

Sagittario: Iniziate questo nuovo giorno in allegria, sarete euforici e pimpanti in diverse situazioni.

Capricorno: Comincia un periodo per voi molto produttivo sotto tutti i punti di vista. Questa primavera si annuncia infatti carica di promesse benefiche, colma di gioiose soddisfazioni materiali e affettive.

Acquario: Sarà ancora una volta una giornata tipica di questa fase un po’ annoiata o stanca, specie nei rapporti familiari o interpersonali in genere. Pazientate, il cielo tornerà a sorridervi.

Pesci: Siete ancora voi sul podio dei segni vincitori assoluti delle fortune zodiacali. Approfittatene, soprattutto in ambito lavorativo.

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