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CRONACA

Coppa Italia Serie C: Catania-Padova a porte chiuse, 10mila euro di ammenda al club rossazzurro e 5mila a quello veneto

Catania-Padova, valevole il ritorno della finale di Coppa Italia Serie C, si disputerà a porte chiuse: questo il verdetto del giudice sportivo dopo gli scontri avvenuti martedì sera allo stadio Euganeo all’intervallo del match contro il Padova, cui si aggiungono, un’ammenda di 10mila euro alla società etnea e 5mila euro al club veneto.

Un verdetto prevedibile, che punisce però, a causa di una minoranza, un’intera popolazione che avrebbe sicuro assistito in massa a una serata all’insegna dello sport e dello spettacolo, provando a spingere la squadra verso la rimonta e la vittoria finale.

Parole dure e piene di amarezza, quelle scritte dal sindaco di Catania, Enrico Trantino sulla sua pagina Facebook: “Ora che hanno stabilito che la finale di ritorno di Coppa Italia si disputerà a porte chiuse – scrive Trantino – vorrei tanto chiedere agli ultras che si sono esibiti a Padova in un’altra pagina mortificante per Catania, se ne è valsa la pena. Se avere agito per screditare la reputazione della nostra città e penalizzare le migliaia di tifosi che vorrebbero sostenere la squadra, li abbia resi orgogliosi. Abbiamo compiuto sforzi importanti per ridare dignità al nostro stadio – sottolinea il sindaco –  speravamo diventasse di nuovo luogo di aggregazione per chi desiderava supportare i colori rossazzurri e gioire con amici e familiari. Invece… invece qualcuno ancora crede che abbia senso compiere azioni che offendono la stragrande maggioranza di Catanesi che vorrebbero si parlasse del nostro territorio per le bellezze che esprime, e non per manifestazioni inqualificabili. E in un momento in cui da un risultato dipende la stagione, e ci sarebbe stato bisogno del nostro pubblico caloroso, ci vanno di mezzo la tifoseria vera e l’immagine di Catania. Ne è valsa la pena?”.

CRONACA

Operazione “Rail Safe Day”: il bilancio dei controlli effettuati dalla Polizia nelle principali stazioni ferroviarie siciliane

906 persone controllate, 75 siti ferroviari ispezionati di cui 64 stazioni, 6 sanzioni elevate: questo è il bilancio della quinta giornata dell’anno denominata operazione “Rail Safe Day”, svoltasi lo scorso 24 aprile,  in cui sono stati impegnati 68 operatori della Polizia Ferroviaria della Sicilia.

Il Servizio Polizia Ferroviaria, per contrastare i comportamenti scorretti dei viaggiatori e l’indebita presenza, in ambito ferroviario, di soggetti che pregiudicano la sicurezza della circolazione e degli utenti, ha disposto controlli straordinari su tutto il territorio nazionale.

In Sicilia le operazioni sono state coordinate dal Centro Operativo Compartimentale della Polizia Ferroviaria che ha indirizzato le verifiche verso quelle aree ferroviarie dove statisticamente si verificano, con maggiore frequenza,   condotte improprie da parte dell’utenza ferroviaria come il mancato utilizzo dei sottopassaggi, il superamento della linea gialla in attesa dei treni, l’attraversamento dei passaggi a livello con le sbarre chiuse ed in generale la mancata osservanza delle regole vigenti negli impianti ferroviari che, talvolta, sono causa di investimenti accidentali.

A Catania, gli agenti della Polfer, unitamente a personale della Polizia Municipale, ha effettuato controlli anche nelle aree adiacenti la stazione centrale, elevando 6 sanzioni, di cui 4 al codice della strada e sottoponendo a sequestro amministrativo un ciclomotore; altre 2 sanzioni sono state combinate al titolare di un esercizio commerciale per diverse violazioni tra cui l’occupazione abusiva del suolo pubblico.

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CRONACA

Catania, quartiere San Cristoforo: 35enne denunciato per aver fornito false generalità

Durante i servizi di controllo del territorio una pattuglia del Commissariato di Pubblica Sicurezza “San Cristoforo” ha effettuato il controllo, nei pressi di via Acquicella, di un’autovettura e del suo conducente.

Durante le operazioni di identificazione, l’uomo ha dichiarato ad uno degli agenti che l’auto da lui utilizzata era stata noleggiata, di essere l’intestatario del contratto stipulato con l’agenzia di noleggio, ma di essere sprovvisto di documenti di identità.

Tali dichiarazioni, tuttavia, hanno destato il sospetto di un poliziotto che ha riconosciuto il soggetto, noto per i suoi precedenti penali e, tra l’altro, scarcerato già da qualche giorno dalla detenzione domiciliare, per fine pena, applicata per reati in materia di stupefacenti.

Per il 35enne, dunque, è scattata la denuncia in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per aver fornito false generalità. Sono state inoltre elevate diverse contravvenzioni per violazione delle norme del Codice della Strada tra le quali per guida senza patente.

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CRONACA

Adrano: 29enne denunciato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali

Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria un 29enne resosi responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia e di lesioni personali in danno dei propri genitori conviventi.

In particolare, il personale dalla Squadra Volanti del Commissariato è intervenuto presso l’abitazione del giovane accertando che quest’ultimo, assuntore abituale di bevande alcoliche, da tempo maltrattava i genitori sia verbalmente che fisicamente. Il clima familiare creatosi, divenuto ormai insostenibile per i genitori, ha raggiunto l’apice quando l’uomo ha aggredito fisicamente sia la madre che il padre. Soltanto l’intervento dei poliziotti è riuscito a placare la furia dell’uomo. Gli agenti intervenuti, messi in sicurezza le vittime, hanno allontanato il giovane all’abitazione familiare e lo hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria.

All’esito dell’udienza di convalida, il Giudice per le Indagini preliminari ha emesso un’ordinanza con la quale ha disposto nei confronti del 29enne l’allontanamento dalla casa familiare e dai luoghi ove gli stessi svolgono la propria attività lavorativa.

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