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CRONACA

Bronte, neo assunto ruba nel reparto macelleria: 45enne denunciato dai Carabinieri

Da circa due mesi i titolari di un supermercato di Bronte cercavano di venire a capo all’ammanco di merce dal reparto macelleria, in particolare dal laboratorio nel quale venivano confezionati i preparati di carne.

Nonostante loro non lasciassero mai sguarnita l’attività, avevano notato che i barattoli dei vari condimenti e il budello per insaccare le salsicce non bastavano mai per le preparazioni quotidiane, quindi, sospettando di essere vittime di furto, hanno deciso di rivolgersi ai Carabinieri del locale Comando Stazione, i quali hanno subito avviato un’indagine, servendosi anche dei filmati di videosorveglianza dell’esercizio commerciale.

L’attività investigativa ha permesso ai militari di risalire ad un impiegato, un 45 enne di Paternò, assunto proprio pochi mesi prima, il quale, di buon mattino, nascondeva la merce trafugata nel suo zaino e poi, all’ora di pranzo, con la scusa di trascorrere la pausa pranzo in auto, la trasferiva dallo zaino al vano porta bagagli.

Accertata la sua responsabilità, i Carabinieri hanno deciso di coglierlo “sul fatto” e, l’altra mattina, hanno predisposto un particolare servizio in “modalità discreta”, confondendosi tra i clienti del supermercato. Nel frattempo, il responsabile del reparto aveva già constatato l’ammanco di due bottiglie di marinatura per alimenti e di diversi chilogrammi di budello, perciò lo aveva comunicato ai Carabinieri in tempo reale.

All’ora di pranzo, poi, i militari hanno scorto il macellaio che, come da prassi, si è recato presso la sua autovettura, portando sulle spalle uno zaino e, quindi, hanno deciso di intervenire.

Quando i Carabinieri hanno chiesto all’uomo cosa contenesse il suo zaino, questi ha dapprima risposto che all’interno c’era soltanto il suo pranzo ma poi, quando lo ha aperto, ha dovuto cambiare versione dei fatti. Nel borsone, infatti, non c’era alcun alimento idoneo ad essere consumato, bensì due bottiglie di “marinata” e ben 4 matasse di budello, del valore di circa 60 €, ovvero tutto ciò che era stato denunciato come rubato quella stessa mattina.

I Carabinieri, quindi, hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria l’impiegato infedele per furto aggravato e restituito la merce ai proprietari del supermercato.

CRONACA

Siracusa, detenzione illecita di stupefacenti e porto abusivo di armi: arrestato 65enne del luogo

I Carabinieri della Stazione di Siracusa Ortigia hanno arrestato un 65enne del luogo in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa.

L’uomo è stato riconosciuto colpevole di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di armi, commessi tra febbraio 2020 e dicembre 2022 a Siracusa e condannato a 4 anni, 10 mesi e 15 giorni di reclusione, oltre a 4.770 euro di multa.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale “Cavadonna” di Siracusa.

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CRONACA

Palermo, droga nascosta nel quartiere dell’università: in manette due persone accusate di detenzione e spaccio di stupefacenti

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Palermo Pizza Verdi hanno arrestato un 28enne, palermitano, già noto alle forze dell’ordine, per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Ad attirare l’attenzione dei militari, nel corso di un servizio di controllo ed osservazione del territorio, sarebbe stato il comportamento sospetto del presunto spacciatore che, muovendosi in bicicletta nei pressi dell’Università, sarebbe stato notato intento a nascondere diverse dosi di hashish marijuana in un terreno incolto nei pressi di via Alessi.

Nel secondo caso, a finire in manette è stato un 22enne, palermitano, anch’esso già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. In quest’altra circostanza, nuovamente nei pressi dell’Università, i Carabinieri del Nucleo Operativo di Palermo Piazza Verdi, insieme ad un’unità cinofila hanno trovato il presunto pusher in possesso di quasi 800 grammi di marijuana, nonché di oltre 700 grammi di hashish, rinvenendo altresì all’interno di un’abitazione in uso all’indagato, bilancini di precisione, vario materiale per il confezionamento e diversi appunti manoscritti verosimilmente riconducibili all’attività di spaccio, il tutto nascosto all’interno di un armadio in  camera da letto.

L’attività d’indagine condotta dai Carabinieri è finalizzata all’individuazione dei canali di approvvigionamento dello stupefacente e delle persone che ne avevano materiale diponibilità oltre agli odierni indagati. Poco distante i militari, grazie al prezioso fiuto del cane antidroga Ron, hanno rinvenuto altresì in un’abitazione nei pressi di via Piave quasi 1,5 kg di marijuana, 5 bilancini di precisione e materiale per il confezionamento, oltre ulteriori 20grammi di marijuana occultati nel vano sottosella di uno scooter parcheggiato in strada; lo stupefacente recuperato è stato sequestrato a carico di ignoti.

La droga rinvenuta è stata sequestrata e trasmessa al Laboratorio di Analisi delle Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Palermo per le verifiche ponderali e qualitative.

Gli arresti sono stati convalidati dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo.

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CRONACA

Guardia Mangano, scoperta dai Carabinieri una villetta adibita alla coltivazione e produzione di Marijuana: due arresti

Continua l’impegno dei Carabinieri del Comando Provinciale di Catania nel contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, reato che si inquadra, spesso, in dinamiche criminali più ampie e strutturate che attanagliano la nostra società.

In quest’ottica, i militari dell’Arma, incrementando i servizi esterni e dando il massimo impulso all’attività informativa ed investigativa, stanno orientando il proprio sforzo per il contrasto a tale fenomeno, intervenendo con decisione su tutti i passaggi della filiera del narcotraffico: dalla cessione al dettaglio nei centri del catanese, fino ad arrivare, a monte, alla stessa produzione delle sostanze stupefacenti sul territorio.

Proprio in questo contesto, i Carabinieri della Stazione di Guardia Mangano, sono intervenuti, nel primo pomeriggio di ieri, nella frazione acese di Pozzillo, dove hanno scoperto una villetta, interamente adibita a vera e propria fabbrica per la coltivazione e preparazione di marijuana.

Nei giorni precedenti, durante i quotidiani servizi perlustrativi per il controllo del territorio, i Carabinieri hanno notato dei movimenti sospetti nei pressi di quella che si presentava come una vecchia villetta indipendente, apparentemente disabitata, con finestre e porte completamente chiuse e giardino incolto. Ad insospettire ancor più i militari, il fatto che, dalle fessure di una finestra chiusa, si notasse una luce sempre accesa.

I militari, quindi, hanno deciso di intensificare i controlli per cercare di monitorare meglio la zona finché, ieri, hanno notato due soggetti, arrivati in auto, entrare all’interno dello stabile, lasciando la porta socchiusa. A quel punto è scattata l’operazione tattica per verificare cosa stesse succedendo all’interno.

Entrando in quella che sembrava essere una normale villetta come tante, i Carabinieri si sono trovati davanti a una vera e propria fabbrica per la coltivazione e la lavorazione della cannabis.  Tutti i locali dello stabile erano stati completamente utilizzati per la produzione di marijuana. In alcune stanze, dotate di pergolato in legno, opportunamente predisposto, nonché di impianto di irrigazione e termo-illuminazione, venivano coltivate le piante: dai germogli, alla fase di piena maturazione, con esemplari di oltre 1,60 m. d’altezza, per un totale di circa 60 piante di cannabis di diverse varietà. In altri ambienti, in cui erano stati appositamente posizionati ventilatori e deumidificatori, le piante venivano essiccate. Al termine delle attività, i militari operanti hanno anche sequestrato circa 6,5 kg di marijuana essiccata, predisposta per la lavorazione. Di fatti, anche la fase della lavorazione dello stupefacente avveniva verosimilmente all’interno dello stesso stabile, dove i Carabinieri hanno trovato circa ulteriori 900 grammi di sostanza, già pronta per essere immessa nei circuiti dello spaccio sul territorio. Per altro, sono stato trovati anche bilance ed una macchina per il sottovuoto, per la pesatura ed il confezionamento dello stupefacente.

Per di più, approfondendo ulteriormente il controllo, i militari operanti hanno constatato che tutta l’attività veniva condotta potendo contare su allacci abusivi per approvvigionarsi di luce e acqua, nelle ingenti quantità necessarie. Secondo una prima stima, ammonta a circa 150.000,00 euro il valore dell’energia elettrica rubata   per alimentare il complesso impianto elettrico abusivo per la coltivazione e la lavorazione della cannabis.

I due soggetti sorpresi all’interno della “fabbrica” sono stati arrestati dai Carabinieri; la sostanza stupefacente rimossa e l’intero stabile sottoposto a sequestro.

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