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CULTURA

Gangi, fede e devozione: grande partecipazione alla processione dedicata allo Spirito Santo

Fede e devozione verso lo Spirito Santo. Migliaia di fedeli, provenienti da tutta l’isola, hanno preso parte alla processione di ieri (lunedì) che si è svolta a Gangi nell’unico santuario in Italia dedicato alla terza figura della Trinità. Il prologo sabato scorso, sul sagrato del Santuario, con la “Veglia di Pentecoste” presieduta da monsignor Giuseppe Marciante vescovo di Cefalù e l’offerta della cera per la lampada della preghiera da parte del comune di Caltavuturo. Presente il sindaco di Caltavuturo Salvo Di Carlo e il parroco di Caltavuturo Krzysztof Kruk ad accoglierli il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello e il rettore del Santuario don Giuseppe Amato. E’ stato un successo lo spettacolo musicale “Festival Story della musica Italiana”, di domenica sera, dove centinaia di persone hanno cantato e ballato al ritmo della migliore musica italiana.

Il clou della manifestazione religiosa, però, è stata la processione di ieri (lunedì 20 maggio), con l’emozionante omaggio speciale alla terza figura della Trinità. Oltre 40 simulacri (dalla parte alta dell’abitato) sono stati portati in spalla dai fedeli ai piedi del paese dove si trova il santuario. E poi sul sagrato si è svolta la famosa “cursa e i miracula di santi”. Alla processione presenti una rappresentanza dei sindaci delle Madonie e delle forze dell’ordine.

“Gangi e tutti i fedeli siciliani – ha detto il sindaco Giuseppe Ferrarello – hanno rinnovato il loro credo verso lo Spirito Santo il mio ringraziamento a chi si è speso per la riuscita di questo importante momento per la nostra comunità cattolica”.

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CULTURA

Acireale: il programma del secondo weekend del “Festival dell’Opera dei Pupi”

Arriva il secondo week end del Festival dell’Opera dei Pupi ad Acireale. Le lotte dei Paladini di Francia contro i Saraceni torneranno a emozionare tantissimi bambini e adulti grandi bambini e Acireale continuerà a ricordare il grande puparo Emanuele Macrì, nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa.

Oggi, venerdì 14 giugno, alle ore 18:30 e ore 20:30 al Cinema Margherita in via Cavour sarà proiettato il film “TURI E I PALADINI”, regia di A. D’Alessandro. Interverrà l’attore Gianni Sineri. Introdurrà Mario Patanè, esperto di cinematografia.

Tanti spettacoli sono in programma nel fine settimana nel Teatro dei Pupi e in piazza Alfio Grassi.

Domani, sabato 15 giugno, alle ore 18:00 nel Teatro Opera dei Pupi Emanuele Macrì di Via Alessi andrà in scena lo spettacolo a cura della Compagnia “I Paladini” di Scalia Orazio (Acireale).

Alle ore 20.30 in Piazza Alfio Grassi è in programma lo spettacolo a cura dell’Antica Compagnia Opera dei Pupi Famiglia Puglisi (Siracusa). Introdurrà il prof. Giovanni Vecchio.

Domenica 16 giugno alle ore 11:00 nel Teatro dell’ Opera dei Pupi Emauele Macrì di Via Alessi si terrà il primo spettacolo del giorno a cura della Compagnia “I Paladini” di Scalia Orazio (Acireale), che replicherà alle ore 18:00.

Alle ore 20:30 in Piazza Alfio Grassi si terrà lo spettacolo a cura dell’Associazione Arte Pupi Fratelli Napoli (Catania).

Torneranno anche le estemporanee e i laboratori con le botteghe artigiane di maestri pupari, pittori e scultori in via Alessi, l’esposizione di carretti siciliani, a far da cornice agli spettacoli in piazza e la Mostra fotografica “Emanuele Macrì. L’uomo, l’artista”.

Il Festival dell’Opera dei Pupi sarà anche l’occasione per visitare la “Mostra della Raccolta Teatro Pennisi – Macrì di Acireale, dei pupi e delle attrezzature di teatri siciliani”, ospitata nei locali annessi al Teatro, che nelle giornate del Festival resta aperta dalle 9:00 alle 22:00 con orario continuato.

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CULTURA

Rapporto “Almalaurea”: laureati italiani rifiutano lavori a basso reddito e preferiscono andare all’estero

Nella ricerca di occupazione i laureati italiani si dimostrano sempre più selettivi puntando ad attività che siano adeguatamente retribuite e coerenti con il proprio percorso formativo, per tale ragione dunque, non esitano ad andare all’estero dove i compensi sono più alti: questo quanto emerso dal 26esimo Rapporto sulla condizione occupazionale dei laureati stilato dal Consorzio Interuniversitario “AlmaLaurea” che ha coinvolto circa 660.000 laureati di 78 atenei fotografando la condizione occupazionale a uno, tre e cinque anni dal conseguimento della laurea.

Secondo i dati raccolti dallo studio “i laureati sono sempre meno disponibili ad accettare lavori a basso reddito o non coerenti con il proprio percorso formativo. A un anno dal titolo – viene evidenziato – tra i laureati di primo e di secondo livello, non occupati e in cerca di lavoro, la quota di chi accetterebbe una retribuzione al più di 1.250 euro è pari, rispettivamente, al 38,1% e al 32,9%; tali valori risultano in calo, nell’ultimo anno, rispettivamente, di 8,9 e di 6,8 punti percentuali”.

Inoltre, considerando i numeri, a un anno dal titolo, la retribuzione mensile netta è, in media, pari a 1.384 euro per i laureati di primo livello e a 1.432 euro per i laureati di secondo livello; a cinque anni dal conseguimento del titolo, invece, la retribuzione mensile netta è pari a 1.706 euro per i laureati di primo livello e a 1.768 euro per quelli di secondo livello.

Cifre diverse rispetto a quello raccolte all’estero che sono notevolmente superiori a quelle degli occupati in Italia: complessivamente, i laureati di secondo livello trasferitisi all’estero percepiscono, a un anno dalla laurea, 2.174 euro mensili netti, rispetto ai 1.393 euro di coloro che sono rimasti in Italia. A cinque anni dalla laurea il differenziale retributivo aumenta ulteriormente, sempre a favore degli occupati all’estero: 2.710 euro; rispetto ai 1.708 euro degli occupati in Italia.

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CULTURA

Unione degli Universitari: Italia tra i Paesi con le tasse universitarie più alte d’Europa

Le tasse universitarie degli Atenei italiani sono tra le più alte d’Europa: questo quanto emerso dalla ricerca “Università quanto mi costi” presentata dall’Unione degli Universitari, attraverso un’analisi dettagliata sulla situazione delle tasse universitarie in Italia realizzata incrociando le banche dati del ministero dell’Università e del sistema informativo Siope Bankitalia.

In base al report, che registra gli incassi degli enti pubblici, e i bilanci preventivi degli atenei per il 2024,  il saldo complessivo proveniente dagli studenti si attesta intorno a un miliardo e mezzo l’anno. Una cifra alla quale l’Udu somma anche i proventi per la didattica, ossia il costo di master e altri corsi a pagamento.

Sempre secondo questa ricerca, uno studente italiano arriva a pagare in media fino a mille euro l’anno per gli atenei pubblici. Un prezzo alto rispetto al resto dell’Europa, se si pensa che in Germania ad esempio non esistono tasse universitarie, ma solo contributi semestrali tra 100 e 350 euro, trasporti pubblici inclusi. In Francia, secondo il report, le tasse vanno da 170 per una laurea triennale a 380 euro per un dottorato. In Spagna, i costi variano molto, con una triennale che può costare tra 150 e 3.500 euro all’anno e un master tra 300 e 3.500 euro, a seconda dei crediti. In Svezia, Danimarca e Finlandia, invece, laurea e master sono gratuiti.

I dati emersi, infine evidenziano enormi divari territoriali nella tassazione media tra gli atenei italiani. L’università con il guadagno più alto in Nord Italia percepisce una tassa studentesca media che è superiore di tre volte e mezzo quella dell’ateneo con il compenso più basso nel Meridione.

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